Parafrasando Antonio Juvarra, autore di un libro molto
interessante sulla tecnica del canto, la laringe è un organo piuttosto complesso
e si presenta nella sua forma esterna come una "impalcatura di cartilagini"
(1), delle quali è possibile individuare, a occhio nudo, nella zona anteriore del
collo, al di sotto della cute, la sporgenza corrispondente alla cartilagine tiroide,
il cosiddetto "pomo di Adamo" o prominenza laringea (2).
La cartilagine tiroide o tiroidea, è la più grande
tra le cartilagini laringee. È impari ed è situata nella parte antero-superiore
della laringe e lateralmente ad essa, a mo' di scudo, con la funzione di proteggere
i vari elementi della laringe tra cui le corde vocali che, come avremo modo di vedere
in una delle prossime lezioni, sono situate al suo interno (3).
La cartilagine tiroide "è formata da due lamine quadrilatere verticali
denominate anche ali tiroidee o placche tiroidee". Queste due lamine tiroidee,
incontrandosi medialmente, vanno a formare "un angolo diedro aperto all'indietro"
dandole quella caratteristica forma di un "libro semiaperto" il cui spigolo, come
abbiamo accennato precedentemente, protrude all'esterno nella parte anteriore del
collo, al disotto della cute, a formare il "pomo di Adamo" o "prominenza laringea".
Dato che nel maschio "l'accrescimento delle cartilagini laringee è maggiore"
ne risulta che, nell'uomo, l'angolo "diedro" formato dalle due ali tiroidee
è più acuto rispetto a quello presente nella donna e nel bambino (4).
In ognuna delle due lamine tiroidee "si distingue una faccia laterale,
pianeggiante, percorsa da una cresta (linea obliqua o cresta obliqua) che
inizia posteriormente e in alto con un piccolo rilievo detto tubercolo tiroideo
superiore e termina anteriormente e in basso con un altro piccolo rilievo detto
tubercolo tiroideo inferiore" (5).
"La linea obliqua divide la faccia laterale della cartilagine tiroide in due
regioni, una anteriore, più estesa, e una posteriore, più ristretta" (6).
Il margine superiore della cartilagine tiroide "orizzontale e ondulato, risulta
depresso sulla linea mediana nell'incisura tiroidea", mentre il margine inferiore
"è convesso al centro" e "concavo nelle porzioni laterali" (7).
"Il margine posteriore è quasi rettilineo e verticale" e si continua con
due prolungamenti. Di questi due prolungamenti, il primo si dirige verso l'alto
e indietro e prende il nome di "corno tiroideo superiore o grande
apofisi", il secondo, invece, diretto verso il basso e indietro e
incurvato verso l'interno, prende il nome di "corno tiroideo inferiore
o piccola apofisi". Il corno tiroideo superiore si presenta
"più sviluppato rispetto a quello inferiore potendo raggiungere anche una
lunghezza di 2 cm" a differenza del corno inferiore la cui lunghezza media è
di circa 5-8 mm (8).
Sulla "faccia interna dell'estremità libera" dei corni inferiori della cartilagine
tiroide si trovano le "faccette articolari" per la cartilagine cricoide
(9).
La cartilagine tiroide "è di tipo ialino e può ossificare con il
passare degli anni" (10).
Al di sotto della prominenza tiroidea si trova quella, "regolarmente convessa",
corrispondente all'anello della cartilagine cricoide o cartilagine cricoidea
(11).
"La cartilagine cricoide è l'elemento scheletrico fondamentale della laringe"
non solo perché costituisce il sostegno su cui si poggia lo scheletro laringeo,
ma anche perché dà attacco a muscoli che svolgono un'importante funzione all'interno
della meccanica di tale organo (12).
Anch'essa impari, "ha la forma di un anello con castone". Risulta infatti
formata da una porzione più bassa che prende il nome di arco e che forma
la parte anteriore e le porzioni laterali dell'anello e da una porzione quadrangolare
più alta e più ispessita, detta lamina o castone, che forma, invece,
la parte posteriore dell'organo e che si estende "sull'asse verticale da 2 a
3 cm" (13).
La cartilagine cricoide è l'unica cartilagine dello scheletro laringeo "che forma
un anello completo" (14).
"Nella cartilagine cricoide si distinguono due superfici (una esterna ed una
interna) e due margini (uno superiore ed uno inferiore)" (15).
"La superficie esterna, nell'arco, è convessa". "Nella sua
porzione anteriore" si trova "una piccola sporgenza, il tubercolo cricoideo"
(16).
"Nel punto in cui si continua con la lamina", ci sono altre "due sporgenze,
una per ciascun lato", le faccette articolari tiroidee che si articolano con
i corni inferiori della cartilagine tiroide (17).
"In corrispondenza della lamina, la superficie esterna è percorsa
da un rilievo verticale mediano (cresta della lamina) ai lati del quale vi sono
due leggere depressioni", le fosse della lamina (18).
"La superficie interna, per la maggior parte liscia, risulta leggermente
concava nella parte superiore della lamina" (19).
Il margine superiore è obliquo nell'arco, più basso nella sua parte
anteriore, e tendente a salire sui due lati fino a raggiungere il suo punto più
alto nella lamina dove, invece, presenta una struttura orizzontale (20).
"Sul margine superiore della lamina" si trovano "le faccette articolari
per le cartilagini aritenoidee" (21).
"Il margine inferiore è quasi orizzontale e presenta un rilievo anteriore
mediano e due rilievi laterali al termine dell'arco" (22).
"L'apertura delimitata dal margine superiore è ovale con il maggior asse
anteroposteriore; quella delimitata dal margine inferiore è circolare"
(23).
Nella donna, "l'anello cartilagineo delimita una cavità che, al confronto con
la laringe maschile, risulta più arrotondata" (24).
Anche la cartilagine cricoide è di tipo ialino e "può ossificare nell'età
avanzata" (25).
Le cartilagini aritenoidi, pari e simmetriche, "sono due piccole
cartilagini poste nella parte superiore e posteriore della laringe, ai lati della
linea mediana" (26).
Hanno la forma "di piramidi irregolari a sezione triangolare" con la base
rivolta verso il basso e l'apice rivolto verso l'alto (27).
La base di ognuna di queste cartilagini "si articola con la cartilagine cricoide"
a livello delle "faccette articolari aritenoidee" situate "sul margine
superiore" del castone cricoideo (28).
Dalla base si originano, inoltre, "due prolungamenti di cui il primo, diretto
in dietro e in fuori", è detto processo muscolare o apofisi muscolare. Il secondo,
"diretto in avanti", è detto invece processo vocale o apofisi vocale
(29).
"L'apice", si dirige "in alto e postero-medialmente" e, come vedremo
di qui a breve, si continua nelle cartilagini corniculate (30).
Oltre alla base e all'apice in ognuna delle cartilagini aritenoidi "si
distinguono" tre facce delle quali una è orientata in direzione antero-laterale,
le altre due invece sono orientate l'una posteriormente e l'altra medialmente
(31).
Di queste la faccia anterolaterale risulta irregolare, e "presenta
un rilievo (cresta arcuata) concavo in alto" che si estende "dall'apice al
processo vocale" e "che separa due depressioni" o fossette, una superiore
detta fossa triangolare ed una inferiore detta fossa oblunga
o fossetta emisferica. Sempre sulla faccia anterolaterale
"si trova poi un altro piccolo rilievo" che prende il nome di
"collicolo" (32).
La faccia posteriore e quella mediale si presentano entrambe piuttosto regolari,
concava la prima, piana quella mediale (33).
"L'apice e il processo vocale delle cartilagini aritenoidi sono formati da cartilagine
elastica; le restanti parti da cartilagine ialina" (34).
Non si può parlare delle cartilagini aritenoidi senza accennare alle cartilagini
corniculate (di Santorini).
Queste sono due piccole "cartilagini accessorie" che "si connettono per
la base con l'apice delle cartilagini aritenoidi" prolungandone la superficie.
Si presentano, a loro volta, come "due piccoli coni con gli apici incurvati a
uncino in dentro e in dietro" che si estendendono postero-medialmente sporgendo
"sul contorno dell'orifizio della laringe" (35).
Dato che, spesso, nelle persone molto anziane le cartilagini corniculate e le cartilagini
aritenoidi sono fuse tra loro, da alcuni autori le cartilagini corniculate vengono
generalmente considerate "porzioni delle cartilagini aritenoidi" resesi
nel tempo indipendenti (36).
Le cartilagini corniculate "sono formate da cartilagine di tipo elastico"
(37).
Le cartilagini triticee, anch'esse considerate cartilagini di importanza
minore, sono invece "due piccole cartilagini" la cui forma richiama
quella di un chicco di frumento (dal latino triticum, frumento). Sono state
individuate nello spessore del legamento tiroioideo laterale, sia destro che
sinistro "superiormente alla membrana tiro-ioidea in prossimità dell'osso
ioide" (38).
Tali cartilagini sono spesso assenti. Secondo alcune ricerche sembra che, comunque,
esse siano "più diffuse nel sesso femminile rispetto a quello maschile".
Nelle donne infatti la loro presenza può variare "dal 16%" fino
ad arrivare "al 66%". Negli uomini, invece, "non
supera il 15%" (39).
La funzione di queste cartilagini, in realtà, non è del tutto nota. Si suppone,
tuttavia, che la loro presenza contribuisca in qualche modo al "rafforzamento
della membrana tiroidea" (40).
Tali cartilagini vanno incontro "ad una veloce ossificazione" (41).
A volte, le cartilagini triticee vengono confuse con le cartilagini cuneiformi
di Morgagni o di Wrisberg che, invece, sono due "piccole
formazioni ialine, di forma allungata", "contenute in ognuna delle pieghe
ari-epiglottiche". "La loro estremità anteriore" forma all'interno
di queste pieghe "un rilievo che prende il nome di tubercolo cuneiforme"
(42).
Vengono, generalmente, considerate come "frammenti distaccati della cartilagine
epiglottide". A volte sono del tutto assenti. Anche queste cartilagini rientrano
nella categoria delle cartilagini accessorie (43).
In ultimo la cartilagine epiglottide.
"Impari e mediana", essa è situata superiormente alla
cartilagine tiroide, posteriormente all'osso ioide, e "nei due terzi superiori"
al di sotto e al di dietro della radice della lingua (44).
"Nella cartilagine epiglottide si distinguono due facce e un contorno" (45).
"La faccia anteriore dell'epiglottide" è rivolta verso la parte faringea
della lingua (46).
La faccia posteriore è "rivolta verso la cavità della laringe" e "presenta
nella sua metà inferiore" un rilievo, il tubercolo epiglottico",
che si continua nel picciolo (47).
Il picciolo o picciuolo o ancora petiolo (dal latino petiolus) ha forma "stretta
e allungata" e si connette, con la sua punta inferiore, all'angolo rientrante
della cartilagine tiroide (48).
Su entrambe le superfici della cartilagine epiglottide sono presenti "numerosi
alloggiamenti per piccole ghiandole mucose" (49).
"Nel contorno della cartilagine epiglottide si descrivono un margine superiore
o base e due margini laterali". Il margine superiore è convesso "con
una lieve depressione al centro" e si continua "con i margini laterali,
dentellati" (50).
Per la sua forma ovolare la cartilagine epiglottide può essere paragonata
"grossolanamente a una foglia con picciolo". Oppure, usando una forma
più poetica, la sua forma ci rimanda a quella del"petalo" di un fiore.
Presenta, infatti, "una porzione libera estesa superiormente e una parte inferiore,
stretta e allungata (petiolo)" (51).
"Sul piano sagittale è incurvata a S". Se la si guarda "dalla faccia
posteriore" essa, infatti, si presenta "convessa in alto e concava
nella sua porzione inferiore" (52).
"La cartilagine epiglottide è di tipo elastico" (53).
E anche per quanto riguarda questa lezione direi che possiamo fermarci. A presto,
dunque, e buono studio.
NOTE:
(1) Antonio Juvarra, Il canto e le sue tecniche: trattato, Milano:
Ricordi, 1989 (1987), p. 23.
(2) Balboni, G.C., et al., Anatomia umana, Milano: Edi Ermes, 2000 (Terza Edizione),
vol.2, p.295; Luciana Travan, et al, Dall'Anatomia al Movimento, Milano: Paletto
Editore, 2004, p. 333.
(3) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; Luciana Travan, et al., op.cit., p.
333; François Le Huche, André Allali, La voce: anatomia e fisiologia, patologia,
terapia, Milano: Masson, 1993 (1991), vol.1, p. 74; Franco Fussi, Silvia Magnani,
L'arte vocale, Torino: Omega Edizioni, 1994, p. 17.
(4) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; Luciana Travan, et al., op.cit., p.
333; François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 74; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 15 e p. 17.
(5) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 74.
(6) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 75.
(7) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit.,
p. 17.
(8) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; Luciana Travan, et al. op.cit., p. 333;
François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 75.
(9) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295 e p. 300; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit, p. 17.
(10) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295; Luciana Travan, et al. op.cit., p.
333.
(11) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 293.
(12) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 75.
(13) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296; Luciana Travan, et al., op.cit., pp.
332-333; François Le Huche, André Allali, op.cit, p. 75; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 17.
(14) Luciana Travan, et al., op.cit., pp. 332-333.
(15) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296.
(16) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 75.
(17) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296; François Le Huche, André Allali, op.cit,
p. 75.
(18) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 76; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit., p. 17.
(19) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296.
(20) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296.
(21) Luciana Travan, et al. op.cit., pp. 332-333.
(22) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296.
(23) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296.
(24) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 297.
(25) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 296; Luciana Travan, et al. op.cit., pp.
332-333.
(26) Balboni, G.C., et al., op.cit., pp. 295-296; Luciana Travan, et al., op.cit.,
p. 333; François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 76; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 17.
(27) Balboni, G.C., et al., op.cit., pp. 295-296; Luciana Travan, et al., op.cit.,
p. 333; François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 76; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 17; "Descrivete la laringe", http://users.unimi.it/esamanat/RISP163.htm
(28) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 300; Luciana Travan, et al. op.cit., pp.
332-333; François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 76; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 17.
(29) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 298; Luciana Travan, et al., op.cit., pp.
332-333; François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 77; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 17.
(30) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 298; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit.,
p. 17.
(31) Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit., p. 17.
(32) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 298; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 76; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit., p. 17.
(33) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 298;
(34) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 298.
(35) Balboni, G.C., et al., op.cit., pp. 295/300; Luciana Travan, et al., op.cit.,
pp. 332-333; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit., p. 18.
(36) Balboni, G.C., et al., op.cit., pp. 300.
(37) Balboni, G.C., et al., op.cit., pp. 295/300.
(38) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 295;
"Cartilagine triticea" http://it.wikipedia.org/wiki/Cartilagine_triticea
(39) "Cartilagine triticea", op.cit.
(40) "Cartilagine triticea", op.cit.
(41) "Cartilagine triticea", op.cit.
(42) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 300; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit.,
p. 18; "Cartilagine triticea", op.cit.
(43) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 300; Luciana Travan, et al. op.cit., p.
333.
(44) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 298; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit.,
p. 18.
(45) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 299.
(46) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 299.
(47) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 299.
(48) François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 77; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 18.
(49) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 299-300; Luciana Travan, et al., op.cit.,
p. 333; Franco Fussi, Silvia Magnani, op.cit., p. 18.
(50) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 299.
(51) Balboni, G.C., et al., op.cit., pp. 298-299; Luciana Travan, et al., op.cit.,
p. 333; François Le Huche, André Allali, op.cit., p. 77; Franco Fussi, Silvia Magnani,
op.cit., p. 18.
(52) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 299; François Le Huche, André Allali, op.cit.,
p. 77.
(53) Balboni, G.C., et al., op.cit., p. 300.
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Data pubblicazione: 06/09/2015
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