CD di debutto per questa giovane sassofonista salernitana la quale ha deciso di omaggiare Coltrane come un chitarrista può omaggiare Wes o un trombettista Chet...Farlo ad inizio carriera può essere molto rischioso ma se fatto con naturalezza e sincerità allora ecco che si riescono a cogliere altri aspetti del musicista che emergono proprio attraverso l'impronta Coltraniana.
L'inizio è affidato alla composizione-tributo di
Carla Marciano. Coltrane è in
Trane's Groove
come vi è
Carla Marciano stessa. Brano modale in cui la
Marciano al sopranino riflette il pensiero del sassofonista del North Carolina con una consapevolezza franca e senza indugi esegue pregevoli evoluzioni riuscendo ad inerpicarsi fin sulle vette più alte dell'armonia. Coadiuvata anche da un accompagnamento tipico con progressioni per quarte da parte di
Alessandro La Corte, batteria fluida e contrabbasso posizionato sui movimenti dispari con il leggero anticipo tipico dell'incedere modale caro a Coltrane.
Su As Usual, altra composizione di
Carla Marciano, si può ascoltare Dario Deidda alla tromba esporre il tema all'unisono con il sax un po' come facevano anche Trane e Miles. Brano molto scorrevole con un bel solo di contrabbasso di Aldo Vigorito e finale infuocato del sax alto ancora su sfondo modale. Stesso impeto è riportato sull'intro della bellissima
Prisoner of Love.
Carla Marciano esegue alcuni rapidi fraseggi per poi accennare il tema inconfondibile di questa ballad memorabile nella versione di Lester Young con Teddy Wilson. L'avvio del tema è comunque staccato molto bene e il controllo dinamico del sax è perfetto, notabile soprattutto nella chiusura di ogni frase. Dopo il solo di Deidda al contrabbasso il tempo viene raddoppiato per i soli di piano e sax.
In chiusura la
Marciano replica una sua performance solitaria alla ricerca di un'espressione di simbiosi col suo strumento.
Tre minuti di ottimo contrabbasso introducono una swingante
Easy To Love eseguita senza piano. Bella l'idea di lasciare sax e batteria soli per otto misure in alternanza col contrabbasso.
John Coltrane è nato ad
Hamlet, nel North Carolina e la composizione di
Deidda omaggia proprio questa cittadina impostando il sound su un piano simile a
Trane's Groove ma questa volta con il sax alto.
Era il 3 febbraio del 1959 quando nel
Sutherland Lounge, un locale di Chicago, il quintetto di Miles Davis composto da
Cannonball Adderley all'alto, John Coltrane al tenore, Wynton Kelly
al piano, Paul Chambers al contrabbasso e Jimmy Cobb alla batteria, senza il proprio leader, registra una session live che include una elegante
Stars Fell on Alabama. La ballad qui riproposta non si riferisce a quella versione ma ne ricorda l'atmosfera in una bella e rilassante esecuzione con finale dedicato
ancora al solitario sax di
Carla Marciano.
Un elemento che cominciava ad essere sempre più presente in Coltrane era l'oriente.
India's Mood è una composizione di
Alessandro La Corte che rompe un po' gli schemi dato che fa ricorso ad alcune percussioni elettroniche e suoni campionati come il sitar.
Non è male anche se, probabilmente, può risultare un po' fuori contesto.
A chiudere il CD vi è un'improvvisazione di
Carla Marciano all'alto con la sola batteria, forse registrata inconsapevolmente, ma di sicuro effetto ed intitolata
Bye Bye Trane.
Un'ora di buona musica con picchi raggiunti, a mio avviso, sulle ballad e
in alcuni punti delle composizioni della
Marciano. Il suono è spesso "stirato" per enfatizzare aspetti stilistici ma anche caratteriali come la rabbia ma anche la passione, l'irruenza, l'impeto, la frenesia con cui si vuole far uscire la musica che si possiede interiormente e che
Carla Marciano dimostra di possedere coadiuvata da una tecnica di rilievo.
Marco Losavio
p.s. davvero belli i quadri di Carla Marciano
presenti nel book!
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Data pubblicazione: 27/08/2003
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