Vittorio Franchini
Franco Cerri: in punta di dita
Note
Inedite
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CD:
1. Blues italiano - 2:35 - (C. Williamson) Milano 1958. Disco FOX
Franco Cerri chitarra-contrabbasso / Gianni Cazzola batteria
2. Just one of those things - 3:18 - (C. Porter) Milano 1959. Disco Columbia
Franco Cerri chitarra / Flavio Ambrosetti sax / K. Geier contrabbasso
/ P. Favre batteria
3. Perdido - 2:57 - (J. Tizol) Milano 1958. Disco FOX
Franco Cerri chitarracontrabbasso / Gianni Cazzola batteria
4. Foxology - 2:22 - (F. Cerri) Milano 1958. Disco FOX
Franco Cerri chitarracontrabbasso / Gianni Cazzola batteria
5. Tonsambaris - 2:16 - (F. Cerri) Milano 1962
Franco Cerri chitarra / A.P. Gatti arrangiamento / E. Simonetti
orchestra
6. Que reste-t-il… - 3:33 - (C. Trenet) Milano 1966. Disco GTA: arrangiamento
G. Libano
7. Leggenda - 3:21 - (F. Cerri) Milano 1970, inedito
F. Cerri chitarra / A. Arienti chitarra / M. Ratti contrabbasso
/ G. Pillot batteria
8. A foggy day - 3:35 - (G. Gershwin) Milano 1975. Disco Ricordi
Franco Cerri chitarra
9. All the things you are - 4:28 - (J. Kern) Milano 1978. Disco Dire
Franco Cerri chitarra / Bunnie Foy voce / Stefano Cerri basso
elettrico
10. They say it’s wonderful - 5:24 - (I. Berlin) Milano 1979. Disco Dire
Franco Cerri chitarra / Eddie Daniels sax
11. Someday my prince will come - 3:26 - (Churchill) Milano 1984. Disco
Dire
Franco Cerri chitarra / Sante Palumbo piano / Stefano
Cerri basso elettrico / A. Golino batteria
12. Star dust - 3:14 - (Carmichael) Milano 1984. Disco Dire
Franco Cerri chitarra - arrangiamento / Sante Palumbo
orchestra
13. From boss to feet - 3:43 - (F. Cerri) Milano 1984. Disco Dire
Franco Cerri chitarra / Sante Palumbo piano / Stefano
Cerri basso elettrico / A. Golino batteria
14. Nuages - 4:17 - (D. Reynardt) Milano 1993. Disco CDPM
Franco Cerri chitarra / Stefano Cerri basso elettrico
/ Bruno De Filippi armonica
15. Bluesette - 5:30 - (T. Thielemans) inedito
Franco Cerri chitarra
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A volte la storia la si
fa vivendo, senza volerlo, o la si vive semplicemente facendo ciò in cui si crede.
Franco Cerri
ha attraversato il secolo scorso vivendo all'interno di un'epoca che lo ha visto
protagonista di tutte le fasi cruciali della società italiana in una Milano densa
di avvenimenti e già vulnus di un'Italia artistica rilevante. Al centro di
tutto la musica, il jazz, quel qualcosa in cui
Cerri
crede, quel qualcosa che lo fa correre da un capo all'altro della città di Milano
col rischio di essere arrestato o addirittura sparato a causa del coprifuoco.
La musica al centro delle sue amicizie più importanti come quella con
Giampiero "Peo" Boneschi
che insieme a
Cerri condivideva la scoperta fascinosa e, addirittura rischiosa,
del jazz attraverso i primi V-Disc. E ancora l'esperienza nata per caso con il grande
Kramer, la tenerezza dei genitori di
Cerri
da un lato increduli e sminuenti per un avvenimento legato ad un "non lavoro"
del figlio, dall'altro profondamente orgogliosi che il proprio figlio suonasse alla
radio. Il tutto sempre in modo pressocchè clandestino come Radio Tevere che, a dispetto
del nome, non trasmetteva da Roma...
Il primo tour con il Quartetto Cetra, l'incontro con Billie
Holiday la quale giunge a Milano e ottiene inizialmente un flop se non
fosse stato per un manipolo di appassionati che vi hanno posto rimedio. Le esperienze
si dipanano lungo una carriera che vede
Cerri
correre ed essere chiamato per suonare con
Chet Baker,
Gerry Mulligan,
Toots
Thielemans, Django,
Jim Hall
e George Benson (memorabile la spaghettata a casa Cerri...) per poi diventare
anche loro amico. E ancora la televisione, la famiglia, i figli, Intra e
La Scuola Civica di Jazz.
Tutto è raccontato sempre con garbo ed un livello discorsivo tale da rendere
quasi impossibile il fermarsi. Ogni capitolo invita a curiosare subito nel successivo.
Inoltre il contesto storico è sempre delineato con pertinenza, attenzione ed in
misura adeguata allo spazio disponibile riuscendo quindi anche a riferire egregiamente
di più di mezzo secolo di storia d'Italia.
All'ottimo libro è allegato un CD che ripercorre il
Cerri
chitarrista con una selezione in cui emergono soprattutto le incisioni pre
'70 per fraseggio e quelle post
'70 per la scelta delle note, caratteristica
che poi ha contrassegnato
Franco Cerri
al punto da poterlo considerare ancora oggi un vero e proprio riferimento.
Marco Losavio per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 20/05/2006
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