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Jaleel Shaw
The Soundtrack Of Things To Come
Changu records (2013)
1. I Wish I Didn't Know
2. Conclusions
3. Ballerina
4. The Wheel Of Life
5. The Understanding
6. Chroma
7. Sister
8. Leel's Tune
9. Song For Sid
10. Faith
Jaleel Shaw - alto saxophone except on tracks 3 & 9, soprano saxophone on tracks 3 & 9 Lawrence Fields - piano Boris Kozlov - bass Johnathan Blake - drums
Il bambino che ci fa sorridere in copertina con un sassofono
giocattolo in bocca non è altro che Jaleel Shaw all'età di due anni: il tempo è
passato ma la passione per lo strumento a fiato è rimasta. Il giovane sassofonista
della Pennsylvania ha oramai raggiunto una certa fama collaborando stabilmente,
tra gli altri, con Roy Haynes Quartet, Tom Harrell's "Colors Of A Dream", The Mingus
Big Band, Roy Hargrove,
Chick Corea,
Dave Holland.
Le dieci tracce originali che compongono l'album si ispirano al suo vissuto personale
ed alla proposta di alcuni musei d'arte di New York che gli offrono la possibilità
di produrre un progetto ispirandosi ad opere scelte dalle loro collezioni. "I
wish I Didn't know" dal sapore vagamente modale, delinea subito le coordinate
dell'intero progetto: Shaw sfodera un timbro solare con un fraseggio denso e molto
veloce, sostenuto dal possente drumming di Jonathan Blake. "Ballerina" è
stata composta, come racconta Shaw nelle note di copertina, dopo aver visto un balletto
in televisione. La traccia procede proprio come i volteggi di un ballerino, una
piccola ballad anomala, intermittente, singhiozzante. "Chroma" ispirata alla
fotografia cromatica e "Conclusions" si caratterizzano per l'ottima
prova della sezione ritmica: Blake e Kozlov costruiscono un tappeto poliritmico
velocissimo
dando prova di freschezza e vivacità. In "Song for Sid" Shaw abbandona il
sax alto per il soprano dal suono vellutato e aristocratico in un pezzo che abbandona
i ritmi più concitati dell'intero album. Nella traccia "Faith", scritta in
onore dell'artista Kehinde Wiley, l'anima blues esplode ed il timbro di Shaw si
fa accorato e complice. Da metà traccia la batteria asseconda la svolta blues adottando
un ritmo shuffle.
Shaw sforna una prova matura e sentita suonata a modo da un ottima band affiatata
e dotata di buon interplay.
Nicola Barin per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 01/03/2015
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