Jazz & Wine, Live Music Buffet
Palermo Jolly Hotel
Ottobre-Novembre 2008
di Antonio
Terzo
Chissà perché le iniziative o gli esperimenti più interessanti durano
poco e finiscono per sparire. Grandi hotel internazionali hanno un proprio jazz
club di riferimento, spesso anche accorpato nelle proprie pertinenze, dove vengono
chiamati a suonare dei jazzisti di rilievo, sia locali che stranieri, per il diletto
di ospiti ed esterni. Un esperimento analogo è stato tentato a Palermo dal Jolly
Hotel con "Jazz & Wine", per la direzione artistica del pianista
Giovanni
Mazzarino e la collaborazione dei vini "Duca di Salaparuta", e sembrava
funzionasse per il paio di mesi in cui ha accolto vari interessanti concerti: nell'atmosfera
molto soft, appositamente concepita per un quartetto al massimo, si sono esibiti
la cantante Flora Faja, il crooner Tony Piscopo seguito dal collega
Gaetano Riccobono, il pianista Diego Spitaleri, il trombettista
Dino Rubino,
il chitarrista
Sergio Munafò, il trio di Alice Sparti, la vocalist
Rosalba
Bentivoglio e il quartetto del chitarrista
Giuseppe
Mirabella.
Il 2 ottobre, la serata d'apertura della mini rassegna
ha visto Flora Faja accompagnata da
Giovanni
Mazzarino al piano, Riccardo Lo Bue al contrabbasso e Fabrizio
Giambanco alla batteria, in un concerto che ha attirato l'attenzione non soltanto
degli ospiti dell'albergo ma di molti appassionati e turisti di passaggio. La ruggente
voce della Faja si è prodotta con un repertorio di standard, fra i quali
The man I love, suo cavallo di battaglia affrontato
sempre con tocco personale e non emulativo, catturando subito l'attenzione dei presenti.
Particolare la combinazione fra Just Friends,
spigliata e disinvolta, e On Green Dolphin Street,
brano che ha invece permesso ai musicisti di prodursi in personali elaborazioni
del noto tema, con gli assolo di Lo Bue e Giambanco, puntuale il primo,
spumeggiante il secondo.
Mazzarino
si è invece prodigato accompagnando la Faja in un'originale rilettura di
Senza Fine, da lui scritta, che ha messo in
evidenza sia la voce dell'interprete che il raffinato gusto arrangiativo del jazzista
messinese.
È invece in trio, il 23 ottobre, il concerto del trombettista
Dino Rubino,
giovane con varie esperienze anche internazionali alle spalle ed una spiccata musicalità,
che lo ha portato recentemente ad esibirsi anche al piano. A sorreggerne le sussurrate
note sono
Giovanni Mazzarino e il solido contrabbasso di Nello Toscano.
L'atmosfera risulta ancora più raccolta grazie alla formula drumless che esalta
le sfumature del flicorno, le costruzioni armoniche del piano e lo splendido lavorìo
ritmolodico del contrabbasso: il trio spazia da emozionanti ballad come
With a Song in My Heart,
Skylark, a bop come Wood'n'You
con un brillante assolo di
Mazzarino
o If I Were a Bell dove splende il duetto fra
flicorno e contrabbasso, con divertente turn-around finale.
Nel secondo set spicca It Could Happen To You,
il latin spinto di Bluesette ed il fuori programma
con Prelude to a Kiss, in cui la voce del flicorno
incontra quella di Flora Faja, invitata ad unirsi al gruppo. Di pregio anche
My Funny Valentine, con frangenti di grande
poesia tanto nella rivisitazione di
Rubino
che nel sentito assolo di
Mazzarino,
armonicamente plastico ed inventivo; e chiusura con There's
No Greater Love.
L'accoppiata
Mazzarino-Toscano
ha accompagnato il 20 novembre una suggestiva performance di
Rosalba
Bentivoglio, vocalist catanese di rara potenza evocativa, nonostante
l'esilità della persona. L'apertura del set è con Circle,
una sua composizione contenuta nel Cd omonimo (in coppia proprio con
Mazzarino),
la cui introduzione si muove su rarefatte vocalità che attingono alle tonalità mediterranee
per proiettarsi verso le atmosfere più eteree di matrice europeo-continentale. Segue
Skylark, un arrangiamento sincopato dove si
rincorrono i giochi di piano e contrabbasso sopra i quali la
Bentivoglio
rende una interpretazione molto personale. E ancora la danzante
Sometime I Go, poi My
Romance dove la cantante duetta con il piano, e
The Song Is You, pompata dal contrabbasso insieme
al quale la voce intreccia le sue corde. La
Bentivoglio
è pure dotata di un range non indifferente, capace di pescare fra i toni più profondi,
come emerge dalle tensioni create con la stupenda Everything
Must Change, versione molto slow che stempera il riavvio del secondo
set iniziato dalla divertente e scattante Tight,
con la quale la vocalista si cimenta, con successo, nel repertorio della grande
Betty Carter. Articolata eloquenza vocale la Bentivoglio mostra anche in
Gentle Rain e Silent
You, mentre il finale è affidato ad una movimentata
Polka Dots And Moonbeams, dai tempi variegati.
Quanto alla rassegna, che al momento sembra sospesa, l'auspicio è che possa
riprendere quanto prima per dare una ventata in più di musica e presentare il lato
internazionale di una città ultimamente sospinta verso un destino sempre più chiuso
e provinciale.
16/07/2011 | Vittoria Jazz Festival - Music & Cerasuolo Wine: "Alla quarta edizione, il festival di Vittoria si conferma come uno dei più importanti eventi musicali organizzati sul territorio siciliano. La formula prescelta dal direttore artistico è quella di dilatare nel tempo gli incontri musicali, concentrandoli in quattro fine settimana della tarda primavera, valorizzando uno dei quartieri più suggestivi della città, la restaurata Piazza Enriquez, e coinvolgendo, grazie a concerti e jam session notturne, una quantità di pubblico davvero rilevante, composto in parte da giovani e giovanissimi, portatori di un entusiasmo che fa davvero ben sperare sul futuro del jazz, almeno in questa parte della Sicilia." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 08/02/2009
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