Musica ai Frari
Enrico Pieranunzi, "Scarlatti Jazz"
Basilica dei Frari, Venezia, 12 giugno 2009
di Giovanni Greto
Si è conclusa con un recital del pianista romano la prima minirassegna
(2 appuntamenti) dedicata al pianoforte, organizzata dal circolo Caligola di Mestre
(VE) assieme al domenicano Frate Nicola, responsabile della basilica, il quale,
manifestando il proprio entusiasmo a fine concerto, ha invitato l'artista ad esibirsi
all'organo almeno una volta all'anno, nella chiesa più grande di Venezia.
Emozionato di trovarsi in uno spazio ricco di
capolavori artistici e in cui riposa, tra le altre celebrità, Claudio Monteverdi,
Pieranunzi
ha esordito spiegando la scelta del titolo del concerto e come si sarebbe sviluppato.
" 'Scarlatti Jazz' è legato ad un disco che ho fatto due anni fa, imperniato
sulle musiche di Domenico Scarlatti (Napoli, 26-X-1685; Madrid, 23-VII-1757), il
più geniale improvvisatore e compositore e virtuoso del clavicembalo del 1700. Scarlatti
è passato alla storia soprattutto per un corpus di 555 sonate per clavicembalo,
che miracolosamente si è salvato dalla sparizione perché fu portato in Italia dal
famoso cantante Farinelli, nativo di Parma, che aveva lavorato, come Scarlatti,
alla corte di Spagna. Al ritorno in Italia portò con sé due preziosi codici, uno
dei quali è conservato qui a Venezia nella Biblioteca Marciana, l'altro a Parma,
che contengono i manoscritti non autografi di quasi tutte queste sonate. Quanto
al percorso della serata, partirò da un'improvvisazione libera e poi entrerò ad
un certo punto, non so ancora quale, in una sonata. Poi ne uscirò e poi magari rientrerò
in un'altra sonata, dando vita ad una specie di visita guidata".
All'interno degli 80 minuti del concerto, intercalati da un sintetico
racconto sulla vita di Scarlatti e da interessanti osservazioni su come viene insegnata
la musica classica in Italia – ricordiamo che
Pieranunzi
è diplomato in pianoforte ed è stato per anni docente al conservatorio di Frosinone
– il pianista romano ha proceduto anche in maniera diversa: ha eseguito una sonata
senza alcuna improvvisazione; di seguito ha eseguito una sonata concludendola improvvisando
e si è collegato a un'altra sonata.
Tornando alla parte narrativa della serata, il pianista romano si è soffermato
sulla condanna dell'improvvisazione sancita in epoca tardo-romantica, che ha portato
nel corso del tempo ad avvalorare la tesi che l'unica musica esistente sia quella
scritta, mentre invece "la musica nasce orale, inventata sullo strumento. Diventa
scritta per necessità, per poterla far suonare da altri". E la funesta conseguenza
di questo assunto è stata che " l'improvvisazione è diventata una cosa proibita,
quando Scarlatti, Chopin, Liszt e Brahms sono stati tra gli improvvisatori più grandi
". Oltre alle sonate,
Pieranunzi
ha eseguito due pezzi originali: "Encanto de los dias"
e "Orizontes finales", stilisticamente spagnoleggianti,
ispirati al periodo iberico di Scarlatti, durante il quale il Maestro aveva composto
sonate influenzate dal folclore e, tecnicamente, dal cosiddetto "ribattuto",
vale a dire una pratica appresa dai chitarristi che verosimilmente sentiva quotidianamente
attorno a sé. Il pubblico si è lasciato trasportare con estrema concentrazione in
questo viaggio dall'Italia alla Spagna, rapito dal tocco del pianista romano, la
cui sonorità si diffondeva lungo gli immensi spazi della chiesa, con effetti di
risonanza inusuali per una sala di concerto, dovuti all'elevata altezza dei soffitti.
Applausi convinti e desiderosi di un ascolto interminabile hanno indotto con soddisfazione
l'artista a concedere due intensi e lirici bis.
05/09/2010 | Roccella Jazz Festival 30a Edizione: "Trent'anni e non sentirli. Rumori Mediterranei oggi è patrimonio di una intera comunit? che aspetta i giorni del festival con tale entusiasmo e partecipazione, da far pensare a pochi altri riscontri". La soave e leggera Nicole Mitchell con il suo Indigo Trio, l'anteprima del film di Maresco su Tony Scott, la brillantezza del duo Pieranunzi & Baron, il flamenco di Diego Amador, il travolgente Roy Hargrove, il circo di Mirko Guerini, la classe di Steve Khun con Ravi Coltrane, il grande incontro di Salvatore Bonafede con Eddie Gomez e Billy Hart, l'avvincente Quartetto Trionfale di Fresu e Trovesi...il tutto sotto l'attenta, non convenzionale ma vincente direzione artistica di Paolo Damiani (Gianluca Diana, Vittorio Pio) |
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 08/08/2009
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