Corsi di Formazione professionale editoriale in Fotografia Jazz & Giornalismo Musicale
di Antonio Terzo e
Francesco Ughi
Dal 2001 il Corso di Giornalismo
Musicale e Fotografia Jazz
– organizzato dalla rivista specializzata Jazzit
in collaborazione con l'Associazione Culturale Charlie e Terni in Jazz
– costituisce un'importante opportunità per chi, neofita o già attivo come free lance ovvero nell'ambito di realtà redazionali, intenda affinare le proprie conoscenze da appassionato di musica jazz nonché i propri strumenti di ascolto, di osservazione ed espressione. Lo stage, infatti, si suddivide in due sezioni, una dedicata alla scrittura musicale e l'altra rivolta alla fotografia, entrambe articolate in un ciclo di quattro incontri che puntano all'apprendimento delle tecniche di scrittura e di fotografia.
Il corso, aperto a tutti, è tenuto da professionisti del settore che operano in ambito redazionale da svariati anni, i quali hanno deciso di porre le proprie esperienze a beneficio di chiunque sia interessato, in modo più o meno professionale, ad apprendere l'arte del giornalismo musicale o della fotografia musicale.
Ospitalità
La sede dello stage è il borgo medioevale di Collescipoli, frazione di Terni. Grazie alla collaborazione di realtà locali operanti nel settore alberghiero e ristorativo, l'organizzazione ha potuto offrire agevolazioni riguardo il vitto e l'alloggio. Le strutture ospitanti si sono dimostrate in grado di offrire un buon servizio, grazie anche alla cortesia ed al buonumore che hanno contraddistinto i rapporti fra operatori, organizzatori e stagisti stessi.
Giornalisti
Per il corso di giornalismo, lo studio si svolge partendo dall'ascolto, in modo da acquistare le capacità analitiche necessarie per sezionare un brano musicale (introduzione all'ascolto critico, analisi di standards appositamente scelti, ragionamento sugli aspetti timbrici, formali e ritmici), onde poi sviluppare ed esercitare il proprio senso critico, secondo l'individuale sensibilità. Necessario quindi passare attraverso la distinzione delle forme musicali proprie non soltanto al jazz ma anche alla musica popolare afro-americana da cui questo genere scaturisce, i ritmi su cui si basa, gli schemi di riferimento, l'appropriato lessico tecnico. Le attività sono principalmente concentrate sull'apprendimento e l'immediata sperimentazione delle più importanti tecniche del giornalismo musicale (recensione, intervista, saggio, etc.), fungendo da vero e proprio laboratorio nel quale attivare una serie di esperienze formative che coniughino teoria e pratica e concretizzino la sperimentazione delle tecniche esaminate. Particolare attenzione è pure rivolta alle caratteristiche dei mezzi di informazione ed alla diversificata tipologia dei fruitori che, pur in presenza di scritti della stessa natura, impongono tuttavia differenti linguaggi ed obiettivi. Soprattutto, lo stage intende far misurare concretamente gli allievi con
fasi e processi dell'attività giornalistica e di allestimento di una rivista,
tenendo sempre presente che il lettore è il fruitore primo di una pubblicazione
ed è sempre e soltanto lui che determina le scelte e le strategie editoriali e
redazionali.
L'aspetto pratico-linguistico viene sviluppato attraverso letture consigliate (non soltanto specialistiche), giochi linguistici ed esercitazioni di scrittura, con un metodo che spinge ad approfondire i meccanismi stessi della scrittura, la riflessione sui processi creativi, sulle dinamiche personali, sugli aspetti lessicali e stilistici, la costruzione, la brillantezza, per trovare poi applicazione pratica in recensioni reali di concerti, partecipazione a conferenze stampa appositamente allestite e conseguente realizzazione di interviste.
Fotografi
Analoga opportunità è offerta ai fotografi che durante concerti e conferenze stampa hanno modo di realizzare scatti attraverso cui ricevere suggerimenti in sede di analisi. Importantissimo, poi, per lo stage di fotografia, l'apprendimento delle tecniche di sviluppo in camera oscura seguito dall'effettivo sviluppo pratico delle pellicole, fase, questa, molto particolare, nella quale il tocco del fotografo si esprime tanto quanto il suo occhio all'atto dello scatto, momenti entrambi integranti per la realizzazione di una buona foto, molto più che una semplice operazione di editing.
Concerti
Proprio per queste ragioni il Corso viene organizzato in concomitanza con la rassegna Terniinjazz, dando modo agli stagisti fotografi non soltanto di assistere accreditati al concerto, ma anche di frequentare il sound-check degli artisti al fine di esercitarsi in un ambiente che sarà habitat naturale per chi intende svolgere tale attività professionalmente, e così catturare un rilevante numero di scatti su cui successivamente lavorare in laboratorio. Accedendo al concerto, anche gli studenti del corso di giornalismo hanno materiale per far pratica sulle metodologie e le tecniche acquisite durante lo stage,
esercitandosi in quella descrizione dell'evento musicale indispensabile per una
buona analisi di qualunque ascolto, sia dal vivo che su
supporto.
Successo
Il successo di questa edizione (una sessantina i partecipanti, provenienti da tutte le regioni italiane) si spiega con alcune semplici motivazioni: il seminario tiene conto delle capacità, del livello e quindi delle necessità dei corsisti in modo da rispondere agli specifici input da essi richiesti, cercando altresì, nonostante le
lezioni di classe, di fornire in generale gli strumenti di base da cui partire
per dar modo poi a ciascuno di proseguire secondo le proprie motivazioni ed
interessi. L'intento degli organizzatori è anche quello di creare una rete di
potenziali collaboratori, fornendo loro tutti gli strumenti per poter lavorare
ad alti livelli. E questo viene realizzato in un clima rilassato, disteso e
gioviale, evitando di ricorrere ad una didattica esasperata.
Prospettive
Anche dopo la fine del corso, il rapporto con la realtà editoriale e redazionale viene comunque mantenuto grazie a degli incontri (– extra –) con professionisti del giornalismo e della fotografia internazionale. In questo modo gli organizzatori continuano a fungere da punto di riferimento per la formazione degli stagisti.
12/12/2018 | Addio a Carlo Loffredo, tra i padri del Jazz in Italia: "Ho suonato con Louis Armstrong, Dizzy Gillespie, Django Reinhardt, Stephan Grappelli, Teddy Wilson, Oscar Peterson, Bobby Hachett, Jack Teagarden, Earl "father" Hines, Albert Nicholas, Chet Baker, i Four Fresmen, i Mills Brother, e basta qui." |
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Data pubblicazione: 17/07/2004
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