Brad Mehldau Trio
14 novembre 2009 - Auditorium Roma
di Laura Mancini
Il 14 novembre 2009
Brad Mehldau
regala col suo trio - Larry Grenadier al contrabbasso e Jeff Ballard
alla batteria – un concerto unico al numeroso pubblico romano dell'Auditorium Parco
della Musica.
Il trio apre la performance con la melodia soft
di "Time Has Told Me" di Nick Drake, arrangiata in maniera completamente
originale. Il batterista spazzola sui piatti accompagnando il movimento lento degli
altri e Grenadier vive il suo momento di protagonismo creando begli arpeggi
e dialogando con Mehldau; poi il piano più incisivo sancisce la conclusione
di questa "conversazione" ed ecco che Brad ci propone un fraseggio dal sound sensuale
ed accattivante, variando i tempi in modo inaspettato all'insegna dell'improvvisazione.
I tre cambiano ritmo con "Days Of Dilbert Delaney" trascinandoci
in un vortice impazzito con un effetto sorprendente: l'interplay è eccellente. Non
fanno uso di spartiti, sembrano suonare seguendo un impulso interiore, i musicisti
sono energici ma controllano questa energia comunicandosela l'un l'altro.
Si prosegue con "I Concentrate On You", brano più ritmato dal motivo
orecchiabile ed ipnotico: il tema viene annunciato, velocizzato, rallentato, modificato,
sviscerato, abbandonato e ripreso dall'ensemble e la batteria diviene man mano più
presente. I brani successivi presentano, ancora, una varietà di umori, ritmi e sperimentazioni
sonore originali; alcuni sembrano non finire mai, restano aperti e tornano alla
mente dopo un po'. Non c'è furore ma sempre una sorta di "discrezione" che attraversa
le composizioni; il suono prodotto dal trio è pulito, fluido, incanta senza penetrare,
rimanendo a distanza.
Giunti a metà concerto il ritmo si fa incalzante: Grenadier e Ballard
scandiscono il tempo in perfetta sincronia ed in "Monk's Dream" si susseguono
l'assolo strepitoso del contrabbasso e quello rumoroso, violento e multiforme della
batteria. È un pezzo che chiama applausi a non finire e, come c'era da aspettarsi,
viene seguito dal suo netto opposto, ovvero un arrangiamento romantico e lento di
"No moon At All" che conquista e fa sognare e in cui Mehldau esegue il suo assolo
più bello, pensieroso ed inquieto.
Il trio concede a grande richiesta quattro bis magnifici, per chiudere
un concerto memorabile.
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16/05/2010 | Angelique Kidjo all'Auditorium Parco della Musica: "Ciò che canta è solare fusione fra la cultura del Benin, suo paese d'origine, ed il blues, il jazz, il funk e, soprattutto, la Makossa: un'ibridazione certo non nuova ma innovativa per temi e poetica, un mondo di suoni ed immagini dai contorni onirici, dalle evoluzioni potenti d'una voce ben definita e dinamica, di ampia estensione, ricca di coloriture flessibili nella varietas delle esecuzioni..." (Fabrizio Ciccarelli) |
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Data pubblicazione: 13/12/2009
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