", lavoro che contiene una serie di brani per
pianoforte, pianoforte e flauto e quartetto di flauti.
Tra le composizioni per pianoforte c'è questa raccolta di 21 studi (op. 66), scritti con il proposito di avere un repertorio di brani da suonare in concerto che avessero caratteristiche moderne, sia dal punto di vista ritmico che armonico. Sono abbastanza difficili e richiedono parecchio studio per poterli eseguire correttamente, tuttavia sviluppano molti movimenti della mano, riscontrabili nel repertorio jazzistico o latino americano. In sostanza fanno il buon dovere degli "studi" ma danno all'orecchio delle sonorità che sicuramente sono più vicine ai nostri tempi.
Nello studio N° 2 la cellula sulla quale "giocare" è quella delle prime battute, suonata dalla mano sinistra, un accordo di
Emi (con quinta mobile) sopra al quale piroetta una pentatonica minore di
Mi.
Provate a trasportare il disegno della mano sinistra in altre tonalità ed ad improvvisare variando i modi (dorico, frigio od eolio), o anche le pentatoniche relative agli accordi. Ancora più interessante sarà variare le qualità degli accordi (maggiore, minore) e di conseguenza le relative scale. Se poi aggiungiamo anche i rivolti eccoci in un mare aperto sul quale perdersi e scoprire...a voi l'invenzione. E' uno spunto sul quale costruire qualcosa, da questa cellula ho scritto lo studio numero 2.
Per avere un'idea di come è possibile muoversi seguendo la cellula iniziale ecco un esempio (1) che esplora più tonalità. Il movimento delle voci è contrappuntistico ma tutto è riconducibile ad accordi. Quelli tra parentesi sono alternative, sono solamente alcune, poiché tutto dipende dalla prospettiva armonica con cui si intraprende un discorso del genere. L'intercambiabilità
delle armonie determina l'uso della scala, la direzione da seguire. E'
possibile anche variare la velocità, in questo caso è lenta, una specie di
preludio allo studio vero e proprio. Ascolta il
File Audio 2 con l'improvvisazione della mano destra e tieni conto che questa dovrebbe essere una parte completamente improvvisata.
L'armonia ha una profondità riconducibile al movimento delle voci ed è dall'incontro delle singole parti che si
formano gli accordi più interessanti, ancora oggi le composizioni di Bach sono il miglior terreno d'esplorazione.
File Audio 2 (MP3
296KB)
Nella parte centrale (da misura 25 a 31) un breve collegamento modulante sviluppa, con differenti soluzioni armoniche, la cellula tematica iniziale, basata sulla pentatonica minore di E. Ogni misura può essere ridotta ad una sigla, che rappresenta la radice e sopra alla quale si muovono anche note estranee.
Nell'esempio 2 dalla 25: C#mi7, F#mi7, C7. Alla misura 28 gli accordi sono tre Abmi7, C#mi7, Bbma7 e dalla 29 F#, Dma7#5, Cma7. Come ho già detto questi accordi sono circondati da note estranee che ne alterano la sonorità, ma non cambiano la qualità principale.
Esempio 2
Conclude lo studio un arpeggio su alterazioni di A13, che ho sintetizzato (es. 3) in accordi sovrapposrti alla dominante.
Naturalmente, importantissimo, questi sono i ragionamenti teorici, al di sopra dei quali c'è sempre l'ispirazione.
Per quanto riguarda l'esecuzione è importante articolare bene le dita e fare sentire tutte le note con un bel suono. E' fondamentale studiare lentamente.