Jazzitalia - Minardi - Grechi Espinoza - Pintori - Mangialajo Rantzer - Spina: Are U Standard?
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RadioSNJ RECORDS – "Bflat"
Minardi - Grechi Espinoza - Pintori
Mangialajo Rantzer - Spina

Are U Standard?


1. Last Train Home
2. You Don't Know What Love Is
3. Are You Standard?
4. Black Morpheus
5. I Got it Bad
6. No Bat for You
7. I Wash You
8. Morning As In The Soft Sunrise
9. Body And Soul
…. No, I'm a Ghost

Massimo MinSardi - guitar
Dimitri Grechi Espinoza - alto sax
Massimo Pintori - drums
Tito Mangialajo Rantzer (double-bass)
Stefano Spina - sound engineering




records@radiosnj.com
www.radiosnj.com


Un piccolo spunto per iniziare... Provate a far caso a questi tre particolari: il disco ha un "titolo" ma non vediamo figurare nessun "titolare" che ce lo presenti a proprio nome. Vi hanno preso parte quattro famosi musicisti, ma anche un tecnico del suono. I titoli dei brani ci risultano piuttosto familiari, eppure vi è qualcosa di strano anche qui…

Il tutto incuriosisce e per questo abbiamo voluto incontrare con Massimo Minardi, chitarrista, per farci raccontare da lui la genesi e le peculiarità di questo disco.



P
er prima cosa Minardi spiega che la sua collaborazione con Tito Mangialajo e Massimo Pintori risale al 1998. Nel 2002 i tre incidono un album insieme, dal titolo: (H)ope ‘n Space, edito dalla MAP Record.

Nel 2006 al trio si aggiunge Dimitri Grechi Espinoza, saxofonista di grandi capacità. Nasce la volontà di creare questo progetto, una rivisitazione del tutto inedita del repertorio jazz standards, e la band lo porta in tournée per oltre due anni. Già questa premessa fa capire che fra i quattro musicisti esiste una profonda conoscenza ed un' intesa musicale ben collaudata nel tempo.

Il progetto consiste nella libera improvvisazione su un repertorio di standards che però ad ogni esibizione non viene predeterminato e che inoltre varia di volta in volta, di concerto in concerto.

I musicisti si limitano ad individuare, ad ogni performance, una decina di standards ma senza che venga decisa alcuna scaletta o sequenza. Si sa solo che si lavorerà su "quel" materiale. Chi dei quattro prenderà la parola per primo? Qualcuno lo farà. Quale brano suggerirà? Non si sa. Come sarà possibile "capirsi"? Ascoltandosi…

Sembra cosa facile, ma non lo è affatto, specialmente quando magari uno dei quattro si diverte anche a fare qualche scherzetto ai compagni, accennando le note iniziali di quello che parrebbe il tema di un certo brano, ma per poi invece modulare ed affrontare tutt'altro standard, che quindi si svelerà anche a noi, ma solo dopo qualche battuta.

Ma il gruppo possiede una tale capacità intuitiva ed un tale interplay che permette ai quattro di affrontare tutti i rischi di queste performances da trapezisti esperti, che volteggiano senza rete e ad occhi bendati, ma tuttavia nel pieno controllo della situazione (che è pur sempre del tutto imprevista e imprevedibile anche per loro ad ogni esibizione).

Questo progetto, esattamente come viene presentato dal vivo, è stato portato in sala d'incisione e registrato in presa diretta, nessuna scaletta, una sola take per brano, senza cuffie, per restituire anche in un disco tutta la sua spontaneità che lo caratterizza nei concerti live.

E' un album ironico, divertente e divertito, che si apre in modo un po' spiritoso ed irriverente, ma che immediatamente si dimostra molto raffinato e di grande spessore musicale.

Alcuni titoli riecheggiano quelli dei famosi standards a cui si ispirano, ma qui a volte sono stati stravolti, dando origine anche a divertenti giochi di parole anglo-italiani (come ad esempio "I wash you"… liberamente tratto da I "lav" you), oppure manipolati invertendo o scambiando le parole (Morning As In the Soft Sunrise) o facendo il verso al titolo inglese (No Bat For You).
Anche questo aspetto divertente ci fa capire lo spirito con cui questi musicisti hanno concepito e sviluppato il loro lavoro.

Il titolo stesso del cd "Are U Standard?" è proprio una domanda posta nei confronti di questi brani celeberrimi, ma che il più delle volte sono celati. "Sei standard"? Non troppo (o niente del tutto).

Il disco contiene nove tracce ed una ghost track. Dei dieci pezzi solo tre sono standards che si avvicinano un po' di più alle versioni originarie, mentre tutto il resto dei brani è caratterizzato dall'improvvisazione totale, aperta e libera, in un dialogo continuo e contrappuntistico ulteriormente valorizzato dal sapiente utilizzo delle dinamiche.

Nell'agosto 2007 il quartetto è stato invitato al festival "Formia Jazz Flirt 2007". Ed il concerto è stato poi trasmesso su RAI Radio 3 Suite.

Ma è ancora da svelare il ruolo del "quinto elemento", che è Stefano Spina, Sound Engineer di Soluzionimusicali. E' stato lo stesso Massimo Minardi a voler citare Stefano sulla copertina di questo album a pari grado con i quattro strumentisti che vi hanno preso parte, perché Stefano grazie alla sua grande esperienza e capacità tecniche ha permesso di restituire al meglio in un disco tutta la spontaneità, le dinamiche e le caratteristiche di imprevedibilità ed interplay che hanno reso davvero unico questo lavoro, concepito e sviluppato assolutamente come un "live project".

Il cd fa parte del Catalogo della nuovissima etichetta discografica RadioSNJ RECORDS (records@radiosnj.com), la label indipendente di RadioSNJ (www.radiosnj.com), ed è acquistabile on-line.

Rossella Del Grande per Jazzitalia







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Data pubblicazione: 13/02/2010

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