Butch Warren contrabbassista dimenticato?
Parrebbe di sì. Un storia che fa il paio con quella di Henry Grimes
il quale, fortunatamente, è stato recentemente 'recuperato' e messo in condizione
di donarci ancora belle emozioni con il suo contrabbasso. Qualche cosa del genere
accadrà anche per il 'vecchio' Butch, lo speriamo almeno, se la sua infermità mentale
non sarà irreversibile.
Marc Fisher, sul Washington Post del 21 Maggio 2006,
dava appunto notizia di questo personaggio ormai in precarie condizioni di salute,
senza denti, apparentemente molto più vecchio dei 66 anni che anagraficamente ha,
ricoverato in un Ospedale a 50 Km dal luogo in cui viveva e di cui nessuno sembrava
conoscerlo, neppure solo di nome.
Butch Warren, una pietra miliare della Blue Note, la storica label
che detiene le registrazioni del miglior jazz degli anni 50-60 (e non solo...) di
cui Butch Warren è stato un artefice collaborando alle incisioni storiche
di Kenny Dorham, dell'Herbie
Hancock di "Watermelon Man", di
Sonny Clark, Jackie Mclean, eppoi ancora di Monk, Dexter
Gordon, Joe Henderson, Max Roach, insomma il mileau del
jazz di quegli anni. Poi l'oblio. Ancora qualche ingaggio qui e là, gli stupefacenti,
un lavoro come riparatore di radio e TV o di pulizie nei saloni del laboratorio
navale d'artiglieria. La sopravvivenza e la disperazione. Schizofrenia paranoide:
"La gente giusta muore intorno a me" - riferendosi al suo amico pianista
Sonny Clark e al Presidente JF Kennedy, perdite che lo hanno indotto
a barricarsi in casa. Con l'aiuto di Peter Edelman riesce a mantenersi entro
i limiti dell'umana decenza. Viene arrestato poichè, per ripararsi dal freddo, era
entrato in un market che aveva le porte spalancate ma in cui suonava l'allarme.
La polizia lo porta in galera. Butch Warren una pietra miliare del jazz.
Riuscirà mai l'America ad avere cura dei suoi eroi migliori, quelli senza armi,
conosciuti ed apprezzati in tutto il mondo, eccetto che nella città dove essi vivono?
Dunque il lavoro che segue vuole essere solo un omaggio al Butch Warren
contrabbassista indimenticato ed indimenticabile, almeno al di qua dell'oceano...
Le linee che seguono sono estratte dal CD "Page
One" di Joe Henderson, appunto della Blue Note (CDP 7 84140
2), registrato nel 1963. Accanto al leader ci
sono Kenny Dorham (che aveva esortato Warren a recarsi a NYC, e nel
1958, quando Butch aveva 24 anni, lo aveva portato
in sala di registrazione per incidere "Una Mas" - BN 4127), un brillante
Pete LaRoca, un giovanissimo
McCoy Tyner
(si, si, quello che avrebbe poi fatto il tassista....!!) e il nostro.
La trascrizione riguarda uno dei brani più noti di Dorham "Blue
Bossa" suonato in tutte le salse da generazioni e generazioni di musicisti,
dilettanti e professionisti.
La struttura, accordale e formale, fa riferimento al melanconico incedere
del linguaggio sudamericano, un impianto in tonalità minore (di Cm) che si orienta
verso una modulazione protratta un tono sotto (Db) della relativa maggiore (Eb),
il tutto per 16 battute ciclicamente ripetute.
Interessante è la bella linea introduttiva di Butch, seguita da quella
che sorregge il tema (unisono tromba-tenore) in cui il richiamo alla tradizione
latino-caraibica è innegabile. In pratica è una linea molto semplice ma capace (appunto
per questo?) di far funzionare l'impianto ritmico tematico, dando la giusta spinta
a tutto l'organico. Si noti come le crome spingano sul 3 e 4 movimento della seconda
battuta delle due cellule ritmiche che compongono l'idea di Warren, mentre
il primo quarto è in realtà anticipato (4 movimento) della prima battuta.
File Audio
Ciò che richiama alla mente la ritmicità caraibica è l'omissione del battere,
lì dove dovrebbe cadere i altri linguaggi, che nella parte tematica si evince dall'anticipo
del 4° movimento della prima battuta, mentre in fase di accompagnamento dei solisti
e nella fattispecie del solo di Henderson, Butch compie l'omissione
totale del battere (tonica dell'accordo) ottenendo così un effetto propulsivo notevole
pur nell'esiguità delle note suonate e per l'eleganza che ciò conferisce alla linea
tutta. Ciò oltretutto, favorisce ancor più i solisti che, specialmente nel linguaggio
dell'epoca, amavano line bassistiche presenti ma non invadenti. Francamente
credo che, in linea di massima, lo stesso discorso possa ritenersi valido ancor
oggi anche se i contesti linguistici sono cambiati e molto spesso i contrabbassisti
sono chiamati ad un più vivace interplay.
Ancora una breve riflessione sulla scelta di note usate: nessuna novità !
Arpeggio minore di tonica e armonici sulla prima metà della corda (a capotasto,
per intenderci) nella sezione introduttiva. Sull'accompagnamento tematico Butch
adopera, oltre gli arpeggi, intervalli di quinta nella maggior parte dei casi,
di tanto in tanto arricchiti da qualche nona come in bar 5 (Dm7b5b9), bar
9 ecc. Nell'accompagnamento dei soli Warren si concede qualche libertà in
più, ritmica essenzialmente, mentre la scelta delle note cade sempre ed inequivocabilmente
su settime (bar 1, 8, 9, 15, ecc,)
File Audio
Riguardo al solo contrabbassistico in questo contesto c'è da segnalare
una piccola novità, un semplice ma efficace espediente per enfatizzare un solo contrabbassistico
che, di fatto, non si discosta poi molto dalle linee eseguite sul tema o sui soli.
Butch prende il solo su un chorus (quindi 16 battute) e, come si evince dalla
trascrizione, resta sul frammento ritmico, di due battute, identico alla sezione
introduttiva e tematica. A parte le sincopi e il pedale di G tenuto per le
ultime 3 battute (efficace momento tensivo che riconduce sulla tonica) non si evincono
disegni ritmici o melodici dissimili da quelli precedentemente analizzati. La trovata
significativa sta che al termine di queste 16 battute, entra un background di tromba
e sax, un ostinato che prepara alla seconda parte dell'intervento solistico di
Warren, intervento che ancora non si discosta molto dal precedente ma serve,
unitamente al background appena citato, a cambiare l'atmosfera che vede la riproposizione
del tema finale. Dunque, a livello di arrangiamento, viene diviso il solo di contrabbasso
in due parti inframezzate da un ostinato della front line così da mettere in risalto
il solo contrabbassistico che, pur se molto espressivo, mantiene l'atmosfera sulla
stessa lunghezza d'onda del tema, rendendo il solo più "atteso" e la riproposizione
tematica più interessante.
File Audio
Alla luce di quello che voleva essere l'omaggio ad una grande del contrabbasso,
riporto un paio spunti didattici che spero possano contribuire a rendere più proficua
la pratica delle scale e degli arpeggi, e magari, perchè no, per l'acquisizione
di pattern da poter usare in ambito improvvisativo. Ovviamente la studio è da trasportare
su tutte le tonalità.
Buon Lavoro e a presto
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Data pubblicazione: 08/08/2006
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