Ehud Asherie Trio in versione italo/americana all'Alexander Platz
Roma, Alexanderplatz - 25 - 27 ottobre 2010
di Laura Mancini
Ehud Asherie,
considerato uno dei talenti emergenti della scena jazzistica statunitense, a trentuno
anni vanta già numerose importanti collaborazioni e pubblicazioni, di cui alcune
da leader. In tutte queste, sia che lo si ascolti al piano che all'organo Hammond,
il suo pianismo mantiene un'impronta particolarmente riconoscibile, swingante, caratterizzata
dalla predilezione per lo stride piano e identificabile in una timbrica asciutta,
priva di amplificazione e sfumature; il tocco delicato di Asherie sulla tastiera
mira ad ottenere performance di gusto raffinato e leggero.
Il pianista di origine israeliana, newyorkese d'adozione, è protagonista dal 25
al 27 Ottobre 2010 di una "tre giorni" presso
l'Alexander Platz di Roma, accompagnato per l'occasione da
Nicola Angelucci
alla batteria e
Paolo Benedettini al basso.
Dei sei anni in cui ha vissuto in Italia da bambino, evidentemente è rimasta qualche
traccia, poiché durante il concerto il pianista prova ad esprimersi in parte in
italiano. Tra brani standard, bebop e composizioni originali, abbiamo modo di apprezzare
il suo fraseggio rapido e cristallino realizzato soprattutto con la mano destra,
mentre Benedettini propone un walking bass elegante e delicato; di
maggiore impatto dinamico sono gli assolo di Angelucci alla batteria.
Ascoltiamo così, ad esempio, una "Casper" in versione soft, tra atmosfere seducenti
e sonnacchiose e gustiamo un lungo momento in solitudine di
Ehud Asherie
in "If I could be with you one hour tonight".
Nei suoi lavori da leader Asherie, forte della collaborazione con un contrabbassista
percussivo come Joel Forbes e col batterista Phil Stewart, manteneva un
groove che faceva venir voglia di tenere il tempo battendo i piedi o addirittura
di ballare, ma in questa performance il trio in versione italo/americana sceglie
un impasto sonoro più misurato e rinuncia a forti spinte energiche, mostrando comunque
un approccio moderno anche ai classici del jazz e la capacità in di trasmettere
belle emozioni.
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Data pubblicazione: 21/11/2010
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