Trio Beyond
Roma Jazz Festival
18 luglio 2006 - Casa del Jazz
di Dario Gentili
foto di Daniele Molajoli
Jack Dejohnette batteria
John Scofield
chitarra
Larry Goldings tastiere
Approda finalmente a Roma uno dei progetti più acclamati degli ultimi
anni. Dopo il debutto live nel 2004 e il cd
Saudades (ECM 2006), l'esibizione del
Trio Beyond, composto da Jack Dejohnette (suo ispiratore e promotore),
John Scofield
e Larry Goldings, è uno degli eventi più attesi del Roma Jazz Festival
2006. Lo spazio all'aperto de La Casa del Jazz,
infatti, è pieno in ogni ordine di posto.
Il progetto "Trio Beyond" nasce da un omaggio che DeJohnette
ha voluto rendere al grande batterista Tony Williams, proprio colui che
DeJohnette stesso è stato chiamato a sostituire alla corte di Miles Davis,
proprio in contemporanea con la svolta elettrica davisiana. Quel passaggio al jazz
elettrico e al jazz-rock Williams lo compirà ugualmente con il Trio "Tony
Williams's Lifetime", con John Mclaughlin e Larry Young: batteria,
chitarra elettrica e organo, formazione che il Trio Beyond ripropone, ma
soltanto nella forma, in quanto stilisticamente i musicisti sono molto diversi tra
loro. Tuttavia, non è l'aderenza tecnica che cerca il Trio Beyond, piuttosto
rinverdire la musica del Tony Williams's Lifetime e il suo gusto sperimentale.
Trattandosi, dunque, di una vera e propria operazione di recupero, è necessario
qualche cenno storico: l'esordio del Tony Williams's Lifetime avviene nel
1970 con l'album Emergency!, a cui seguì
(Turn it over) con l'aggiunta al Trio di Jack Bruce, ma l'esperienza
è andata troppo velocemente a spegnersi. Sarebbe difficile individuare chiaramente
i motivi dell'incompiuta ricezione di una sperimentazione d'indubbio valore. Forse,
paragonato anche alla contemporanea esperienza di Davis, l'approccio del
jazz al rock del Tony Williams's Lifetime è stato troppo deciso e radicale
e, quindi, anche se di poco, in anticipo sui tempi. A volte succede che l'entusiasmo
e una troppo libera creatività paghi dazio. Il jazz-rock degli anni settanta e il
successo stesso che il Trio Beyond sta ottenendo oggi dimostra forse come
l'esperienza del Tony Williams's Lifetime non è però andata perduta. A prescindere
dal successo commerciale, la creatività ha un valore intrinseco, come sottolinea
DeJohnette all'inizio del concerto: "Dedicated to jazz creativity".
L'omaggio del Trio Beyond a Tony Williams non si limita
ai brani degli album con i Lifetime a firma Williams (Beyond
games) e non (Big Nick di
Coltrane),
ma comprende anche brani di Young (If)
e McLaughlin (Spectrum) e brani di
Davis del periodo di Williams (Seven Steps To
Heaven) e ancora di Williams per Davis (Pee-Wee).
Originali sono Saudades e il bis
Love in Blues, mentre
As One è a firma Goldings. Insomma,
è un po' tutta quell'epoca di transizione a cui si vuole rendere omaggio.
La scaletta del concerto ha riproposto, anche se in un diverso ordine, i brani
contenuti nel cd, tuttavia non sono mancate sorprese nell'esecuzione e quel surplus
che si attende sempre dalla dimensione live. Straordinaria, in particolare, è stata
la lunga coda a Spectrum, che – a detta di Scofield – McLaughlin
stesso non ricordava di aver composto, dove i tre con l'ausilio di samplers e campionamenti
hanno intessuto siderali spazi sonori. È stato un momento in cui il jazz-rock del
Trio Beyond ha distolto il suo sguardo dal passato e l'ha rivolto verso nuove
prospettive.
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Data pubblicazione: 10/12/2006
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