"L'arte parla allo spirito ma si alimenta del concreto"
Philip Ball (*)
Generalmente quando ci si avvicina allo studio del canto uno
dei primi traguardi su cui si concentrano i propri sforzi è il potenziamento
dell'energia vocale. Rinforzare il diaframma e gli altri muscoli della
respirazione diventa quindi il principale obiettivo di lavoro. Io personalmente
non condivido questo tipo di approccio.
Studiando la storia della Cina antica, infatti, ho avuto
modo di apprendere come uno degli obiettivi principali dei regnanti delle diverse
dinastie fosse quello di controllare l'enorme potenza distruttiva dei grandi fiumi
e di trasformarla, attraverso una intelligente politica di controllo delle acque,
in energia costruttiva! Dighe, argini e canali permisero, dunque, al popolo cinese
di convivere con la forza dei grandi fiumi traendone nutrimento e beneficio per
se stessi e per la propria terra.
Lavorare sul potenziamento dei muscoli della respirazione senza prima studiare il
percorso dell'aria e i più frequenti ostacoli che ne impediscono il libero fluire
è, a mio avviso, come permettere ad un fiume in piena di riversarsi fuori dagli
argini e di distruggere case e raccolti. Con l'imparare a gestire, in modo corretto,
sia la postura delle varie componenti che costituiscono l'apparato fonatorio sia
il livello di tonicità della muscolatura che ne consente i movimenti si favorisce
il crearsi delle condizioni indispensabili per uno sviluppo razionale del proprio
potenziale vocale contribuendo, tra l'altro, al benessere generale di tutto l'organismo.
Sempre a mio avviso, un primo approccio allo studio della tecnica vocale dovrebbe
dunque essere quello di eliminare tutte quelle tensioni fisiche che inibiscono la
fluidità del flusso respiratorio permettendo quindi che esso trovi la sua strada
autonomamente. E questo può accadere, perdonatemi se mi ripeto, soltanto
grazie al raggiungimento della corretta postura di tutte le componenti
che contribuiscono alla fonazione e non soltanto di quelle più specificamente
limitate alla respirazione quali il diaframma e gli altri muscoli della respirazione.
A tal fine è dunque consigliabile la conoscenza della morfologia e delle modalità
funzionali di ognuna di queste componenti prese nella loro individualità nonché
della loro reciproca interazione, soprattutto tenendo conto che indagini specialistiche
"sul modo in cui la nostra voce riesce a produrre, nel canto, una notevole gamma
di sonorità hanno rivelato una sorprendente complessità sia nel comportamento dei
singoli elementi che costituiscono il sistema fonatorio, quanto nelle loro modalità
di interazione" (1).
In altre parole il nostro obiettivo principale dovrebbe essere quello di costruire
dapprima dighe, argini e canali e poi, soltanto successivamente, quello di
aprire le dighe e lasciare che la nostra energia vocale possa fluire liberamente
ed essere di conseguenza sfruttata al meglio... "per sanare e non per distruggere"
(2).
Tuttavia, come già detto ripetutamente, prima di poter costruire argini e canali
è necessario conoscere la natura dei materiali con cui dovremo lavorare.
Cominceremo, pertanto, dalle origini analizzando le varie componenti che costituiscono
l'organo produttore del suono, la laringe, e ne studieremo il funzionamento. Quindi
vedremo come il suono prodotto a livello laringeo venga poi amplificato e
plasmato nelle cavità sopraglottiche. Soltanto alla fine affronteremo lo
studio dei vari muscoli coinvolti nella funzione respiratoria. Concluderemo, quindi,
il nostro viaggio, all'interno della funzione fonatoria, con il collegare il tutto
in un UNO... la fonazione appunto.
Tuttavia, non essendo io una specialista del settore, vi pregherei di considerare
questo ciclo di lezioni semplicemente come una sorta di diario nel quale
mi sono limitata ad annotare quanto da me appreso durante questo mio procedere in
un così affascinante quanto vasto "campo di ricerca" quale, appunto, quello della
voce umana. Diario che ho poi desiderato condividere con tutti voi.
NOTE:
(*) Philip Ball, Colore: una biografia, Milano: RCS libri, 2002
(2001), p. 62.
(1) Ingo R. Titze, "Lo strumento umano", Le Scienze, Roma: Le Scienze, 475 (marzo)
2008, p. 56.
(2) "Excalibur" di John Boorman, Warner Bros, 1981.
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Data pubblicazione: 26/07/2015
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