Luis Agudo/Daniele
Di Gregorio Duo
Roma, 8 ottobre
2005, Casa del Jazz
di Dario Gentili
foto di Daniele Molajoli
Luis Agudo: percussioni, voce.
Daniele Di Gregorio: marimba, pianoforte, vibrafono
Il
concerto di Luis Agudo e Daniele Di Gregorio, che presentano la loro
recente registrazione Bala Boloum
– Percusa live (Red
Records 2005), può rappresentare una
sorta di antipasto alla celebrazione dei trent'anni dell'etichetta italiana
Red Records, prevista
per il 2006 alla Casa del Jazz di Roma (Finanziaria permettendo, dal momento che
proprio la Casa del Jazz potrebbe essere sacrificata dai tagli previsti agli Enti
locali…). E sarebbe un peccato dover rinunciare a tale appuntamento oltre che naturalmente
a un tale spazio, vista la grande partecipazione del pubblico romano al concerto
di stasera. O piuttosto performance musicale, considerando l'approccio
live di
Agudo
e Di Gregorio, la cui musica riesce a esprimersi al meglio proprio nella
dimensione dal vivo. Infatti, fin da subito, i due musicisti, Agudo in particolare,
hanno cercato il contatto diretto con il pubblico, intramezzando l'esecuzione dei
brani, quasi tutti compresi in
Bala Boloum, con simpatici siparietti, racconti, fino a una vera e propria
lezione sulla storia, la tradizione e la natura dei loro "bambini", come Agudo
definisce gli innumerevoli strumenti a tastiera e percussione, provenienti da
tutto il mondo se non proprio da loro stessi inventati e costruiti.
Con Agudo e Di Gregorio che passano da uno strumento all'altro,
da una sfumatura sonora all'altra, le due ore di concerto volano. Ogni brano è rigorosamente
improvvisato, ma, nonostante le affinità strumentistiche, i due non si sono mai
sovrapposti, in quanto attingono a estetiche e cifre stilistiche anche differenti.
Infatti, l'argentino Agudo – che però rappresenta un po' tutta la varietà
musicale sudamericana e la sua matrice africana – privilegia le percussioni, con
l'eccezione del berimbau, mentre Di Gregorio – allievo di Gaslini, proveniente
dalla scuola tipicamente occidentale –, suona soprattutto strumenti a tastiera,
marimba in particolare, ma anche il pianoforte in quattro brani.
Due culture musicali a confronto, dunque: con l'istinto quasi ancestrale
di Agudo a dettare il ritmo e con Di Gregorio che vi conferisce forma
e armonia. Due tradizioni musicali diverse, ma che trovano nella percussione, sia
anche sui tasti, un linguaggio comune e, forse, universale. Due stili diversi, ma
che, al di là anche dell'improvvisazione come canone tipicamente jazzistico, trovano
nella sincera volontà di comunicare un approccio alla musica davvero universale.
E il pubblico l'ha compreso e apprezzato.
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Data pubblicazione: 11/01/2006
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