Castroreale Jazz Festival 2013 Castroreale (ME) - 3, 4, agosto 2013
di Vincenzo Fugaldi
Il festival di Castroreale in provincia
di Messina è giunto quest'anno alla tredicesima edizione mantenendo, pur tra le
ristrettezze economiche degli ultimi anni, il suo elevato standard qualitativo.
La prima serata, il 3 agosto, era affidata a un duo inedito,
quello tra Cristina Zavalloni e Alfonso Santimone. Sin dal primo brano,
appartenente alla musica tradizionale cipriota, si è potuta cogliere una grande
affinità tra i due, che appartengono alla medesima generazione e vantano gusti musicali
eclettici. Se la carriera della Zavalloni in questo momento è ricca di impegni prestigiosissimi
(in ambito lirico, contemporaneo e jazzistico), anche quella di Santimone si infittisce
di progetti e collaborazioni interessanti, all'interno del collettivo El Gallo Rojo
e non solo. Le variegate sfumature della voce della Zavalloni, che spaziano dal
jazz di oggi, al canto lirico, alla musica contemporanea, ben si integrano con il
colto pianismo di Santimone, anche lui ben lontano da ogni routine jazzistica. Insieme
hanno interpretato La donna di cristallo, canzone che dà il titolo all'ultimo
cd della Zavalloni inciso per Egea con la Radar Band, Doralice di Dorival
Caymmi, un omaggio alla canzone italiana degli anni Ottanta (Vacanze romane),
Waking di Cristiano Arcelli, Istinti di Stefano De Bonis, la splendida
Don't Talk dei Beach Boys, Bom tempo di Chico Buarque, fino ai bis,
un fulminante scat su I'm Old Fashioned per voce sola, Over the rainbow
e un improvvisato, velocissimo I Mean You.
La sera del 4 agosto, Mauro Ottolini, miglior musicista
italiano, nel 2012, nel Top Jazz indetto dalla rivista Musica Jazz, ha portato a
Castroreale uno dei suoi progetti più recenti e meno noti, il Trio Campato in Aria,
col fedele Vincenzo "Titti" Castrini alla fisarmonica e il violinista
Daniele Richiedei. L'equilibrio della formazione è garantito dalla centralità
della fisarmonica, che fornisce una salda base agli slanci solistici del leader
e del giovane violinista, pieno di swing e dagli eclettici trascorsi musicali. Un affascinante
repertorio di solidissima matrice popolare (tra cui un brano tradizionale di matrice
gospel, un fado, la celebre Art Deco di Don Cherry, un omaggio a Nino Rota,
una composizione del fisarmonicista Ivano Scattolini, la struggente All The World
Is Green di Tom Waits, un brano poco noto di
Gorni
Kramer dedicato a Ellington, Matti Pellonpää (dello stesso Ottolini)
e il suono inconfondibile del trombone di Otto, aperto o mediato da varie sordine,
in un campionario vastissimo di effetti e sonorità, sempre caldo e comunicativo,
per un concerto partecipato e suggestivo.