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A.W.M./CD01
Sergio Munafò
Blue flat


1. Pasqualino (S. Munafò)
2. Blumerang (S. Munafò)
3. Samba for Pat (S. Munafò)
4. Like someone in love (Van Heusen/Burke)
5. Gigi’s mood (S. Munafò)
6. When a kiss touches the moon (S. Munafò)
7. November 64 (G. Milici)
8. Ninna nanna antica (S. Munafò)
9. The look of love/Close to you (B. Bacarach)
10. O’ sole mio (Di Capua/Mazzucchi)

Sergio Munafò - chitarra (acustica in 3 e 8)
Giuseppe Bellanca - voce e tromba
(in 1)
Giuseppe Milici - armonica cromatica
(in 7)
Vito Giordano - flicorno
(in 3/9)
Orazio Maugeri - sax contralto
(in 1/5)
Mauro Schiavone - piano
(in 1/2/5/9)
Riccardo Randisi - piano
(in 3/6/7/)
Antonio Zarcone - tastiere
(in 3/9)
Giuseppe Costa - contrabbasso
(in 1/5)
Riccardo Lo Bue - contrabbasso
(in 2/3/4/6/7/9)
Giuseppe Urso - batteria
(in 1/2/3/4/5/7/9)
Paolo Mignosi - batteria
(in 6)


A giudicare dalla rosa di jazzisti siciliani che in esso compaiono, questo Blue flat, primo lavoro discografico del chitarrista Sergio Munafò, può essere a diritto considerato un omaggio al jazz dell'Isola, concepito e realizzato con tanto entusiasmo, e suonato con altrettanta sincerità.

Munafò vi combina insieme propri brani originali, musica pop d'autore e standards, abbinati ad amici musicisti, una innata passione per il jazz e all'esperienza di quindici anni d'attività. Pesca nelle radici affettive del titolare il pezzo d'avvio, Pasqualino, dedicato al nonno materno: soffusa l'introduttiva tromba di Giuseppe Bellanca, a cui si avvicenda il sax di Orazio Maugeri, per cicliche progressioni di fondamentali cadenze armoniche del jazz, che il chitarrista percorre con eleganza. Al fluido assolo del sassofonista segue il vocalese di Bellanca, quindi il nitido piano di Mauro Schiavone che riconduce al tema, inquadrato ritmicamente da Giuseppe Costa al contrabbasso e Giuseppe Urso alla batteria. Leggera, quasi felina ed amena fin dal suo "sintetico" titolo Blumerang, in cui il jazzista palermitano riesce ad esprimere un fraseggio brioso e lineare, supportato dall'affidabile sezione ritmica, condotta questa volta dal contrabbasso di Riccardo Lo Bue. Buono l'interplay – e non potrebbe essere diversamente tra chi è abituato a suonare insieme ed anche di frequente – che emerge dalla fase degli scambi fra i tre sidemen, a creare valore aggiunto ciascuno mettendo dentro un po' della propria musicalità jazz.

Adagiata su un ritmo latino Samba for Pat, soft ballad molto sensuale in cui il movimento sudamericano sembra rendere ancora più vellutato il flicorno di Vito Giordano. Immaginifica la composizione, sulla quale, con l'acustica, il chitarrista appare addirittura più appassionato, mentre al proprio turno il gocciolato piano di Riccardo Randisi si giustappone al manto orchestrale delle tastiere di Antonio Zarcone. Preziosa perla all'interno del disco è Like Someone In Love, eseguita in trio con il solido Lo Bue al contrabbasso ed il fresco e "swingante" Urso alla batteria: Munafò, tornato adesso all'elettrica, regge con buona prova il proprio ruolo solistico. Profondo conoscitore di standards si conferma Lo Bue, che articola sul proprio strumento un variegato intervento improvvisativo, con ottima scelta di note. Inevitabile in quest'opera prima del chitarrista palermitano una dedica all'amico e punto di riferimento Gigi Cifarelli, Gigi's mood, con spinta vagamente "boppish" alimentata dal puntualissimo piano di Schiavone, felice il suo obbligato in doppia ottava. In formazione, ancora un brillante assolo di Maugeri, mentre le bacchette di Urso, tintinnanti sul ride e rapide sul rullante, fanno da fondale alla vivace composizione. Accattivante il viaggio solitario del leader, cui fa seguito un pulsante recitato di Giuseppe Costa.

Da sottolinerare in When a kiss touches the moon la presenza di un caposcuola del jazz siciliano, il vibrafonista Enzo Randisi, che ha ben volentieri raccolto il rispettoso invito di Munafò, impreziosendo con il proprio vibrante strumento la romantica ballad ancora a firma del chitarrista. È Giuseppe Milici che regala la presenza della propria intensa armonica all'amico chitarrista ma pure uno dei propri brani più conosciuti, November 64, sopra la cui ben congegnata concatenazione armonica Munafò distende la toccante narrazione libera del proprio strumento. Una Ninna nanna antica mette in luce la dotazione tecnica di Munafò in un solo guitar acustico che vien voglia di far girare all'infinito sul lettore per la profondità dell'esecuzione, mentre dondola su un gradevole arrangiamento il medley dedicato a Burt Bacarach e costituito da The look of love e Close to you: molto orecchiabile la risultante di questi due capolavori della musica leggera, riletti attraverso l'indiscutibile mood jazzistico di Munafò e compagni, fra i quali spicca, ancora una volta, il flicorno di Giordano. Chiude il cd un altro solo chitarristico di Munafò, questa volta all'elettrica, con la quale si produce in una convincente interpretazione jazz di O' sole mio, con buona dose di swing: ascoltare per credere.

Unico appunto la scelta dei "suoni", soprattutto sui registri più bassi, dove l'amplificazione del contrabbasso non sempre ha reso giustizia agli interpreti titolari dello strumento. Un album in cui il nostro ha forse perso un'occasione, laddove infatti per umiltà, gusto e sensibilità, non avrebbe certamente stonato il sottotitolo "Sergio Munafò & friends", a stringere in un unico amichevole abbraccio tutti i musicisti che ad esso hanno artisticamente contribuito.
Antonio Terzo per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 25/01/2006

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