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Massimo Spano Rural Electrification Orchestra
The Sleepwalker
Improvvisatore Involontario (2013)
1. Green Street - 2:43
2. Canto del Vento – 3:32
3. Gav – 6:43
4. Big Foot – 5:36
5. The Sleepwalker – 6:17
6. Zoe Chant – 6:27
7. Lonely – 6:15
8. Close Room – 3:45
9. Afro Blue – 10:05
10. Dear Friend – 1:08
Massimo Spano - Contrabbasso/basso elettrico Matteo Marongiu - Contrabbasso Maurizio Piasotti - Tromba Marcello Carro - Sax Contralto/Soprano Alessandro Angiolini - Sax Tenore Francesco Sangiovanni - Sax Baritono Maurizio Floris - Sax Basso (track 4, 6, 7, 9, 10) Elia Casu - Chitarra Roberto Migoni - Batteria
La Rural Electrification Orchestra è un nonetto d'assalto che, con "The Splewalker",
giunge alla seconda prova discografica, dopo "Con il fiato sospeso". La mini-big
band ha una struttura particolare e una suddivisione dei compiti fra i vari membri
piuttosto definita. La batteria e i due bassi sono concentrati a segnare e a tenere
su il ritmo. La chitarra ha un suono distorto il dovuto, timbro e cadenza intinti
nel rock. I fiati, la famiglia dei sassofoni al gran completo in tutta la gamma
più una tromba lirica e pugnace, si dedicano ad articolare riff contagiosi, a mettere
in piedi un lavoro comune possente e aggressivo o solenne e ben marcato, su cui,
poi, possano elevarsi gli assoli.
Si ascolta, in tutto il cd, un jazz con venature funky, diramazioni nel soul e nell'etno-folk
di matrice mediorientale e una voglia di indipendenza dalle regole codificate aggiungendo,
alla bisogna, una pronuncia, un riferimento a una free music tenuta a bada, lontana
dalla radicalità. E' una musica piena di verve con improvvise aperture in intermezzi
meno energetici e sopra le righe. Non sempre le soluzioni brillano per originalità,
ma ci sono almeno due brani da sottolineare con la classica matita rossa. Si tratta
di una versione di un certo peso di "Afro Blue" di Mongo Santamaria,
in prima battuta. Questo pezzo è introdotto da un duetto aggrovigliato, contorto
di sax alto e tenore, a cui segue, dopo l'esposizione del tema, l'ingresso di tutti
gli strumenti. Da qui in poi partono gli interventi torridi, infuocati dei solisti,
con un accompagnamento libero, su linee contrastanti e conseguenti, dietro, della
sola sezione ritmica. Il finale è condotto su un tempo più lento e ha le sembianze
di un inno, di una marcia rituale per qualche evento memorabile.
Pure "Lonely", su tempo moderato, si raccomanda per un'aria involuta, non rifinita,
unita ad una tensione che si sviluppa piano piano in crescendo dall'inizio alla
fine. Il nonetto si scompone in formazioni più piccole, in determinati momenti,
con esiti particolarmente felici. Un ruolo importante nel brano è assegnato a Maurizio
Fissotti e alla sua tromba assorta e incisiva.
"The Sleepwalker", in conclusione, è un cd inciso in Sardegna da una band composta
da isolani e conferma che in quella regione ci sono molti musicisti pronti a mettersi
in gioco, a rischiare soluzioni non scontate attraverso procedimenti non proprio
consueti. Non tutto convince e brilla di luce viva e abbagliante, nell'album. Si
percepisce, però, in Spano una attitudine ben individuabile ad arrivare al suono,
alla musica, dopo un'operazione metodica di allestimento dei pezzi e la ricerca
costante di una rispondenza estetica e umana fra tutti i musicisti dell'orchestra.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 06/07/2014
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