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Carlo Morena Trio
...some Portraits
Music Center (2010)
1. Her Eyes
2. C__C:BM!
3. Poem I
4. Paert
5. Lieb
6. Poem II
7. Telves e Tunes
8. Poem III
9. Auf dem Floss
10. Poem IV
11. Would You Dance?
Carlo Morena
- piano
Yuri Goloubev
- acoustic bass
Michele Salgarello - drums
Carlo Morena
pubblica un cd di composizioni originali che si distinguono per la semplicità dei
motivi e un'attenzione puntuale, una vera concentrazione sulla struttura di base,
sui possibili sviluppi armonici e melodici degli stessi temi. Goloubev e
Salgarello collaborano alla pari con il pianista e portano il loro contributo
per realizzare una musica facilmente fruibile all'ascolto, ma con una sua complessità
all'interno, che fa intravedere in filigrana il modello dei piccoli gruppi di
Brad Mehldau.
Rispetto al pianista americano, Morena è meno drammatico e teatrale, pur privilegiando
accenti simili e un'intensità, un pathos, a volte patente, a volte sotterraneo,
come autore o come arrangiatore, propri anche del musicista statunitense.
Schematizzando, in "...Some portraits" il leader del trio espone il tema
e ci lavora sopra, operando sulla melodia senza rivoltarla o renderla irriconoscibile,
procedendo, invece, con il necessario rispetto e con cautela. Ci gira intorno, in
un certo modo, insiste sugli accordi e ritorna ancora al punto di partenza. Il suo
è un solismo tutto sommato sobrio, dotato di una sua classicità e di un suo fascino.
Goloubev ha un suono potente e armonioso. Disegna con il contrabbasso frasi di indubbio
impatto emotivo e confeziona un accompagnamento discreto, facendo, però, risaltare
una forte personalità. E', cioè, un protagonista apparentemente nascosto della musica
del trio. In realtà si pone come un elemento di spessore nell'equilibrio estetico
del medesimo progetto. Non si mette in mostra, ma c'è.
Salgarello ha recepito la lezione di Paul Motian e dei batteristi "decoratori".
Usa, infatti, le bacchette come spatole e pennelli per tracciare linee, formare
macchie o sfondi con la tavolozza dei colori ritmici a sua disposizione.
Fra i pezzi migliori si segnalano: "Her Eyes" per le capacità architettoniche dei
tre musicisti, tutti impegnati a tratteggiare prospettive diverse, ma convergenti,
dello stesso motivo. "Lieb" rimarca, per contro, la passione del musicista pugliese
per i ritmi latino americani che "tratta" alla sua maniera. "Telves e tunes" inizia
lentamente, poi prende quota, sale di intensità e diventa incisiva e ricca di calore.
In "Poem IV", in solo, Morena sembra soppesare ogni accordo, ogni singola nota,
lasciandole scorrere con circospezione, per attribuire un significato recondito
ad ogni passaggio
In sintesi "…Some portraits" è il disco di un "autentico ritrattista" del jazz nostrano
con riferimenti individuabili in
Bill Evans,
e nel modello di
Brad Mehldau.. A questi elementi Morena fornisce un retrogusto italiano
per rendere il tutto più vicino al clima mediterraneo.
Gianni B.Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/02/2011
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