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Nilson Matta's
Black Orpheus
Motéma (2013)
1. Overture (A. C. Jobim)
2. Repinique Interlude
3. Samba De Orfeu (L. Bonfà)
4. A Felicidade (A. C. Jobim – V. de Moraes)
5. Cuica Interlude
6. O Nosso Amor (A. C. Jobim)
7. Manhã De Carnaval (L. Bonfà)
8. Batucada I
9. Eu E O Meu Amor/ Lamento No Morro (A. C. Jobim – V. de Moraes)
10. Frevo De Orfeu (A. C. Jobim)
11. Valsa De Euridice (V. de Moraes)
12. Ascend, My Love (N. Matta)
13. Um Nome De Mulher (A. C. Jobim – V. de Moraes)
14. Batucada II
15. Se Todos Fossem Iguais a Você (A. C. Jobim – V. de Moraes)
16. Violão Interlude
17. Hugs And Kisses (N. Matta)
Nilson Matta - bass Leny Andrade - vocal Kenny Barron - piano Randy Brecker - trumpet Alfredo Cardim - piano Anat Cohen - clarinet Anne Drummond - flute Alex Kautz - drums Laura Metcalf - cello Guilherme Monteiro - guitar Klaus Mueller - piano Gretchen Parlato - vocal Fernando Saci - percussions Erivelton Silva - percussions Jorjão Silva - percussions Reinaldo Silva - percussions
Difficile sfuggire al fascino del mito di Orfeo ed Euridice. Lo sa bene Nilson
Matta, da quando, ancora bambino, ascolta per la prima volta le musiche dell'opera
teatrale Orpheu de Conceição (1956). E ne rimane incantato. Qualche anno
dopo, il regista francese Marcel Camus realizza la versione cinematografica dell'opera:
Black Orpheus (1959) vince l'Oscar come miglior film in lingua straniera,
contribuendo alla diffusione della bossa nova in tutto il mondo. Comincia così il
sogno del contrabbassista brasiliano: riunire i brani delle due versioni dell'Orfeo
– firmati da Antonio Carlos Jobim, Vinicius De Moraes e Luiz Bonfà
– e riarrangiarli per un grande ensemble. Sogno realizzato con l'incisione di questo
album pieno di brillanti colori brasiliani ed intense sfumature di respiro internazionale.
Perché accanto alla sezione ritmica, tutta volutamente "Made in Brazil" e a conterranei
musicisti di fama mondiale, Matta ha voluto artisti del calibro di
Kenny Barron,
Klaus Mueller, Randy Brecker, Anat Cohen e Anne Drummond.
Lo spessore
del risultato lo si intuisce già dall'Overture, in cui le sonorità tipicamente
brasiliane si fondono naturalmente nell'armonioso dialogo tra la tromba di Brecker,
il piano di Mueller, il violoncelllo della Metcalf e il flauto della Drummond, per
riscoprirsi più pure ed energiche nella Samba de Orfeu condotta dalla Cohen.
La voce calda, profonda e corposa di Leny Andrade riempie ed esalta la bossa
nova di A Felicidade, mentre accarezza finemente le note della languida
Se Todos Fossem Iguais a Você. Più lieve ed ammaliante il timbro della Parlato
che con leggerezza scandisce i passi di Eu E O Meu Amor e delicatamente accompagna
Valsa de Euridice. Ma è in Manhã De Carnaval che si percepisce
più che altrove l'apertura internazionale dell'album, grazie all'arrangiamento di
Kenny Barron,
che regala a questo brano un prezioso e pieno sound jazzistico.
Il tocco di Matta,
costante e garbata presenza in tutti i brani – ad esclusione dei brevi intermezzi
alternati nella tracklist – si rivela in tutta la sua peculiarità nei due
brani di sua composizione: Ascend, My Love – breve, intensa e scandita, quasi
una traccia della mitica risalita - e la finale Hugs and Kisses, che chiude
l'album, sottolineando l'idea dello stesso Matta – come riportato nelle note di
copertina: a prescindere dalle difficoltà che bisogna affrontare, la vita va vissuta
con felicità.
E questo disco può regalarne almeno un'ora.
Alessandra V. Monaco per Jazzitalia
30/01/2011 | Una gallery di oltre 60 scatti al New York Winter Jazz Fest 2011: Chico Hamilton, Don Byron, Geri Allen, JD Allen, Butch Morris, Steve Coleman Vernon Reid, Anat Cohen, Aaron Goldberg, Nasheet Waits, Abraham Burton, Eric McPherson...(Petra Cvelbar)
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Data pubblicazione: 02/06/2015
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