Strick Muzik (2009)
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E.J.Strickland
In this day
1. Abandoned Discovery 6:47
2. Asante 7:38
3. Eternal (intro) 2:28
4. Eternal 7:56
5. Pedrito's Prelude 1:57
6. New Beginning's 7:15
7. In Faith 2:23
8. In This Day 8:21
9. Angular Realms 6:14
10. Find Myself 5:57
11. Wrong Turn 5:17
12. Illusions 2:58
13. Robin (intro) 1:22
14. Robin Fly Away 6:19
E.j. Strickland - drums
Jaleel Shaw - alto sax
Marcus Strickland - tenor sax
Luis Perdomo - piano, Wurlitzer
Hans Glawischnig - bass
Pedro Martinez - congas (2, 5, 6, 12), djembe (2)
David Gilmore - electric guitar (9), acoustic guitar (13)
Cheray O'neal - spoken word (3, 7)
Charenee Wade - vocals (3)
Yosvany Terry - tenor sax, chekere, and bell (6)
Tia Fuller - flute (12)
Brandee Younger - harp (13)
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Qual è la differenza fondamentale fra il girare un
film in America o in Italia? A questa domanda Gabriele Muccino, regista di punta
della commedia italiana, ma con all'attivo due pellicole girate a Hollywood, ha
risposto semplicemente: "E' tutta una questione di spazi. In America è tutto più
vasto e aperto" La stessa annotazione si potrebbe scrivere per commentare la musica
di questo disco, inequivocabilmente made in USA, rispetto a quanto viene concepito
in Italia. Qui è tutto più dilatato, ingigantito, dai musicisti impiegati, al tipo
di sound complessivo, alla maniera in cui si è operato per registrare le varie tracce.
Le note di copertina annunciano i nomi dei partners scelti per l'occasione da
E.J. Strickland, un solido batterista con un curriculum invidiabile di collaborazioni,
ma in calce si precisa: "plus many others guests". Altri artisti intervengono a
seconda delle necessità come ospiti nei vari brani. Non si bada a spese. Serve un
determinato effetto? Si provvede coinvolgendo la persona giusta. In Italia è tutto
più artigianale. Si elaborano i dischi con fatica e, spesso, senza molti mezzi.
"In this day" ha, invece, l'aria di un prodotto quasi industriale, preparato con
metodo da bravi esperti del settore, selezionando gli ingredienti adatti al caso.
C'è, infatti, tutto il campionario del modern mainstream in questo disco. Dalle
percussioni cubane, ai temi latini, al neo bop, con qualche accenno ai ritmi taglienti,
ispidi della scuola "M-base", ai profumi del vintage annni settanta, rappresentato
dal piano elettrico di Luis Perdomo. Suonano tutti benissimo, con competenza e abilità,
dimostrando di conoscere la materia e di saperla proporre gradevolmente ad un uditorio
potenziale composto anche da persone non specializzate. Fra gli altri si impone
il tenore e soprano di Marcus Strickland, sodale anche di Dave Douglas nel progetto
denominato "Keystone", coltraniano di non stretta osservanza.
Anche il leader evidenzia i suoi ascendenti illustri: Elvin Jones, Tony Williams,
con un uso sapiente e insistito dei piatti. Si arriva in fondo, però, ai più di
settanta minuti di musica con l'idea di aver ascoltato un gruppo di strumentisti
preparatissimi, ma che non brillano per originalità. Una bella lezione di stile,
ma, sotto sotto, preferiamo i suoni meno levigati, le composizioni più personali,
cesellate "a mano" verrebbe da scrivere, di molti giovani o meno giovani talenti
del nostro paese. In "In this day", in conclusione, per ritornare al parallelo con
il cinema, si ha l'impressione di ascoltare la colonna sonora di un film di cui
si sa già il finale, o che si è già visto, di un giallo in cui, dopo poche scene,
si intuisce il nome dell'assassino….
Gianni B. Montano per Jazzitalia
30/01/2011 | Una gallery di oltre 60 scatti al New York Winter Jazz Fest 2011: Chico Hamilton, Don Byron, Geri Allen, JD Allen, Butch Morris, Steve Coleman Vernon Reid, Anat Cohen, Aaron Goldberg, Nasheet Waits, Abraham Burton, Eric McPherson...(Petra Cvelbar)
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Data pubblicazione: 19/02/2010
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