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Intuitive Music Quartet
Music Fur Kommende Zeiten
Silta Records (2013)
1. Unanimity
2. Outside
3. Japan
4. Elongation
5. Bird of Passage
6. Communication
7. Vibration
Mario Mariotti
- trumpets, objects
Walter Prati - live electronics, synth
Mell Morcone
- piano
Giorgio Dini
- double bass
Silta Records
email: info@siltarecords.it
web: http://www.siltarecords.it
Un quartetto di ardimentosi improvvisatori decide di incidere questa musica di
Stockhausen costituita non da un pentagramma su carta o da indicazioni precise di
esecuzione, bensì da consigli scritti, raccomandazioni verbali o rappresentazioni
grafiche. Il massimo della libertà di interpretazione da un lato si confronta, dall'altro,
con una notevole difficoltà ad entrare dentro all'estetica del musicista tedesco,
apportando contributi personali a servizio di un'idea compositiva forte. Quello
che conta è riuscire a costruire un dialogo fra I vari strumenti il più possibile
lontano dai cliché, dalle frasi ripetute. E' un'operazione di spogliazione, di straniamento
consapevole. Allo stesso modo è quasi improponibile per i musicisti rinunciare alla
cultura individuale e alla modalità di vivere il fatto artistico per rapportarsi
così, "spersonalizzati", con I partners. Più semplicemente è fondamentale seguire,
da parte dei quattro, la anomala partitura e sentire con orecchie apertissime quanto
succede intorno reagendo agli input, provocando altri stimoli, secondo un proprio
modus operandi per formare collettivamente qualcosa di ineffabile, di inaudibile
o di inaudito.
Il disco presenta una musica sicuramente ostica e volutamente sgradevole, nel senso
di non piacevole all'ascolto. Si alternano suoni isolati, ispidi effetti elettronici,
pause, lunghi silenzi, passaggi atonali del pianoforte in dialogo con una tromba
adeguatamente maltrattata. Il tutto è calato in un'atmosfera lenta, cupa, priva
del barlume di una frase ritmica o melodica.
Per valutare un progetto di questo genere occorre usare parametri particolari. Innanzitutto
bisogna chiedersi se l'Intuitive Quartet abbia raggiunto gli obiettivi dichiarati
in partenza. Si può ragionevolmente affermare che l' "esperimento" sia riuscito.
Per l'ascoltatore, però, è necessario armarsi di una mente sgombra, spalancata verso
queste esperienze, disponibile a tuffarsi in una miscela di suoni contrastati e
spiazzanti, di austeri rumori digitali, di improvvise aperture antimelodiche, di
colloqui destrutturanti fra strumenti tradizionali, usati contro una certa tradizione.
Non è un'impresa facile. Si può, però, sottolineare il coraggio di determinate scelte
e la statura artistica dei compositori istantanei qui impegnati, dai più conosciuti
in ambito jazzistico
Giorgio Dini e Walter Prati, ai più abituati a frequentare
altre musiche di ricerca come
Mario Mariotti
e Mell Morcone.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 05/05/2013
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