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Questo famosissimo brano, registrato il 4 Marzo del
1941, rientra nel filone "solistico". L'era dello
swing si ricorda sempre come l'era delle big band e dei grandi solisti che di queste
ultime facevano parte e che le rendevano grandi. Spesso accadeva che questi musicisti
di particolare talento interpretativo si mettessero in evidenza nelle varie orchestre
e che componessero pezzi per la band di cui facevano parte (quando un musicista
come Lester Young (Woodville, Mississippi, 27 agosto
1909 – New York, 15 Marzo 1959) scriveva brani come "Tickle
Toe" o "Lester Leaps In" per l'orchestra
di Count Basie) o che il leader della loro band componesse pezzi pensati
per loro (Duke Ellington con il suo "Concerto For
Cootie" dedicato al grande trombettista Cootie Williams, "Clarinet
Lament (Barney's Concerto)" composto con Barney Bigard ed il suo
bellissimo "Blues For Blanton" per il grande
Jimmy Blanton (Chattanooga, ottobre 1918 - Los Angeles,
30 luglio 1942), pioniere dell'improvvisazione jazzistica in funzione melodica
sul contrabbasso). Questo culto per lo strumentista (dovuto all'importanza della
capacità improvvisativa dello stesso) può far riflettere ancora una volta su quanto
nell'universo jazzistico la composizione sia strettamente collegata alla pratica
musicale: i temi di blues sono semplicemente documenti scritti sul cambiamento graduale
di un modo di improvvisare su uno schema armonico rimasto invariato per un secolo
(nell'era del bebop i temi di blues diventeranno, in pratica,una stesura per iscritto
di assoli particolarmente riusciti o studiati).
Tornando al tema del culto per il solista possiamo affermare che
Charlie Christian
"the genius of the electric guitar" rientra pienamente in questo tipo di
fenomeno: se
Lionel Hampton (20 apr 1908 – 31 ago 2002)
è il re del vibrafono,
Benny Goodman (Benjamin David, Chicago, 30 mag
1909 - 20 giu 1986) il re del clarinetto, Lester Young e Coleman
Hawkins (Saint Joseph, Missouri, 21 nov 1904 – 19 mag 1969)
si contendono il trono del sassofono tenore e Art Tatum
(13 ott 1909 - 4 nov 1956) è l'extraterrestre del pianoforte,
Christian incarna tutto questo nell'universo chitarristico. L'elemento della
bravura solistica è forse uno dei più costanti nella storia di tutto il jazz: riveste
una grande importanza in tutte le fasi della storia di questo genere musicale.
"Solo Flight" è un brano che mette in risalto
le doti solistiche di
Charlie Christian attraverso un continuo contrappunto delle ance
e degli ottoni dell'orchestra di
Benny Goodman.
L'importanza di questo brano e di questa registrazione, che ebbe molto
successo, si riscontrano in queste parole di Wes Montgomery (il più grande
chitarrista jazz degli anni sessanta insieme a
Jim Hall):
"In qualsiasi museo del mondo si possono trovare aspiranti pittori che con
pazienza copiano i maestri. Analogamente, giovani musicisti suonano i dischi dei
loro beniamini in modo da assorbirne le tecniche e le espressioni. Ad esempio, quando
ho cominciato a suonare, ho letteralmente logorato i dischi con i soli di
Charlie Christian".
Anche quando gli si chiede chi all'inizio lo ha attratto verso la chitarra jazz,
Wes risponde:: "Charlie
Christian, come qualunque altro chitarrista. Non c'era via di scampo.
Ha stracciato tutti... Non l'ho mai visto, ma ha detto cs' tanto sui suoi dischi…Solo
Flight, ragazzi, quello è veramente incredibile, ancora lo ascolto. Per
me è IL solo". Wes ha esternato commenti simili anche al critco jazz Max
Jones su Melody Maker del 1960.
"Non ho mai pianificato di diventare un musicista, non pensavo proprio di diventarlo,
Charlie Christian
è stata la mia ispirazione. ho ascoltato il suo Solo Flight
con
Benny Goodman nel 1943 e qualcosa
di suo mi è rimasto impresso. Dovrei anche dire che in quel periodo non compravo
dischi e non ero interessato al jazz. Andavo a ballare come tutti i giovani dell'epoca.
Ma quando ascolti qualcosa che suona bene vuoi ascoltarlo ancora, ed è ciò che è
accaduto a me con Solo Flight. E quando lo riascolti,
è ancora eccellente, ti viene voglia di suonare in egual modo. Così ho pensato:
Perchè no?... Non avevo nulla a quel tempo, così ho comprato una chitarra e ho inisiato
ad imparare da autodidatta. [1]
Questa volta l'arrangiamento lo firma Jimmy Mundy (quest'ultimo
è anche accreditato insieme a
Charlie Christian
e
Benny Goodman come autore del brano), importante figura di arrangiatore
e compositore dell'era dello swing, che mette a frutto la lezione di Don Redman
e Fletcher Henderson (Fletcher Hamilton Henderson, Jr.
: Cuthbert, GA, 18 dic 1897 - New York, 29 dic 1952). Non a caso l'atmosfera
di "Solo Flight" ricorda per molti aspetti l'arrangiamento
di "Honeysuckle
Rose" di cui abbiamo parlato nel
precedente articolo. La "grande orchestra"
swing la si può suddividere essenzialmente in tre sezioni:
- sezione delle ance: tra i quattro ed i cinque sassofoni, in genere due contralti,
due tenori ed un baritono, spesso si abbina al sassofono il clarinetto
- sezione degli ottoni: quattro o cinque trombe, tre o quattro tromboni
- sezione ritmica: pianoforte, contrabbasso e batteria oltre all'eventuale vibrafono
e la chitarra (si pensi all'accompagnamento accordale del chitarrista nero Freddie
Green (Frederic William Green, 31 mar 1911 – 1 mar 1987),
essenziale per la ritmica della big band di Count Basie)
In questo caso l'orchestra di
Benny Goodman, rispettando sostanzialmente questo schema, è schierata
in questo modo:
Benny Goodman...............clarinetto
Gus Bivona......................sassofono contralto
Skippy Martin..................sassofono contralto
Georgie Auld...................sassofono tenore
Pete Mondello.................sassofono tenore
Bob Snyder.....................sassofono baritono
Cootie Williams...............tromba
Jimmy Maxwell................tromba
Irving Goodman................tromba
Alec Fila.........................tromba
Cutty Cutshall.................trombone
Lou McGarity...................trombone
Johnny Guarnieri..............piano
Artie Bernstein................contrabbasso
Dave Tough.....................batteria
Charlie Christian..............chitarra
Anche se il presente lavoro è teso principalmente ad analizzare gli elementi
di stile bebop che emergono dall'improvvisazione melodica di
Charlie Christian
ho ritenuto opportuno riportare la parte introduttiva del brano in una mia trascrizione
per rendere un'idea del tipo di arrangiamento in questione, caratterizzato dal contrappunto
ritmico tra la sezione delle ance e quella degli ottoni.
Armonia:
La struttura armonica, come si può vedere dagli accordi riportati
sulla trascrizione, è una struttura insolita, non standard, costituita da una sezione
principale A di sedici battute in do maggiore ed un'altra modulante B in fa maggiore,
anche questa della durata di sedici battute.
Sul primo accordo della sezione A Christian utilizza oltre alla
triade maggiore la settima maggiore, che ha la funzione di creare contrasto tra
il primo ed il secondo accordo, e la sesta, che invece è una nota più vicina all'armonia
del secondo accordo, dato che in questa successione armonica il do diesis diminuito
si può intendere come un primo rivolto del VI7 con la nona bemolle (a battuta 8
sono contenute tutte le note della scala minore armonica di re, il quinto modo della
scala minore armonica è una delle scale più usate sulla dominante del modo minore
in tutta la musica tonale).
Quando la tonalità di un brano è maggiore nel senso più classico del termine
e per motivi dovuti alla successione accordale (come in questo brano) e diventa
meno possibile e meno logico il ricorso a note blues (in questo caso la settima
minore) si fa un ampio uso della sesta. Questo è un aspetto tipico del movimento
melodico del jazz sin dalle origini. Questo movimento è ricavato da un modo della
scala pentatonica, il più affine alla scala maggiore europea, quello composto da
I-II-III-V-VI grado della scala maggiore.
Tra battuta 9 e 10 abbiamo invece un elemento che sarà uno stilema del
linguaggio bebop: l'intervallo di terza maggiore tra la quinta aumentata dell'accordo
di settima di dominante (che corrisponde alla terza minore dell'accordo di tonica,
accrescendo il senso di blues della frase in questione) e la sua terza, nota sensibile
(re diesis-si in questo caso). Questo intervallo di terza maggiore spesso nel bebop
risolve sulla nona dell'accordo di tonica. E' un effetto che racchiude in sé il
raggiungimento di una superiore conoscenza armonica da parte dei boppers ma che
nel contempo contiene le loro più profonde radici, quelle del blues. Charlie
Parker e tutti i boppers fanno un larghissimo uso della quinta aumentata sull'accordo
di settima di dominante.
Altri aspetti che abbiamo già notato in precedenti analisi sono questi:
il costante uso di cromatismi discendenti, l' intervallo di quarta aumentata sull'accordo
di settima (battuta 6), l'uso della quadriade semidiminuita sul secondo grado, l'intervallo
di quinta tra il secondo ed il sesto grado dell'accordo di settima di dominante
o l'utilizzo della triade minore di F sull'armonia di G7.
Fraseggio ritmico e melodico:
E' molto importante l'aspetto ritmico del fraseggio che Christian
utilizza in questo brano. Ci sono numerosi effetti di sincopato (tra i più evidenti
a battuta 21, e tra battuta 38 e 40).
La sezione A può essere suddivisibile in due parti di otto battute, la
seconda costruita su un basso che si muove scendendo diatonicamente fino a formare
una classico turn around che si sofferma per due battute su G7 e per due battute
su C. Questa suddivisione armonica delle 16 battute della sezione A determina una
struttura del fraseggio melodico (che si ripropone in maniera abbastanza stabile)
di questo tipo: su C e C#º7 due frasi distinte ed in genere sincopate, giustapposte
seguendo un'estetica della "varietà" e sul II-V7 seguente una frase unica in risposta
alle prima due proposte, in genere di ritmo ad ottavi. Sulla successione C, Bm ecc.
il fraseggio si muove in modo maggiormente distinto verso l'armonia di fa per poi
arrivare alla fase cadenzale delle ultime quattro battute. Di queste ultime quattro
battute le prime due formano sempre uno spazio vuoto e di cadenza melodica per il
solista (spesso con frasi giocate su bicordi ottavati o all'unisono, come la cadenza
melodica dell'ultima sezione A nella quale Christian utilizza un tipico effetto
della chitarra blues, l'insistenza su una stessa nota, in questo caso la sesta,
suonata su due corde adiacenti) e le altre due (o l'ultima) una frase orchestrale
che lancia il nuovo chorus.
Nella sezione B la sequenza di accordi permette a Charlie di usare un
fraseggio maggiormente blues, l'ideale risposta al discorso impostato dall'orchestra.
Nella seconda sezione il fraseggio di Christian, in risposta alle frasi dei fiati,
assume un connotato fortemente ritmico. Tramite l'utilizzo di effetti chitarristici
come ottave e bicordi (che danno più corpo al timbro dello strumento oltre che essere
polifonici) la sua chitarra sembra diventare, più che uno strumento solista che
risponde alla frase orchestrale, una terza sezione orchestrale melodica che risponde
alle ance ed agli ottoni.
[1] Adrian Ingram, Wes Montgomery, Ashley Mark Publishing
Co., Newcastle Upon Tyne 1985, p. 49.
| "Road Song" Tony Monaco,Eddy Palermo, Flavio Boltro,Ray Mantilla and friends Tuscia in Jazz 2008Tony Monaco,Eddy Palermo,Flavio Boltro,Paolo Recchia,Francisco Mela, Geggè Munari, Ray Mantilla,Carl PotterEddy PalermoArenown... inserito il 20/11/2008 da lermici - visualizzazioni: 6416 |
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Data pubblicazione: 22/12/2006
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