Che cosa potrebbe succedere se mentre suoniamo una melodia col nostro flauto, provassimo contemporaneamente a cantarla?
Cerchiamo di capirlo con questa lezione dedicata a quello che viene definito "suono parlato", una particolare tecnica che consiste nel cantare con la gola le note che stiamo emettendo col flauto.
Questa tecnica fu inventata negli anni cinquanta dal flautista americano
Sam Most
, in maniera piuttosto curiosa: abitando in condominio, il giovane Sam aveva a disposizione pochi orari disponibili per suonare; così, per poter studiare a lungo, cercava di suonare a bassissimo volume, addirittura chiudendosi in un armadio a muro. Si accorse così che, per evitare di fare rumore, cantava nel flauto invece di suonare...da qui nacque il suono parlato, tecnica usata da molti flautisti jazz.
Imparare questa tecnica vuol dire trovare il giusto equilibrio tra l'emissione del suono del flauto e la voce; possiamo iniziare con il re dell' ottava media, cercando di cantarlo con la gola mentre lo stiamo suonando:
Ascolta esempio 1
Facciamo attenzione a non chiudere troppo il foro della boccola, e cerchiamo con la voce di non coprire del tutto il suono del flauto.
Raggiunti i primi risultati con il re, possiamo procedere nota per nota ad esplorare l'ottava media e quella grave: è bene lavorare con calma su ogni singola nota. Dopo aver fatto pratica con le singole note, il passo successivo è quello di applicare il suono parlato a qualche semplice melodia, che non presenti intervalli di note troppo ampi, facendo attenzione ad intonare bene le note cantate.
La pratica ci permetterà di acquisire al meglio questa tecnica, e potremo così applicare il suono parlato a frasi via via sempre più complesse:
Ascolta esempio 2
A questo punto abbiamo a nostra disposizione una nuova possibilità sonora, in grado, se lo vogliamo, di arricchire le nostre improvvisazioni.
Se siamo attratti da questo nuovo tipo di suono e vogliamo approfondire ancora di più questo argomento, possiamo anche andare oltre… Finora, infatti, abbiamo detto di cantare la stessa nota che stiamo suonando, ma è possibile anche cantare con la voce note differenti da quelle che stiamo emettendo col flauto; flautisti come
Roland Kirk
, ad esempio, usano spesso la voce per contrappuntare la melodia eseguita dallo strumento.
Si tratta chiaramente di una tecnica non facile da padroneggiare, ma è bene sapere che esiste anche questa possibilità.
Ecco comunque un semplice esercizio per tutti che ci può introdurre a questa tecnica, e che potrà servire da spunto a chi vorrà approfondirla: suoniamo con il flauto il
Re dell'ottava media; mentre teniamo questa nota lunga, cantiamo con la voce le note
Re-Mi-Fa#-Sol-La-Sol-Fa#-Mi-Re:
Ascolta esempio 3
Tutte le note cantate devono essere ben intonate, e la nota re del flauto deve essere sempre udibile.