Francis Dreyfus è il fondatore dell'etichetta discografica
Dreyfus Jazz, una di quelle etichette alle quali si presta sempre un'attenzione particolare. Il suo catalogo include artisti quali Chet Baker, Philip Catherine, Anne Ducros, Richard Galliano, Rosario Giuliani, Steve Grossman, Roy Haynes, Biréli Lagrène, Didier Lockwood,
Michel Petrucciani, Ahmad Jamal, Marcus Miller, e molti altri prestigiosi nomi del panorama musicale jazzistico e non. Lo incontriamo alla Conferenza Stampa organizzata al Blue Note in occasione della presentazione del nuovo album di Marcus Miller,
"Silver Rain", e cogliamo la palla al balzo per farci concedere una veloce intervista.
E.S.: Potrebbe brevemente parlarci di Marcus Miller? Come vi siete conosciuti, e come è nata la vostra collaborazione?
F.D.: Penso di averlo incontrato – non voglio fare errori – nel 1979 a Los Angeles, e attraverso il suo ex-manager lo rappresentavo per le pubblicazioni, per le canzoni, in Francia. Abbiamo iniziato a lavorare così. L'ho presentato a
Jean-Michel Jarre quando Jean-Michel Jarre stava incidendo il suo quarto album, intitolato "The Look" a New York, e il bassista in quella occasione fu Marcus Miller. Marcus all'epoca era molto giovane. Dopo di ché restammo
costantemente in contatto, e quando fondai la mia etichetta jazz nel 1991, il primo artista che chiamai fu proprio Marcus Miller, attraverso il suo manager. Gli dissi: "Guarda che devi incidere!" e alla fine il progetto andò in porto. Collabora con la mia casa discografica, la
Dreyfus Jazz ormai da 13 o 14 anni, e siamo diventati buoni amici. Lavoriamo molto spesso insieme, ed è in tour in Europa almeno due volte ogni 18 mesi. O anche tre volte, come è successo lo scorso anno: tre volte in 18 mesi. Quest'anno il tour europeo lo farà due volte, perché ritornerà in Europa più o meno alla fine di giugno o di luglio.
E.S.: Allora tornerà molto presto. Sa già dirci quali città toccherà nel suo tour? Ancora Milano? Farà tappa anche a Roma?
F.D.: Forse, ma può essere che non ci vada. E' nei miei piani. Ora sono a Milano, e mi rendo conto che a Roma non hanno la possibilità di ascoltarlo in concerto, dunque desidero chiamare il suo promoter, il suo agente, per dirgli: "Avete dimenticato Roma oppure no?" Proverò a vedere se può fermarsi un po' più a lungo. Ma è molto difficile organizzare e pianificare in quanto hai a disposizione solo un certo periodo di tempo con l'artista. Miller si è fermato una decina di giorni, credo, a Los Angeles, a casa sua, ma era appena tornato da un tour in Giappone di 3 settimane. L'album esce in contemporanea ai suoi tour,
e dunque poi è toccato agli Stati Uniti, e poi all'Europa. L'abbiamo spinto a fare il tour per promuovere l'album in quanto i giornalisti, le TV, le radio ed i media in generale sono felici di avere un contatto diretto, senza parlare del pubblico, ovviamente!
E.S.: E Marcus Miller ha certamente un gran pubblico. La sua presenza in vari generi musicali e la sua bravura lo pongono in una posizione privilegiata. Non è più in una piccola nicchia.
F.D.: Si, esattamente, non è più in una piccola nicchia. E da ciò che ho sentito riguardo al nuovo album che è appena uscito negli Stati Uniti, le stazioni radiofoniche lo stanno trasmettendo a tutto spiano, e ne parlano con entusiasmo. Ora deve andare in tour anche lì. Per questo motivo abbiamo deciso di fare un tour, e le date non sono ancora ben definite, ma lui non può fermarsi per due mesi. Bisogna operare delle scelte. Le scelte non dipendono dai miei obbiettivi, ma dipendono da fattori logistici quali per esempio quanti chilometri deve coprire, le distanze, la scelta dei paesi da visitare. Sono felice di non essere coinvolto in questo tipo di scelte e nella programmazione dei tour. C'è da farsi venire il mal di testa!
E.S.: Ovviamente devono essere risolte le varie problematiche organizzative e di pianificazione prima di iniziare un tour. Molte persone non si rendono conto del lavoro e dell'impegno necessari prima di un evento del genere.
F.D.: Molte persone, in effetti, non comprendono, e dicono: "Perché non è venuto da noi?" Perché non gli è possibile, ecco tutto! Verrebbe,
perché Marcus, lo vedrete stasera, adora il palco, ama essere sul palco e ama
suonare! Ha aperto a Parigi tre o quattro giorni fa, ed è stato grandioso.
Assolutamente grandioso. Ve ne darà prova stasera.
Traduzione in
russo:
http://www.nestor.minsk.by/jz/articles/2005/05081303.html