Piccolo Ensemble Elettroacustico
OSTinLOOP "A Tribute to Morricone"
Pus(h) in Jazz (2010)
1. Il buono, il brutto e il cattivo
2. Vanzetti's Speech
3. Here's to You
4. Giù la testa
5. Il buono, il brutto e il cattivo – reprise
6. Inchini ipocriti e disperazione
7. Per un pugno di dollari
Elia Casu - chitarra, elettronica
Matteo Muntoni - basso, basso preparato
Stefano Vacca - batteria e percussioni
Perché un trio di giovani jazzisti italiani per l'album di esordio della loro formazione
Piccolo Ensemble Elettroacustico – davvero "piccolo" essendo appunto soltanto in
tre – ha scelto di dedicare questo OstinLoop a uno dei compositori italiani
non solo più noti, ma anche più omaggiati dal jazz è la prima e inevitabile domanda.
Perché misurarsi con i temi più o meno noti – per lo più noti, a eccezione forse
di Inchini ipocriti e disperazione tratto dal recente Malena – delle colonne
sonore del Maestro con il rischio di esporsi a paragoni vari, legittimi o meno,
lusinghieri o meno che siano?
Un primo elemento di originalità che emerge fin dal primo ascolto di OstinLoop
è un'esecuzione che valorizza la natura cinematografica dei brani: è musica per
parole e immagini quella del Piccolo Ensemble Elettroacustico. Parole: il recitativo
del celebre – e sempre toccante – discorso di Vanzetti di fronte al tribunale americano
che lo condannava a morte affidato alla voce di Gianluca Medas; gli stralci dei
monologhi di Il buono, il brutto e il cattivo e di Per un pugno di dollari,
colpi di pistola inclusi. Immagini: sono proprio quelle dei film in questione che
risalgono alla memoria, in quanto le esecuzioni del Piccolo Ensemble Elettroacustico,
insieme ai brani musicali, interpretano anche il film e la sua atmosfera – solenne
e commossa per Sacco e Vanzetti, selvaggia e concitata per gli spaghetti western
di Sergio Leone.
È originale e apprezzabile anche la soluzione esecutiva con cui si cerca di trovare
un equilibrio tra l'improvvisazione jazz-rock e le tanto familiari linee melodiche
delle colonne sonore di Morricone: queste sono infatti esposte nitidamente dalla
chitarra di Casu per lasciare poi spazio all'improvvisazione del trio, che fa abile
uso – cioè sempre funzionale al mood cinematografico-narrativo del brano
– dell'elettronica e della rumoristica, sporcando opportunamente la ben nota epicità
delle composizioni di Morricone. Ed è questo il risultato più apprezzabile di OstinLoop:
aver offerto un tributo rispettoso ma personale, senza cadere in quella retorica
che talvolta la musica del Maestro ispira.
Dario Gentili per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 26/02/2011
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