Luis Agudo
la seduta di registrazione del CD Red Records 'Dona Fia'
di Sergio Veschi
foto di Giordano Minora
Red Records - 244
Queste sono alcune foto delle seduta di registrazione dell'album
Dona Fia
di
Luis Agudo per la Red Record. L'epoca è il
maggio 1991, qualche mese prima che Luis partisse per il Cile dove è rimasto oltre sei anni. Agudo ebbe il grande
intuito di unire musicisti provenienti da aree musicali diverse anticipando
quella che è stata la scoperta della musica etnica in generale avvenuta alla
meta degli anni 90. Oltre a Luis dall'Argentina proveniva il sassofonista Hugo
Heredia. Dal Brasile il sassofonista Hector Costita Bisignani, oggi musicista
jazz molto affermato nel suo paese. Dal Senegal il percussionista George Aghedo
. Dalla Giamaica il pianista Sonny Taylor. Purtroppo questi ultimi due sono
scomparsi qualche anno dopo.
Il risultato fu un intrigante miscuglio di sonorità cui ognuno diede il
contributo con proprie composizioni.
Giordano Minora |
La session in cui è stato
registrato il CD di Luis Agudo è stato in realtà un happening.
Tre musicisti
argentini esuli e giramondo, un
pianista giamaicano italianizzato a stento e un percussionista nigeriano
che in gioventù era stato un campione di box riconvertitosi alla musica quando
aveva scoperto che le sue chance nella noble art erano in declino quando
cominciava a prenderle da quelli che normalmente prima stendeva dopo un paio di
round.
Quanto di più lontano dal
serioso progettualismo che affligge seriosi e modesti musicisti in voga da
qualche anno.
I cinque si erano
ritrovati in studio con l'idea di suonare, che cosa non lo sapevano bene neanche
loro ma confidavano in loro stessi.
Luis Agudo, Hector
"Costita" Bisignani, Hugo Heredia
entrambi argentini si conoscevano e avevano mosso i primi passi nel mondo della
musica a Buenos Aires verso la fine degli anni 50 e poi ognuno era andato per la
propria strada.
Agudo in Bolivia, poi in
Brasile a Rio e nel morro de Salgueiro della cui batteria di samba aveva fatto
parte per anni nelle sfilate del carnevale di Rio e successivamente in Europa:
prima in Svezia, poi in Francia e quindi in Italia con frequenti viaggi in
Africa, America Latina, Stati Uniti.
Hector "Costita"
Bisignani, originario di Cordoba -
come Heredia – e di discendenza normanno siciliana, aveva bazzicato a lungo i
migliori musicisti argentini nella Big Band di Lalo Schifrin in cui militava
anche il giovanissimo Gato Barbieri alla fine degli anni 50, aveva trovato in
Brasile fra San Paolo e Rio un sua ideale collocazione artistica e professionale
diventando localmente celebre, apprezzato e molto ricercato in vasti contesti
che lo avevano portato a prestigiose collaborazioni e intrecciando
collaborazioni e amicizie con gente del livello di Wayne Shorter, che lo
apprezzava moltissimo come musicista, Steve Grossman, Sonny Stitt e
Hermeto
Pascoal.
Hugo Heredia, con vistose ascendenze meticce e indie, aveva trovato in Italia,
soprattutto negli anni 70 una certa notorietà con propri gruppi e collaborazioni
di livello con musicisti italiani di un certo rilievo come Enrico Intra e altri
e suonando spesso nella big band della Rai di Milano.
Sonny Taylor, che ci ha lasciato alcuni
anni fa come George Aghedo, era capitato in Italia, dove aveva sposato una donna
italiana, per vie imperscrutabili e misteriose probabilmente dalla Francia e
aveva pubblicato almeno un LP
a suo nome per la serie Jazz in Italy della
Carosello dove non si poteva non apprezzare la felice vena melodica delle sue
composizioni che suonavano bene ed erano toccanti e commoventi.
George Aghedo aveva alle conghe un timing impressionante ed era stimatissimo
da Luis Agudo - che a sua volta era stimatissimo da gente come Elvin Jones,
Victor Lewis, Dizzy Gillespie, Bobby Watson, Joe Henderson, Giorgio Gaslini
e innumerevoli altri musicisti - che faceva di tutto per poter suonare con lui
in tutte le situazioni possibili era un personaggio assolutamente pittoresco,
con un sorriso e un senso dell'umorismo assolutamente coinvolgente e disarmante.
I cinque si ritrovarono,
senza aver mai suonato tutti assieme, in uno studio di registrazione dalle parti
della stazione di Porta Genova, vicino alla sede di Europa Radio verso
mezzogiorno di un freddo e piovoso
giorno di novembre in anni ormai lontani.
Lì fra spuntini, qualche
bottiglia di vino, poca minerale e abbondanti ed esplosive risate è stata
registrata la musica che chi vorrà potrà ascoltare nel cd
Dona Fia
–
Red
Records n° di catalogo 244 – che è uno spaccato delle qualità e delle doti
musicali e compositive dei cinque.
E' anch'essa a suo modo
una delle musiche del Sud del Mondo. Quel Sud del Mondo che è già nelle
nostre città piccole e grandi. Non solo italiane ma di tutt'Europa.
Echi caraibici, melopee
africane, batucade brasiliane, qualche innesto colto e serioso europeizzante,
spleen e feeling di varia natura e provenienza.
Un senso del ritmo e del
colore che ha in se il jazz ma non il quattro del jazz.
Un viaggio avventuroso fra
nostalgia, ricordi e memorie ma anche un inedito e audace senso del nuovo che è
già fra di noi anche se molti sembrano non volerlo vedere.
Sergio Veschi
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COMMENTI | Inserito il 2/6/2013 alle 17.09.04 da "info" Commento: Qualcuno mi sa dire dov'è Luis Agudo che è da qualche anno che lo cerco ma non riesco a trovarlo ai numeri che ho...grazie.. | |
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Data pubblicazione: 17/11/2002
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