Ed. Dreyfuss Records – Distr. Egea – 2006
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Terez Montcalm
Voodoo
1. Love - Bert Kaempfert, Milt Gabler
2. Growing Stronger - Térez Montcalm, Jo-Ann Demers
3. Sweet Dreams - Annie Lennox, Dave Stewart
4. Shattered - Térez Montcalm, Jo-Ann Demers
5. Close Your Eyes - Bernice Petkere
6. Parce que y a toi - Térez Montclam
7. Voodoo Child - Jimi Hendrix
8. I Want To Be Around - Sadie Vimmerstedt, Johnny Mercer
9. For Heaven's Sake - Elise Bretton, Sherman Edwards
10. Sorry Seems To Be The Hardest Word - Bernie Toupin, Elton John
11. How Sweet It Is - Brian Holland, Lamont Dozier, Edward Holland
12. Be Anything - Irving Gordon
13. Be anything – Irving Gordon
14. Le Cinema – Michel Legrand, Claude Nougaro
Térez Montcalm - chitarre, voce
Francois Marion - contrabbasso
Alain Bastien - batteria
Luc Boivin - percusssioni
Stéphane Montanaro - piano
Aron Doyle - tromba
Benoit Glazer - tromba
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Distributed by
Egea Distribution
Balza fuori come la Venere Callipigia Terez Montcalm. Già pronta per
il grande salto nell'universo dell'ortodossia smooth jazz. Raffinata eleganza,
tessiture dinamiche ben strutturate, un'equilibrata scelta di brani popular acutamente
arrangiati. Bella presenza scenica. Detto così sembrerebbe di assistere ad un ennesimo
clone, ad "una copia di mille riassunti", direbbe qualcuno. Così non è. La singer-guitarist
canadese ha una marcia in più. Terez Montcalm contestualizza, legge e rilegge
le partiture e, in quattro occasioni, mostra le proprie qualità compositive dalla
decisa caratura melodica.
Un album di un'assoluta coerenza espressiva che si snoda attraverso quattordici
brani variegati, seppur medio-lenti, discretamente eseguiti oltre che dalla Nostra
che ben tocca anche la chitarra, da un cospicuo manipolo di musicisti armonicamente
amalgamati e sempre attenti al giusto equilibrio sonoro.
Le scelte "popolari" ricadono, in alcuni casi, su brani che, oramai, appartengono
allo sferisterio degli standard jazzistici, come Voodoo
Child di Hendrix, la "classica" Close your eyes
e la lussureggiante Love, qui con delle coloriture
tra il country ed il blues.
Non rammento, invece, arrangiamenti in chiave jazz di
Sweet Dreams, brano che ha iconizzato il duo Eurythmics:
Annie Lennox e Dave Stewart. La canzone mantiene il suo pattern melodico essenziale,
ma le armonie vengono ridisegnate e liberate dalle acidità elettroniche. Il risultato
è vivificante. Un'altra piccola perla è Sorry Seeems to
be the hardest word della fortunata accoppiata Bernie Taupin e Elton
John. Alla stregua di How sweet it is, uno dei
simboli del bagaglio sonoro di James Taylor. Ed ancora:
Be anything, con il suo mood malinconico, qui eseguita
con troppa leggerezza espressiva.
Le Cinemà di Michel Legrand, delicato bozzetto
romantico, sussulta nelle frasi nervose e vibranti della vocalist e nelle ricche
valenze timbriche della sua voce.
Growing Stronger ha quello charme notturno che
mette a proprio agio l'ascoltatore, gradevole quanto Shattered,
sempre firmata dalla Montcalm.
Parce que y a toi e
Dance Lumiere sono entrambe francofone. La prima
troppo caracollante intorno a temi già noti, la seconda, invece, swingante, frizzante
e coinvolgente.
Completano il bouquet di jazz offerto dall'artista canadese, il significativo
groove di I want to be around e
For Heaven's Sake.
Onesta. Ed è una grande dote in questo periodo vampiresco. Periodo in cui
si attinge a piene mani da melodie da poster di camerette adolescenziali, senza
citare, però, la fonte e costruendo intorno chorus su chorus. Terez Montcalm
è dotata di una notevole voce, con un variopinto range, un buon voicing scat e,
per di più, di una consistente tecnica chitarristica. La sua vena compositiva è
ibridata da generi differenti. Ma i suoi arrangiamenti sono competenti, garbatamente
filologici e stilisticamente convincenti.
Un album da ascoltare senza barriere precostituite.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 22/10/2007
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