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Gianni Bardaro Feat. R. Brecker
Soul Blueprint
EmArcy (2012)
1. Neffertiti
2. Il tempio della nuvola bianca
3. Dav
4. Against
5. Into
6. Flame In Blue
7. Illegal
8. Beso de negra
9. A Slow Walk to No-Action
Gianni Bardaro - sax contralto
Francesco Calì - piano
Andreas Hatholt - contrabbasso
Jacob Hatholt - batteria
Featuring:
Randy Brecker - tromba, flicorno
Samuel Torres - percussioni
Gianni Bardaro è nato a Formia, ma risiede abitualmente in Danimarca.
E', cioè, uno fra i musicisti italiani che si sono stabiliti fuori dai confini nazionali,
perché attratti dalle superiori occasioni di incontro e di lavoro. Per questo cd,
però, ha voluto New York come sede della registrazione. La scelta deriva dall'intenzione
di ambientare la sua musica nella città dove il jazz suona in ogni angolo, dove
se ne respira la storia e l'attualità. Per la circostanza ha voluto con sé una ritmica
di provata intesa, fra le più affidabili del circuito danese. I fratelli Hatholt,
a basso e batteria, infatti, si pongono come puntelli saldi e resistenti, seppur
elastici, garantendo un accompagnamento solido quanto fresco e brillante. Al contrabbassista
sono riservate pure parti melodiche non secondarie come importanza. In alcune situazioni
è lui a cantare il motivo di base. Il batterista, da parte sua, utilizza a proposito
tamburi e piatti con interventi corposi, concreti quanto pieni di fantasia. Francesco
Calì, anche lui "emigrante", al pianoforte prende assoli scintillanti, con tocco
leggero ma sensibile, quando è chiamato in causa o tiene sulla corda il solista
di turno con un fraseggio stimolante, giocato sull'anticipo.
Gianni Bardaro segue le sue idee melodiche con un solismo teso, ricco
di deviazioni, di variazioni tematiche, ma ricondotto sempre nell'alveo della moderna
tradizione. Come compositore il leader spazia da temi su tempi dispari articolati
come in "Dav" ad altri brani di atmosfera latin come in "Beso de negra" o modifica
in corso d'opera il carattere del pezzo come per "Illegal", il vertice del cd; qui
figura anche Samuel Torres alle percussioni. Il brano, in effetti, parte
con un elaborato ritmo latino che cresce e si trasforma nel prosieguo. Dopo una
cesura, il dialogo nervoso e caldo fra sax e tromba, con il sostegno delle congas,
riscalda l'aria e porta la temperatura su livelli molto alti. Più avanti un felice
assolo dell'ospite sudamericano si impone nel contesto di un pezzo che ritorna sui
suoi passi successivamente con un finale in cui tutti si impegnano per infiammare
l'atmosfera e renderla quasi torrida.
"Soul blueprint", in sintesi, si fa raccomandare come un disco di jazz moderno
e contemporaneo, mettendo in luce le doti di autore di Gianni Bardaro, uno che non
cerca mai la strada più agevole, ma si ingegna per trovare soluzioni non scontate,
pur restando legato a determinati parametri e a forme abbastanza definite di un
"mainstream" degli anni 2000 o 2010. In più come leader sa motivare i partner del
suo "giro" o coinvolgere, trasmettendo entusiasmo, anche veri e propri miti viventi
come Randy Brecker che stanno al gioco con spirito collaborativo e non divistico.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/12/2012
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