Veneto Jazz Winter
Bireli Lagrene
12 marzo 2010, Conegliano (TV), Teatro Accademia
di Giovanni Greto
Biréli Lagrène -
chitarra
Franck Wolf - sassofoni soprano e tenore
Jurgen Attig - contrabbasso
Avevamo appuntato da tempo nella nostra agenda la data di venerdì 12 marzo 2010,
desiderosi di vedere per la prima volta all'opera quel genio della chitarra
che risponde al nome di Biréli Lagrène. Speravamo di ascoltarlo affiancato
da due musicisti con i quali esiste un affiatamento da parecchi anni, vale a dire
Hono Winterstein, splendida seconda chitarra e Diego Imbert, talentuoso contrabbassista.
Ci sarebbe piaciuto vederlo suonare entrambi gli strumenti, l'elettrico e l'acustico.
Ma Biréli, come ha lasciato intendere nel back stage, dopo il concerto, è stanco
di essere identificato come musicista di jazz manouche e vuol togliersi di dosso
l'etichetta di "erede di Django Reinhardt", che puntualmente compare anche
nel libretto che presenta il cartellone della rassegna. Fatto sta che vista – a
suo dire - l'impossibilità di suonare con Winterstein ed Imbert, troppo impegnati
per partecipare al tour, ha deciso di sostituire la seconda chitarra con un sassofono
e di optare per un repertorio easy listening – in cui per altro compaiono anche
brani suonati da Django – impiegando esclusivamente lo strumento elettrico. Vero
è che, dopo l'inizio con "Just the way you are", si sperava che il concerto
prendesse lentamente, ma gradualmente piede. Invece, fermo restando la sua indubbia
bravura e la capacità di suonare in souplesse a qualunque metronomo, la scintilla
non scoccava. Nemmeno in brani prettamente jazzistici come "Cherokee" o "Donna
Lee", il secondo dei quali ha messo a dura prova il fraseggio del simpatico
sassofonista Franck Wolf, che non ha particolarmente brillato né per il fraseggio
né per l'improvvisazione o, forse, troppo netto è il divario tra lui ed il leader.
Onesto, senza infamia né lode, il contributo del contrabbassista Jurgen Attig,
il quale comunque, ha avuto il merito di tenere bene il tempo, acciocchè Biréli
potesse con estrema rilassatezza inanellare, senza alcun problema, una improvvisazione
dopo l'altra. Il finale è affidato a "Isn't she lovely", un brano che secondo
noi nessuno riesce ad interpretare meglio del suo autore, Stevie Wonder, nella versione
originale.
Complimenti, comunque, a tutti e tre e, chissà se, scegliendo questo repertorio,
la presenza di una batteria possa assicurare una maggiore dinamicità.
18/09/2011 | Veneto Jazz, Sting con l'Orchestra Filarmonica della Fenice nel suo "Symphonicity Tour": all'interno dell'incantevole Piazza San Marco: diecimila persone che hanno riempito ogni interstizio dell'area delimitata e quelle poche fiancate laterali. Che Venezia sia bella, elegante culla culturale e crocevia di genti, è un fatto ben noto, così come è nota la particolare bellezza di tutta la cinta cittadina e del Veneto intero, nel quale si muove un sostrato ben radicato nell'arte, in tutte le sue forme. Per Veneto Jazz, un numero di eventi straordinario, parecchi gratuiti grazie anche agli sponsor istituzionali. Jazz & Lunch, Jazz Aperitif, Jazz & Dinner e pomeriggi letterari: insomma jazz ad ogni ora del giorno e della notte, e per tutti i gusti. |
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Data pubblicazione: 25/04/2010
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