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Wayne Shorter – Herbie Hancock – Dave Holland – Brian Blade
Villafranca (VR) - Castello Scaligero, 17 luglio 2004
di Nicola Lott e Vito Mancino
Davvero un concerto memorabile quello tenutosi dinanzi ad un nutrito pubblico, nella splendida cornice del castello Scaligero di Villafranca.
Spesso nei concerti jazz accade di vedere sui palchi grandi glorie del passato ben lontane dalla potenza espressiva della prima maturità, ma costoro, gli illustrissimi Wayne Shorter, Herbie Hancock e Dave Holland hanno saputo regalare momenti di grande magia. Musica senza ego ma dalla grande personalità.
Il primo brano è
Sonrisa
scritto da Hancock, seguito da
Visitors from nowhere, composizione di Shorter e dello
stesso Hancock, capace di ricreare le atmosfere dei Weather Report prima
maniera: una perla.
Poi Pathways, dalla penna di Holland, ed altri due brani di Shorter, grandi exploit corali del gruppo ormai caldo e sintonizzato su rari livelli di interplay.
Aung Sang Suu Ki, dove il bravissimo Blade ha dato splendida prova del gusto e del controllo dinamico del suo strumento, e
Prometheus unbound.
Un sopraffino lavoro di Hancock, che nella prima parte del concerto si è messo al servizio della Divina Musica fin quasi a non essere riconoscibile, se non per l'eclettismo che sempre ha caratterizzato la sua carriera.
Holland è la vera anima organizzatrice del gruppo, il tempo lo tiene lui, eccome. Suono caldo, garbatissimo, precisione metronomica mai a discapito della musicalità.
E' in grado di metterlo in difficoltà solo la mirabolante poliritmia di
Blade, e solo sul primo brano, dove Holland alza più volte gli occhi al cielo, tipica mimica di chi per non perdersi sta faticando assai. Blade sul sicuro timing di Holland può davvero muoversi come vuole; raffinatissimo nell'uso di timbri sordi - persino nei piatti - ricorda felicemente il genio di Tony Williams, ma con una personalità tutta sua. Estremamente vitale, piena di curiosità e di continua esplorazione.
Ma è il magnetismo di Shorter che ha il potere, in ogni intervento, di dare un valore aggiunto, ciò che fa di una serata già straordinaria per gli amanti della musica, una serata indimenticabile. E' il trascinatore che con poche note ispira ogni compagno verso strade nuove. Cita liberamente A Love Supreme di Coltrane, si prende la ulteriore libertà di tacere per quasi dieci minuti, nel corso dei quali si dedica alla messa a punto di un'ancia, oppure muove lo strumento in posizioni diverse rispetto al microfono per produrre particolari risonanze o effetti.
Col pubblico sotto il palco, in delirio da concerto rock, la band si esibisce in due bis che nulla aggiungono e nulla tolgono alla pregevole prestazione. Le celebri
Cantaloupe Island
di Hancock e Footprints
di Shorter. Allontanandoci dal palco è impressionante
accorgersi del gran numero degli appassionati presenti tra le mura. Almeno 1500
persone, nessuna delle quali sembra pentita di aver pagato un salato
biglietto.
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Domenica 18 luglio 2004
Perugia - Arena
Santa Giuliana
Settori
A-B numerati € 30,00
Settori C-D-E numerati € 20,00
Gradinate non numerate € 12,00
di
Antonio Terzo
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Martedì 20 luglio 2004
Ravello -
Giardini di Villa Rufolo
Poltronissime
numerate € 50,00
Poltrone numerate € 40,00
Posti non numerati € 20,00
di Olga Chieffi
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27/08/2011 | Umbria Jazz 2011: "I jazzisti italiani hanno reso omaggio alla celebrazione dei 150 anni dall'Unità di Italia eseguendo e reinterpretando l'Inno di Mameli che a seconda dei musicisti è stato reso malinconico e intenso, inconsueto, giocoso, dissacrante, swingante con armonizzazione libera, in "crescendo" drammatico, in forma iniziale d'intensa "ballad", in fascinosa progressione dinamica da "sospesa" a frenetica e swingante, jazzistico allo stato puro, destrutturato...Speriamo che questi "Inni nazionali in Jazz" siano pubblicati e non rimangano celati perchè vale davvero la pena ascoltarli e riascoltarli." (di Daniela Floris, foto di Daniela Crevena) |
18/08/2011 | Gent Jazz Festival - X edizione: Dieci candeline per il Gent Jazz Festival, la rassegna jazzistica che si tiene nel ridente borgo medievale a meno di 60Km da Bruxelles, in Belgio, nella sede rinnovata del Bijloke Music Centre. Michel Portal, Sonny Rollins, Al Foster, Dave Holland, Al Di Meola, B.B. King, Terence Blanchard, Chick Corea...Questa decima edizione conferma il Gent Jazz come festival che, pur muovendosi nel contesto del jazz americano ed internazionale, riesce a coglierne le molteplici sfaccettature, proponendo i migliori nomi presenti sulla scena. (Antonio Terzo) |
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Data ultima modifica: 05/01/2008
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