Nico Catacchio
The Second Apple
Four (2013)
1. The second apple
2. Esiàn
3. Revolving
4. Panìco
5. Per Alal
6. Qui
7. Respiri
Nico Catacchio - contrabbasso
Nico Morelli - pianoforte
Michele Salgarello - batteria
email: info@four-edition.com
web: http://www.four-edition.com
Nico Catacchio accetta la sfida del trio più classico cercando con questo tramite
di portare avanti la sua personale concezione del jazz e della musica in generale.
Il musicista pugliese predilige lavorare su idee melodiche ben definite, che sono
il centro motore delle sue composizioni. Su questa base si sviluppano sovrastrutture
armoniche e ritmiche piuttosto ricercate, in grado di modificare in divenire il
carattere dei vari brani senza, però, stravolgerli. Si comincia, infatti, con un
motivo, una frase e, dopo una vera e propria circumnavigazione, si ritorna al punto
di partenza. Questo lungo excursus consente di apprezzare il valore dei compagni
di avventura del leader. Innanzitutto Nico Morelli, un pianista fortemente
connotato dal punto di vista percussivo, capace allo stesso modo di realizzare aperture
neoromantiche, pause e riprese, note brillanti o malinconiche. Un musicista che
riesce ad assegnare un senso compiuto anche a un piccolo gruppo di note sistemate
al posto giusto e distillate con cura e a sciorinare assoli gonfi di particolare
espressività con un tocco leggero e sagace.
Michele Salgarello siede alla batteria ed è protagonista alla pari con i
suoi partners di questa musica. Il suo lavoro di accompagnamento è quanto mai composito
e variegato. Si pone al di fuori dal dialogo piano-contrabbasso, in certi momenti,
poi, quando entra in scena, percorre strade incidenti e trasversali, con un drummin'
potente e preciso, mai ridondante. Si può dire che Catacchio e Morelli dialoghino
fra di loro utilizzando lo stesso modus operandi, costruendo una trama melodica
ben risolta, mentre Salgarello tende ad alterare, a scomporre il discorso dei due
partners per ornare di elementi ritmici il clima dei pezzi. E' fin troppo facile
scomodare, come modello di riferimento del percussionista veneto, Paul Motian,
maestro del colore nei trii di
Bill Evans
e di Keith
Jarrett.
Nico Catacchio si riserva la facoltà di introdurre ed esporre il tema, a volte pizzicando
il suo basso, altre volte accarezzandolo con l'archetto. Il suo solismo è alquanto
discorsivo. I suoi titoli non hanno un testo dichiarato, ma certamente ne possiedono
uno nascosto nella mente dell'autore che lo canta nella maniera in cui sa estrinsecarlo
meglio, con il suo strumento insomma.
Fra i pezzi migliori sono da annoverare la frastagliata "Qui", dotata di diversi
cambiamenti di clima al suo interno e contenente alcuni assoli di rara intensità
e fulgore. Da non trascurare pure la sentimentale, sospesa "Respiri", con più sangue
nelle vene (leggi nelle tracce) rispetto al modello nordeuropeo.
"The Second Apple" è un disco curato nei dettagli, organizzato e suonato adeguatamente.
Dopo una lunga assenza dalla scena jazzistica, almeno da primattore, Nico Catacchio
dimostra che ha ancora parecchie cose da dire e che sa condividerle empaticamente
con altri musicisti collocati sulla sua stessa lunghezza d'onda, quella di un jazz
educato ed elegante.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 16/06/2013
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