Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�
INDICE LEZIONI

Capitolo 3: Swing
di Claudio Angeleri
info@cdpm.it

Il crollo di Wall Street Impone al governo americano una cura drastica che, grazie al presidente Roosvelt, risolleva le sorti del paese. Il "new deal", cioè la nuova ripresa degli Stati Uniti, necessita degli sforzi di tutti i cittadini inclusi i neri che quindi possono partecipare maggiormente alla vita del paese anche sotto il profilo imprenditoriale. Nasce in quegli anni la nuova borghesia nera, fatta principalmente da commercianti e piccoli artigiani.

Nel
1935 la crisi appare superata quasi del tutto e la musica riprende a moltiplicarsi nelle grandi città, soprattutto a New York. Dopo la grande paura, tutti, bianchi e neri, hanno voglia di divertirsi e di cercare svago nel ballo. La musica asseconda i movimenti della danza ed il ritmo diventa più fluido e levigato così come le sonorità delle orchestre. Ecco, quindi, che da una motivazione commerciale prende avvio un nuovo modo di concepire il tempo sul quale si baserà tutto il jazz moderno del dopoguerra. Si passa infatti da un tempo essenzialmente binario ad uno quaternario, sottolineato dalla scansione del beat dal piatto sospeso della batteria (ride), dal contrabbasso, dal pianoforte e, quando utilizzata, dalla chitarra. In altre parole si incomincia a sfruttare il walking bass. Il pianoforte abbandona spesso l'andamento stride e raddoppia la linea del contrabbasso, poco udibile in orchestra, aggiungendo le decime (walking tenth).


Esempio 11 - Ascolta MIDI

Per agevolare l'esecuzione delle decime si può arpeggiare velocemente l'intervallo aggiungendo la quinta dell'accordo (quando si tratta di accordi di tonica o minore settima), la quinta diminuita sugli accordi semidiminuiti o la settima diminuita sugli accordi diminuiti. Sul quarto beat solitamente si esegue una inversione delle decime costituita da terza maggiore, tonica e quinta (partendo dalla nota più grave).


Esempio 12 - Ascolta MIDI

Alcuni pianisti come Art Tatum (Arthur Tatum, Jr.: Toledo, OH, 13 ott 1909 - Los Angeles, 5 nov 1956) , aggiungono la settima alla decima.


Esempio 13 - Ascolta MIDI

Anche il fraseggio della mano destra diventa più fluido e legato, con l'inserimento di note di valore superiore all'ottavo: terzine e sedicesimi.
I pianisti che determinano il passaggio dallo staccato di Hines al nuovo fraseggio in legato sono Teddy Wilson
(Theodore Shaw Wilson: Austin, TX, 24 nov 1912  - New Britain, CT 31 lug 1986) e Art Tatum. Entrambi sono degli abilissimi accompagnatori anche se, per l'esuberanza musicale e il perfezionismo tecnico, armonico e melodico, Tatum si fa apprezzare maggiormente come solista.
Wilson, prima di collaborare con il re dello swing Benny Goodman, suona con molti solisti e cantanti (come Billie Holiday), acquistando un notevole senso della misura ed una eleganza melodica e armonica che lo pone in una posizione di rilievo nel jazz moderno.

È invece difficile schematizzare lo stile di Art Tatum senza banalizzare qualche aspetto tecnico, formale ed esecutivo della sua enorme personalità musicale. È senz'altro influenzato più da Fats Waller che da James P. Johnson ed in generale dal blues nero, proprio per le sue origini (proviene infatti dall'Ohio cioè dal nord e non dal sud) ma il suo stile diventa in fretta personalissimo e originale. La condizione di non vedente lo spinge a curare l'aspetto spettacolare delle sue esecuzioni basate spesso più sull'imprevedibilità e varietà delle soluzioni che sulla continuità.

Proprio per questo, oltre all'ammirazione incondizionata di tutti i pianisti classici e jazz, ha raccolto qualche critica da studiosi di fama come Andrè Hodeir
(Parigi, 22 gen 1921). Tatum suona quasi esclusivamente songs, di cui rielabora in modo magistrale la melodia. In altre parole sceglie la via della "variazione sul tema" più che la ricerca compositiva. Ma le variazioni sono talmente straordinarie da assumere spesso una autonomia propria sotto forma, quasi, di un concerto per pianoforte.


Esempio 14 - Ascolta MIDI

Sotto il profilo pianistico Tatum porta nel jazz molti procedimenti della musica colta che conosce e suona con successo. (Ricordiamo a tal proposito anche alcune "jazzificazioni" di brani classici come Humoresque di Dvorak). Ama suonare spesso a "tutta tastiera", facendo passare le melodie dalla destra alla sinistra con un tocco che ha già in se le caratteristiche del moderno legato jazz, ma al tempo stesso la precisione e la nitidezza dello staccato. Tatum è un fanatico della tecnica a cui dedica parecchie ore al giorno. Si dice anche che tenesse sempre in mano una nocciolina per mantenere la muscolatura delle mani sempre calda e scattante.

Non bisogna infine dimenticare la sua competenza armonica derivata dagli studi sia della letteratura romantica che delle esperienze d'avanguardia di Ravel. Tatum ha influenzato moltissimi pianisti dei periodi successivi tra cui lo stesso Bud Powell e, soprattutto, Oscar Peterson da molti considerato l'unico vero continuatore dell'opera di Tatum.

Il termine swing perciò è un ombrello molto ampio sotto cui si collocano varie esperienze nel decennio che va dal
1935 al 1945 circa. C'è comunque da dire che le proposte più conosciute e diffuse con il termine swing sono principalmente bianche, come quelle di Benny Goodman, Jimmy e Tommy Dorsey, Glenn Miller e delle loro big bands. A Ciò nonostante lo swing bianco apre ancora una volta indirettamente la strada alle orchestre nere e soprattutto a quella di Duke Ellington e Count Basie (trasferitosi nel 1936 a New York), dando vita ad uno tra i periodi più straordinari e creativi della loro carriera. Ellington, a differenza dei bianchi, non ha mai ceduto completamente a compromessi commerciali. Anche nelle melodie più orecchiabili e accattivanti scritte appositamente per ballare i si può sempre ammirare la profondità armonica delle sezioni e l'uso sapiente dell'arrangiamento.

L
e estensioni dei voicings secondo la codifica in A e B forms (cara a Bill Evans), si possono già vedere chiaramente nelle armonizzazioni delle ance (con l'aggiunta del quinto sax in basso) così come nell'uso del pianoforte.

Da questo punto di vista si può riconoscere l'importanza di Ellington pianista: ha portato cioè sulla tastiera la ricchezza armonica dell'orchestra. Ellington è partito dallo stride, che suona con maestria, mettendo gradualmente a punto uno stile personale che si può ben apprezzare negli organici ridotti della sua orchestra (dopo il '50), in trio con Mingus e Roach o nei lavori con Coltrane negli anni '60.

È interessante notare il grande senso dello spazio dato da Ellington ai soli di pianoforte rotti talvolta da frammenti dissonanti (undicesime eccedenti, none minori come, da lì a poco, farà Thelonious Monk).

L'influenza bianca dello swing ha effetto anche sul blues e cioè sulla componente più nera del jazz. Il blues viene trasformato in una progressione armonica tonale con l'inserimento di altri accordi di settima con funzione di dominanti secondarie (batt. 8 - Es. 16) o di estensioni (batt. 6 - Es. 16: F#° è praticamente F7b9).

Tale manipolazione si rivela ben presto un arricchimento armonico del blues che mantiene allo stesso tempo la sua componente modale. Si dà così avvio a quel processo di sintesi tra modalità e tonalità che si rivela ancora oggi il modo più moderno e attuale di suonare jazz.

Parker forzerà ulteriormente le progressioni armoniche mantenendo però, soprattutto nel blues e nei rhythm changes, sempre il senso complessivo del centro tonale e della scala relativa (scala blues, ionica bop ecc.).

Più tardi Davis e Coltrane escluderanno completamente la progressione degli accordi per mantenerne uno solo. L'improvvisazione avverrà perciò completamente sulle scale: sarà perciò modale.

A ben vedere anche il concetto di riff, tipico del jazz Kansas City, si rifà alla concezione moderna di modalità seppure in una dimensione embrionale. Una sequenza di note, eseguite nella stessa tonalità, viene infatti ripetuta ciclicamente mentre gli accordi si spostano secondo la progressione armonica. Si tenga presente, comunque, che il concetto di tonalità è di origine bianca occidentale, mentre quello di modalità è più nero ed ha agganci anche col retroterra africano. Il jazz, in quanto espressione afro-americana, attua perciò una sintesi tra queste due concezioni musicali.

Lo swing è inoltre un periodo fecondo per quanto riguarda il rinnovamento del repertorio jazzistico. Gershwin compone moltissimi songs suonati ancora oggi così come Cole Porter, Irving Berlin, Jerome kern, Rodgers e Hart.

Nel
1937 Rodgers e Hart, alla ricerca di nuove soluzioni per i musical, scrivono una canzone il cui bridge costituirà, vent'anni dopo, il manifesto delle progressioni armoniche rivoluzionarie di Coltrane. Have you met miss Jones, infatti, sposta i centri tonali secondo intervalli di terze maggiori.

L'artificio armonico serve per concludere una semplicissima modulazione momentanea sul IV grado (Bb) e ritornare quindi nella tonalità di partenza (F). In realtà la progressione porta con sè anche la melodia offrendo notevoli spunti improvvisativi.
Suddividendo infatti una scala cromatica per terze maggiori si ottengono tre centri tonali che girano continuamente su se stessi.

Rodgers e Hart interrompono il moto perpetuo con una cadenza composta in F, scendendo cioè cromaticamente da Gb a F. Coltrane invece sceglie di rimanere nell'incertezza tonale e continua, nel suo famoso Giant Steps, a girare nelle tre tonalità del brano (seppure con una maggiore insistenza nella tonalità di Eb).

Tra le innovazioni introdotte dai musicisti swing, è importante sottolineare il nuovo ruolo della sezione ritmica che, oltre a sostenere efficacemente le sezioni delle big bands e gli interventi dei solisti, acquista una propria autonomia anticipando la concezione moderna del combo bebop.

L
a batteria sottolinea l'andamento in quattro con il supporto del walking bass del contrabbasso e della mano sinistra del pianoforte.

L
'aggiunta della chitarra alla sezione ritmica obbliga spesso il pianoforte ad abbandonare la continuità dell'accompagnamento a quarti. Per questo motivo si incomincia a introdurre una nuova tecnica di accompagnamento pianistico a "strappi" che verrà ampiamente sfruttata e sviluppata nei periodi successivi.

L'esempio migliore di questi nuovi procedimenti è dato dalla sezione ritmica di Count Basie costituita da Walter Page al contrabbasso, Jo Jones alla batteria, Freddie Green alla chitarra ed il leader al pianoforte.






Le altre lezioni:
20/02/2022

Music from the castle of crossed destinies (Claudio Angeleri)- Marco Losavio

06/02/2022

LEZIONI (Articoli): Suonare a memoria: analisi e procedimento ideale per memorizzare un brano jazz (Claudio Angeleri)

23/05/2020

Intervista con Claudio Angeleri (La didattica musicale ai tempi del Covid-19): "Non ci siamo persi d'animo e dopo la chiusura del 28 febbraio abbiamo rimodulato tutta l'attività e già il 2 marzo, grazie alla competenza e disponibilità di tutti i docenti, avevamo già 25 classi di strumento in remoto e la settimana dopo abbiamo attivato 20 corsi complementari..." (Alceste Ayroldi)

10/05/2017

Why? (Claudio Angeleri)- Enzo Fugaldi

03/12/2016

LEZIONI (Articoli): Rhythm Changes (Claudio Angeleri)

27/12/2015

Claudio Angeleri Quintet - Ellingtones: "Si sono apprezzate una notevole abilità di scrittura del leader, autore di temi estremamente variati e armonicamente ricchi..." (Andrea Gaggero)

17/03/2012

Seven Steps To Hendrix (Claudio Angeleri)- Gianni Montano

14/12/2008

Nick The Nightfly e la Montecarlo Nights Orchestra con special guests Sarah Jane Morris, Michael Rosen, Mario Biondi al Blue note di Milano per presentare il cd "The Devil": "Nick the Nightfly ha presentato ogni brano, dialogando con il pubblico e raccontando anche divertenti aneddoti. Una serata molto piacevole e di effetto." (Eva Simontacchi)

25/01/2008

Masterclass di Dave Liebman: "Di fronte a una sessantina di studenti dei corsi avanzati del CDpM di Bergamo ed altri provenienti da città limitrofe, Dave Liebman ha tenuto un seminario sugli aspetti ritmici dell'improvvisazione." (Claudio Angeleri)

01/11/2007

LEZIONI (piano): Pentatoniche e accordi per quarta (Claudio Angeleri)

14/08/2007

LEZIONI (piano): Altre pentatoniche (Claudio Angeleri)

07/08/2007

Invenzioni a più voci (Claudio Angeleri)

17/06/2007

LEZIONI (piano): Tonale/Modale (Claudio Angeleri)

07/04/2007

LEZIONI (piano): La pentatonica minore melodica (Claudio Angeleri)

07/04/2007

Intervista a Claudio Angeleri e le sue "città invisibili": "...i jazzisti sono artisti molto curiosi che hanno sempre fatto dialogare le arti...se noi parliamo di jazz è chiaro che parliamo di una storia, di una tradizione, di una cultura che ha una grande continuità; però tutto sommato non trovo così sconcertante che il jazz come musica incontri la poesia, il ballo, il movimento..." (Ugo Galelli)

12/03/2007

LEZIONI (piano): Scale pentatoniche e progressioni II – V - I (Claudio Angeleri)

09/01/2007

LEZIONI (piano): "Le scale pentatoniche tra tonale e modale", un nuovo spazio didattico curato da Claudio Angeleri che ripercorre l'uso delle scale pentatoniche nel jazz.

04/06/2006

LEZIONI (piano): Piano solo, solo piano: un dilemma esplicato attraverso l'esecuzione del tema di My Foolish Heart in piano solo. (Claudio Angeleri)

02/06/2006

L'ultima gioventù (Alvise Bortolini)

08/07/2005

LEZIONI (piano): Capitolo 9: Il pianoforte oggi - IIa parte. (Claudio Angeleri)

01/05/2005

LEZIONI (piano): Capitolo 9: Il pianoforte oggi. (Claudio Angeleri)

05/02/2005

LEZIONI (piano): Capitolo 8: Jazz in libertà. (Claudio Angeleri)

14/11/2004

LEZIONI (piano): Bill Evans e i pianisti di Davis. (Claudio Angeleri)

23/10/2004

Musiche dalle Città Invisibili (Claudio Angeleri Orchestra Tascabile)

23/10/2004

Musica dalle Città Invisibili: "Davanti ai nostri occhi i palazzi si fanno marmorizzati, stellati, come palazzi fatti di notte e di stelle, verdi, blu, gialli…. La realtà attorno a noi continua a cambiare, come in una incredibile fiaba!" (Eva Simontacchi)

03/09/2004

LEZIONI (piano): Capitolo 6: Gli anni cinquanta. (Claudio Angeleri)

01/05/2004

LEZIONI (piano): Il cool jazz, Jazz bianco e nero. (Claudio Angeleri)

14/03/2004

LEZIONI (piano): La rivoluzione del bebop: il pianismo di Thelonious Monk e Bud Powel. (Claudio Angeleri)

08/02/2004

Claudio Ageleri Ensemble in 'Musica dalle Città Invisibili': "...Siamo stati testimoni di un evento a mio parere straordinario, che andrebbe ascoltato e riascoltato..." (Eva Simontacchi)

08/02/2004

Eva Simontacchi, in occasione della prima assoluta di "Musica dalle Città Invisibili" ha intervistato Claudio Angeleri autore delle musiche ispirate all'opera di Calvino.

26/10/2003

LEZIONI (piano): Capitolo2: Dagli albori del jazz a Kansas City. (Claudio Angeleri)

05/09/2003

LEZIONI (piano): Nuova sezione dedicata alla storia ed agli stili dell'improvvisazione pianistica. (Claudio Angeleri).

05/09/2003

LEZIONI (piano): Capitolo1: Ragtime e Stride piano. (Claudio Angeleri)

26/09/2002

Monk Keys della Claudio Angeleri Orchestra Tascabile con ospite Gianluigi Trovesi







Inserisci un commento

© 2003 Jazzitalia.net - Claudio Angeleri - Tutti i diritti riservati

© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.

Questa pagina è stata visitata 35.644 volte
Data pubblicazione: 13/12/2003

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti