Tu sei la tua musica
di Massimiliano Cerreto
Ci vuole coraggio. Un gran coraggio. A dare vita ad un proprio quartetto,
e a guidarlo con quella fermezza di cui solo le donne sono capaci. A credere che
abbiano importanza solo le ragioni dell'arte, ed esse soltanto. Ma
Carla Marciano
è fatta così. Ed è proprio per questo che, nell'attuale panorama del jazz italiano,
in cui convivono e sopravvivono talenti eccezionali e musicisti di scarso spessore
(una minoranza, per fortuna), la straordinaria sassofonista salernitana è riuscita
ad imporsi. Grazie anche ad intensi anni di studio (è diplomata in clarinetto, ma
il sax lo ha imparato a suonare da sola, Nda) e a tre dischi: "Trane's
Groove", "A Strange Day"
e l'ultimissimo "Change of Mood". A dispetto
di quella sin troppo diffusa logorrea discografica, sintomo più evidente della profonda
crisi che investe tutto il mondo della musica.
Ascoltare "Change of Mood", quindi, significa vivere
in tempo reale un momento felice della storia del nostro jazz. E l'aggettivo "nostro"
merita davvero di essere sottolineato. Certo, non bisogna dimenticare che
Carla Marciano,
Aldo Vigorito
(contrabbasso), Alessandro La Corte (pianoforte) e
Gaetano Fasano
(batteria) sono alcuni degli esponenti migliori della scuola salernitana di jazz,
la più affine alla tradizione afro-americana. Ma i riferimenti consapevoli e inconsapevoli
agli artisti di oltreoceano (il talento di
Carla Marciano,
grazie al tour americano del 2006 e al legame
con la prestigiosa etichetta Black Saint, è conosciuto e riconosciuto anche negli
Stati Uniti, Nda), e in particolar modo al grandissimo
John Coltrane,
rappresentano solo una parte della sua musica. A dominare è il suo autentico modo
di essere, ricco di piacevolissime contraddizioni. Fragile e forte, timida ed estroversa,
determinata e sempre pronta a mettersi in discussione. Del resto, è sua la frase
scelta come titolo per iniziare il racconto di "Change of Mood": "Tu sei la tua
musica". E la sua musica è anche la nostra!
Non meno interessante il significato del titolo che ha scelto per questo
ultimo album. Se "Trane's Groove" stava
ad indicare la volontà di seguire il solco tracciato dal celebre musicista, non
nel fraseggio quanto nell'atteggiamento verso la musica, e se "A
Strange Day" prendeva spunto dai momenti vissuti in occasione della
seduta di registrazione (alla quale io stesso ebbi la fortuna di partecipare,
Nda), in quel "Change of Mood" c'è una vera e propria dichiarazione d'intenti.
Il cambiamento di umore cui lei accenna, infatti, sta a ricordare che il suo stile
esecutivo e compositivo si fonda propria alternanza di momenti diversi, tra tonalità
e modalità, tra ballads e up-tempo.
"Intendo il titolo del mio ultimo disco nel suo significato più letterale. Non
vi è sottinteso un cambiamento nella musica, né in merito al quartetto. La verità
è che credo di essere una persona meditativa e, allo stesso tempo, istintiva. Questa
ambivalenza si riflette anche nella mia musica: brani modali e ballads. Talvolta,
poi, avviene anche una fusione tra entrambi". (Carla
Marciano)
Come è facile immaginare, viste queste premesse, si tratta di un disco impegnativo,
sia a livello emozionale sia strumentale. Tanto impegnativo quanto sincero, visto
che tutte le incisioni che ascolterete sono delle first takes. Merito anche dell'ottimo
lavoro di Piero De Asmundis al banco di regia. Inoltre, particolare di non
minore importanza, molte delle composizioni non erano mai state eseguite dal vivo
prima della registrazione.
Un'analisi tecnica molto dettagliata dei singoli brani è ad opera di Steve
Holtje, autore delle splendide note di copertina. Questo mi da la possibilità
di esprimere semplicemente le mie sensazioni, e senza nessuna pretesa di oggettività.
Si può, forse, razionalizzare l'emozione?
Hypnotic touch
Porre questo blues modale ad inizio del disco è quanto di più azzardato un
musicista possa fare. Perché è stupendamente complesso, armonicamente e ritmicamente.
Ma è anche tra quelli più difficili ad un primo ascolto. Eppure, è la composizione
che più di ogni altra esprime la forza e l'energia del quartetto. E promette, per
via delle frequenti sortite solistiche, di essere una delle più interessanti in
un'esecuzione dal vivo. Assolutamente da riascoltare.
Change of Mood
Siamo sempre noi, con il nostro quartetto e con la nostra musica: ecco il
senso della title track, di cui si è discusso anche precedentemente. Sarebbe potuta
essere solo una ballad, oltretutto con delle sonorità piacevolmente scure che evocano
quella profondità del sentire tipica di
Carla Marciano.
Ma proprio perché ne riflette la personalità, il sax sopranino, strumento poco usato
per via della sonorità aspra, assume un ruolo di primo piano, finendo con il portare
tutti i musicisti verso una direzione inaspettata. Quasi una sorta di un catartico
ritorno alla luce.
In front of my eyes
Un amore che dura da tanti anni, quello che lega
Carla Marciano
al pianista Alessandro La Corte (qui in uno stato di grazia). Il tutto raccontato
con grande intensità, anche se è "solo" una ballad tonale. Da ascoltare con attenzione
il finale con il sax alto in bella evidenza. Davvero superfluo aggiungere altro.
(Non che sia davvero importante dirlo, ma è tra i miei brano preferito, Nda)
Unaware
"Ho scelto questo titolo, che significa inconsapevole, perché ho composto questo
brano in momenti diversi e si muove in molteplici direzioni". (Carla
Marciano). Da aggiungere che ci sono delle sonorità a dir poco spettacolari,
e raramente ascoltate nel jazz. Io vi ho ravvisato alcune affinità con la musica
progressive. Unico anche il drumming di
Gaetano Fasano.
Podgorica Bridge
Un fiume, un ponte e la capitale del Montenegro. L'ispirazione nasce spesso
da frammenti del quotidiano. Perché diventino arte è necessaria una grande sensibilità.
E qui c'è tutta! Tra le più belle ballad mai ascoltate.
Blues at 2pm
Molto più di un blues in 12 misure. Per via dell'intenzione be-bop e dei
riferimenti alla musica di Charlie Parker. All'interno dell'album, si distingue
dalle altre tracce non solo per lo stile esecutivo, ma anche per la scelta per essere
stato suonato in trio, senza pianoforte. Ecco una delle tante direzioni che, un
giorno, la musica di
Carla Marciano
potrebbe prendere.
Sunday Morning
"E' un brano che avevo composto molto tempo fa, a differenza degli altri. In
tutti i miei dischi ci sono almeno due brani con il sax sopranino. Qui, a differenza
dei precedenti, però uso il sopranino su dei brani tonali" (Carla
Marciano). In evidenza la tecnica di
Carla Marciano,
e non solo per il frequente uso del trillo, e bellissimo anche il sound di
Aldo Vigorito
(ma questa non è una novità)
Red Blossom
Anche se continua ad esercitarsi al sax tante ore al giorno, senza dimenticare
che molte delle sue composizioni nascono al pianoforte,
Carla Marciano
ha anche una grande passione per la pittura e per i fiori di colore rosso. Qui è
in duetto con
Aldo Vigorito. Da notare come, durante il solo di contrabbasso, è
il sax a svolgere una funzione di "accompagnamento". Sarò solo una mia opinione,
ma le atmosfere di questo brano ricordano alcuni film sull'America degli anni 30.
Una conclusione? No. "Change of mood" è solo una delle pagine più
belle della storia del jazz italiano. Grazie a musicisti come
Carla Marciano,
Aldo Vigorito,
Alessandro La Corte e
Gaetano Fasano,
per fortuna, ce ne saranno altre…
Massimiliano Cerreto per Jazzitalia
Per maggiori informazioni:
www.carlamarciano.it
www.myspace.com/carlamarciano
Le foto sono state scattate in occasione del concerto del
Carla Marciano
Quartet presso il B.A.G. di Bacoli (Napoli), il 6 Dicembre
2007. Tutte le foto sono di Massimiliano Cerreto.
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Data pubblicazione: 23/02/2008
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