|
Fabio Sartori, Marco Colonna, Cristiano Calcagnile
(In)Obediens
Rudi Records - RRJ1022 (2013)
1. Frame
2. Frenetic Dance
3. (In)Obediens
4. Flex Frame
5. Impro#1
6. Celebra(L)tion Day
7. Arlequin
Fabio Sartori - pianoforte Marco Colonna - clarinetto basso, clarinetto, sax tenore Cristiano Calcagnile - batteria, percussioni
Obbedire alle leggi della musica non è possibile, anche perchè alla fin fine tali
leggi non esistono. E così, Fabio Sartori, Marco Colonna e
Cristiano Calcagnile
intraprendono un percorso ai limite delle sfide sonore e dell'improvvisazione, della
ricerca di pattern sempre articolati al puro scopo di presentare una poetica musicale
in cui l'orecchio è teso ad ascoltare qualcosa di inedito e di sfrontato rispetto
alla comune formalità.
(In)Obediens è l'album di esordio di un artista come Fabio
Sartori che pone la sua firma su ognuna delle sette tracce, coordinato in tre
di esse dai suoi compagni di viaggio. Frame costruisce una cornice all'interno
della quale Sartori e Colonna procedono all'inizio di pari passo, poi l'assolo al
piano e i piccoli accorgimenti ritmici di Calcagnile dotati di straordinaria delicatezza
e infine le note lunghe e sforzate di Colonna che creano un'idea di dilatazione
sonora particolarmente intrigante. E subito dopo si ha il contrasto: in Frenetic
Dance viene abbandonata l'idea di dilatazione per perseguire quella della frenesia
musicale con eccitanti parti serratissime. (In)Obediens sintetizza sicuramente
la poetica dell'album; ogni musicista è impegnato nell'esplorazione del proprio
strumento riuscendo a mantere la costante sensazione di insieme. I percorsi di Sartori
sono profondamente articolati e ogni nota sembra essere frutto di una grande razionalità,
di un lavoro molto ricercato che non punta all'originalità in quanto tale, ma mira
piuttosto ad arricchire il panorama musicale costruendo strade nuove, spesso accidentate
e con qualche biforcazione nel punto più imprevedibile. Il lungo intro di Flex
Frame dipinge perfettamente il volto di Calcagnile, un batterista capace di
mettere in atto come pochi tutta una serie di accorgimenti e di finezze. Impro#1
è una continua lotta tra l'agilità, la dilatazione, le dissonanze e gli accodi che
scivolano sfuggenti, così come Celebra(L)tion Day, una sfrenata ricerca di
suoni brevissimi che si susseguono agilmente quasi volessero trovare una dimensione
comune che solo sul finale sembra delinearsi, ma con i contorni sfumatissimi. Infine
Arlequin, brano di chiusura dell'album, in cui dal solo di Colonna che lavora
ancora sul concetto di dilatazione ma anche di fluidità si passa al finale che si
tinge di toni distesi e più riflessivi.
"(In)Obediens" presenta una scrittura fine e intrigante che, al di fuori di ogni costrizione
o modello precostituito, spinge la ricerca e l'improvvisazione all'estremo e l'esito
musicale si tinge di contrasti e di sfumature che è difficile non cogliere e apprezzare.
Nina Molica Franco per Jazzitalia
Inserisci un commento
Questa pagina è stata visitata 1.120 volte
Data pubblicazione: 12/10/2014
|
|