Il brano che ho ipotizzato per questa lezione è tratto dal repertorio, poco battuto, del primo
John Coltrane, quello legato maggiormente alla corrente hard bop. Utilizziamo
Equinox per un incontro che è fruibile a più livelli e consente la partecipazione di più contrabbassisti e magari, perchè no, anche bassisti elettrici unitamente ad un contrabbasso.
L'esposizione del tema, appunto adattata per più strumenti, ci offre la possibilità di qualche riflessione inerente l'approccio
all'improvvisazione su un blues minore che cercheremo di rendere particolarmente semplice con la speranza che possa essere d'aiuto a quanti desiderano essere introdotti nell'ambito della pratica
improvvisativa.
Iniziamo dunque dal Tema che rispetto all'originale contiene una breve introduzione,
a tempo lento, di 4 battute terminanti con una corona. Nel caso specifico è stato ipotizzato l'utilizzo di un contrabbasso con l'arco sul primo pentagramma,
quello cioè che espone il tema, e anche sul terzo, che invece mantiene delle note lunghe, sulle fondamentali dell'accordo. Ovviamente è possibile utilizzare tre bassi
elettrici, (che però non potranno mantenere le note lunghe come richiesto dalla parte) oppure un contrabbasso con l'arco e due bassi e così via.
Il secondo pentagramma si riferisce ad uno strumento che esegue delle note ribattute e dei frammenti di scale
(bar 3-10-12-16) che invece tacerà nell'esempio di improvvisazione mentre resterà il terzo strumento che fornirà le toniche
all'improvvisatore. Riguardo al tema non emergono aspetti particolari da sottolineare se non la velocità metronomica,
oscillante tra i 100 e i 130, e la tessitura melodica contenuta entro le note che formano gli accordi.
Ascolta (midi)
Prima di passare all'esempio di improvvisazione (fig. 3) ho pensato di riportare un breve schema del
materiale ritmico e melodico utilizzato per l'improvvisazione (fig.
2). A livello melodico sono state usate due tipi di scale, cioè quella minore naturale
e la scala blues che ho riportato nella tonalità di C e
F, mentre per gli accordi di G7 e Ab7 è stata utilizzata la scala misolidia
(quella cioè che si forma sul V° di una scala maggiore).
In più è previsto l'utilizzo degli arpeggi
(con la VIIa minore aggiunta) relativi ai singoli accordi. Scale ed arpeggi sono stati usati in senso
discendente
(dall'acuto al grave come in bar 35) o ascendente (dal grave all'acuto come in bar 32)
e potrebbero essere utilizzate sia per esteso o come frammenti (bar 25-30-33).
Come è possibile notare le figurazioni ritmiche 1-2-3-4 sono una estensione delle
Cellule Ritmiche sulle quali insiste il tema (vedi bar 1-3-4-5 etc.).
Passando all'esempio di improvvisazione notiamo che in bar 25 è usato un frammento di
scala blues di C che parte da Eb e si ferma proprio sulla blue
note, mentre in bar 26 sono le stesse note dell'arpeggio di Cm7, che ha le note in comune con l'arpeggio Fm7 (Eb e
C). Stesso discorso vale per l'arpeggio di Fm delle bar 29 e 30. Dall'ultimo ottavo di bar 31 parte una scala blues di C che si conclude con il Bb ripreso in bar 33 unitamente al Ab,
mentre in bar 34 le poche note dell'arpeggio di G ( G, D, B) sono state modificate ritmicamente per dare più scioltezza alla frase.
A conclusione un frammento di scala blues di C eseguita in senso discendente, a partire dal
Eb, anticipa la conclusione del tourneround.
Il procedimento da me seguito in questo incontro, potrebbe essere comunque usato per la
stesura, non già di un "solo" nel senso vero del termine, ma come approccio allo studio di un solo che,
ovviamente deve poi essere estemporaneo come l'etica jazzistica, e non solo jazzistica,
richiede. Spero di essere stato utile nell'indicarvi una delle tante vie percorribili all'approccio improvvisativo nel quale è facilmente identificabile la
componente ritmica e quella melodica, elementi sui quali,
almeno all'inizio dell'esercizio improvvisativo, è utile riflettere per poi lasciarsi andare una volta che la loro gestione risulta più facile.
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Data pubblicazione: 23/09/2000
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