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Paolo Faga
Without Name
UltraSound Records - 2010
1. Tutu (Marcus Miller)
2. Seven Steps To Heaven (Miles Davis)
St. John (Paolo Faga)
4. Intro to without (Paolo Faga)
5. Without Name (Paolo Faga)
6. Flamenco Sketches (Miles Davis)
7. To Miles (Paolo Faga)
8. Free(t)to mist (Paolo Faga)
9. Tangezzango (Paolo Faga)
Paolo Faga - tromba)
Alex Carreri
- basso elettrico ed acustico
Giorgio Di Tullio
- batteria
Mario Zara
- piano acustico ed elettrico
Vittoria Suppa - piano in "Tangezzango"
special guest:
Flavio Nicotera - sax tenore
Via Cascina Sparapina, 2 27011 Belgioioso Pavia
email:
info@ultrasoundrecords.it
Un "quasi tributo" a Miles Davis in questo esordio del trombettista Paolo
Faga che, oltre a dedicare un brano di sua composizione al grande maestro, va a
rivisitarne tre classici di epoche e stili diversi. Mentre "Seven Steps To Heaven"
e "Flamenco Sketches" vengono dal repertorio più "classico" dei quintetti
di Davis dei primi anni sessanta, "Tutu" - di
Marcus Miller
- è invece una delle ultime gemme "elettriche" degli anni ottanta. In questo caso
il problema – di ardua soluzione - è quello di riuscire svincolarsi dall'ombra immensa
di uno dei giganti della musica, innanzitutto riconoscendo il debito ad una tale
eredità e cercando, poi, di costruire una chiave di lettura personale, per quanto
possibile.
Miles Davis e
Chet Baker costituiscono l'alfa e l'omega della poetica di Paolo Faga,
in un disco che nel complesso privilegia i tempi medi e le atmosfere sospese.
In questo quadro sorprende il fatto che i momenti più convincenti arrivino allorchè
il gruppo si allontana dai classici stilemi davisiani che permeano tutto l'album,
e cerca strade più avventurose, in odore di free-jazz, come nell'estesa libera improvvisazione
di "Intro to Without", una spiazzante cadenza di oltre sette minuti caratterizzata
dapprima da un serratissimo dialogo tromba-batteria, seguita a ruota da un altrettanto
avvincente incontro-scontro tra contrabbasso e sax tenore e chiusa liricamente dal
piano di Mario Zara.
In particolare il sax di Flavio Nicotera onora a pieno il ruolo di "ospite
d'onore" della formazione, dando un incisivo apporto espressivo in tutti i brani,
con un fraseggio sicuro e autorevole. La sezione ritmica in alcuni brani si elettrifica,
con basso e piano elettrico, per dare il giusto risalto alle composizioni originali
di Faga come in "Without Name" e soprattutto "Free(t)to Mist", dal
sapore più decisamente "funk". "Tangezzango" è una bella esecuzione per piano solo di Vittoria
Suppa, moglie del leader, che interpreta con sensibilità il brano a lei dedicato.
Un disco gradevole fatto di atmosfere post-bop, con la giusta dose di suggestioni
elettriche e qualche ponderata escursione nei territori più sperimentali.
Roberto Biasco per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 19/09/2010
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