Jazz a Vienne 2012
32a Edizione
Vienne, 28 giugno - 13 luglio 2012
di Achille Brunazzi
Jazz a Vienne è un appuntamento che si rinnova dal 1980
nella splendida cornice del "Théatre Antique", architettura romana del I secolo
d.c. Quest'anno è stata celebrata l'edizione numero trentadue caratterizzata dallo
spazio crescente attribuito agli eventi non squisitamente jazz; la programmazione
degli organizzatori ha certamente privilegiato l'aspetto commerciale danneggiando,
forse, quello artistico. In tal senso se la riproposizione di band storiche come
gli Earth Wind & Fire, del leggendario trombonista soul/R&B Fred Wesley –
per anni compagno di ventura di
James Brown
– hanno garantito agli organizzatori un'affluenza di pubblico ragguardevole, altrettanto
non è riscontrabile un reale filone cultural-musicale nella scelta degli artisti
e relativi progetti. Nonostante la preponderanza del "made in Usa" nel cartellone
di Vienne anche gli altri continenti sono stati rappresentati degnamente: l'8 Luglio
prevedeva l'esibizione dello straordinario bassista israeliano Avishai Cohen
la cui performance ha entusiasmato l'audience presente e oscurato il concerto precedente
dei "Radio Music Society" della star Esperanza Spalding. La musica di Cohen
è assolutamente originale allorché le radici yiddish vengono legate armoniosamente
alla world music - come nella fantastica versione alla voce e contrabbasso del celeberrimo
brano "Alfonsina" – al blues ed espresse attraverso l'improvvisazione jazzistica.
L'eclettico e talentuoso Omri Mor al pianoforte ha mostrato grande personalità e
un repertorio invidiabile per un ventinovenne, completandosi perfettamente con la
creatività e i voicings di Cohen al contrabbasso. Il trio è completato dal giovane
batterista Amir Bresler che ha mostrato grande versatilità e nessuna soggezione
nonostante l'anagrafe.
Il cantante americano Gregory Porter ha presentato al pubblico
francese l'album "Be Good" supportato dall'ottimo sassofonista giapponese
Yoske
Sato il cui suond ricorda molto quello di Cannonball Adderley. L'esplosione
del vocalist di colore arriva dopo anni di gavetta nei jazz club statunitensi come
sideman di artisti come il sassofonista e flautista Hubert Laws. L'hit "On My Way
to Harlem" suscita emozioni ripercorrendo le stesse meravigliose atmosfere sonore
delle produzioni Impulse degli anni Settanta di Pharaoh Sanders e Lonnie Smith.
La kermesse musicale si é conclusa venerdì 13 Luglio con una non-stop nella quale
il progetto latin-jazz "Ninety Miles" del vibrafonista
Stefon Harris
ha ulteriormente riscaldato la platea per merito altresì degli assoli pirotecnici
di David Sanchez
al sax tenore e soprattutto di Nicholas Payton alla tromba. Ultima nota concerne
l'organizzazione: ottima location per gli addetti stampa, grande disponibilità e
flessibilità del personale addetto di Jazz a Vienne nonché logistica impeccabile.
07/01/2011 | Esperanza Spalding al 34° Roma Jazz Festival, Gezz - Generazione Jazz: "Grande attesa e Sala Petrassi gremita per il ritorno a Roma, a circa un anno di distanza dall'ultima esibizione, della giovane e talentuosa Esperanza Spalding, attesa ad una conferma dal vivo dopo l'uscita del recente ed ambizioso album "Chamber Music Society"...Affiora la sensazione che la Spalding, pur dotatissima, voglia dire "troppo" e tutto insieme: canta, suona, improvvisa, compone i brani e li arrangia, disperdendo energie in troppi rivoli. La musica è veicolo di emozioni, ma in questo modo la tecnica, seppur eccellente, rischia di prendere il sopravvento sui sentimenti." (Roberto Biasco) |
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Data pubblicazione: 09/09/2012
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