Bologna Jazz Festival Jim Hall Trio Bologna - 20 Novembre 2012
di Pierfrancesco Falbo foto di Dario Guerini
Jim Hall
- chitarra
Steve Laspina - contrabbasso
Anthony Pinciotti - batteria
L'edizione di quest'anno del Bologna
Jazz Festival è stata dedicata alla memoria del suo patron e direttore artistico
Massimo Mutti. Il suo modo di fare ha rivoluzionato il festival portandolo
a livelli internazionali. In particolare il cartellone della settima edizione ha
visto due esclusive nazionali: giorno 16 novembre il Chick Corea
Trio e giorno 20, presso lo storico e accogliente teatro Duse, il Jim Hall
Trio.
Abbassate le luci la band entra sul palco con
Jim Hall
accompagnato dal suo bastone decorato con led. Subito si rivolge al pubblico e,
in modo scherzoso, con il bastone mima un fucile che alla pressione del "grilletto"
illumina i led. Con questo biglietto da visita Hall esterna il suo animo
giovanile. Tutta la serata è stata caratterizzata da una voglia di scrivere nuove
pagine di chitarra con concetti che i giovani neanche sognano. Ad esempio la sua
versione di All the things you are, canzone preferita della moglie,
inizia con un bordone in Maj7 e con delle idee sospirate come se a pensarle fosse
un innamorato. Seguono Chelsea bridge e Big Blues con tanto di harmonizer
ottenuto dal whammy. Questa scelta di introdurre effettistica contemporanea dimostra
la sua voglia di sperimentare e di rimanere aggiornato. I suoi fraseggi sono minuziosamente
ricercati. Ogni scelta non è lasciata al caso ma voluta e, quasi come se volesse
mettersi alla prova, tira fuori delle diteggiature a intervalli larghi che gli shredders
degli anni '80 usavano per rendere impossibile la vita ai chitarristi. Hall
invece riesce, nonostante la difficoltà tecnica, a piegare quei concetti dandogli
una nuova piacevole forma musicale.
Gli altri membri del trio ovvero LaSpina, al contrabbasso,
e Pinciotti, alla batteria, risultano molto attenti alle dinamiche e quasi
sembrano come gli allievi di fronte al direttore d'orchestra. Il volto di Pinciotti,
in particolare, è quasi sempre carico di tensione. Il suo look da metallaro, capelli
lunghi e pizzetto, non farebbe mai pensare ad un tocco così sensibile e attento
ad ogni sfumatura. Tra un brano e l'altro Hall usa del talco, molto probabilmente
per aumentare il grip sul manico. Inoltre quando accompagna abbassa il volume del
suo pick-up e suona in "acustico" utilizzando la ripresa del microfono. Verso la
fine del concerto la band suona Careful introdotta da Hall come un blues
a cui prestare attenzione. Infatti non si tratta della classica struttura a 32 ma
di sole 16 misure. Ecco che "bisogna stare attenti" quando lo si suona. La serata
si chiude con St.Thomas suonata con l'harmonizer che sembra imitare il suono
dell'hang. Hall saluta con un altro "colpo" di bastone e va via.
Si ringrazia l'organizzazione del Bologna Jazz Festival per la disponibilità
e l'attenzione prestata.