Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�
INDICE LEZIONI

Lezione 17: Bud Powell Voicings
di Marco Di Battista
info@marcodibattista.com

Nel capitolo riguardante i voicings, un nuovo modo di intendere l'organizzazione delle voci negli accordi, ho questionato su quelli "architettati" dai pianisti Bill Evans e Wynton Kelly, in quell'occasione hai lambito con mano (è il caso di dirlo) quanto sia proficuo il loro uso quando il "combo" ritmico si avvale del contrabbasso.
Le indubbie prerogative di questi voicings, ne sei informato, ti segnalano una via di fuga quando il bassista opera sostituzioni senza preavviso (il perché nel capitolo sostituzioni che verrà); ciononostante, però, confinano l'improvvisazione sulla tastiera al registro medio-acuto.

  • Come superare questo inconveniente ?
  • Se voglio ottenere un accompagnamento armonico più "corpulento" cosa devo fare ?
  • Se mi tocca supportare da solo una cantante ? O un bassista ? O...
I quesiti che ti sei posto reclamano un'adeguata replica, il periodo anni '20-'50 ti viene in soccorso. L'epopea pre-bop ha visto principali interpreti dello stile "stride", pianisti dal virtuosismo cristallino e dalle mani, nelle dimensioni, fuori del comune:
James Price Johnson (New Brunswick, 1 febbraio 1894 - New York, 17 novembre 1955) negli anni '20 manifesta tutto il suo valore; nel decennio successivo Fats Waller (New York, 21 maggio 1904 - 15 dicembre 1943) implementa le tecniche del suo "contemporaneo" predecessore; Earl Hines (Pittsburgh, 28 dicembre 1900 - 6 luglio 1971) e Art Tatum (Toledo 13 ottobre 1909 - Los Angeles, 5 novembre 1956) protraggono la longevità di questa pratica fino alla fine degli anni '40.

Il bop è oramai alle porte, al centro del decennio 1940-50 irrompe veemente nel mondo del jazz sconvolgendolo radicalmente; al pianista adesso è richiesto, all'interno della sezione ritmica, un intervento armonico minore, meno rigido, più agile il "pianismo" di Jess Stacy, Lucky Roberts, Willie "The Lion" Smith (Goshen, 25 novembre 1897 - 18 aprile 1973) è destinato al fisiologico tramonto, comincia ad emergere lo stile di Bud Powell (27 settembre 1924 - 31 luglio 1966) e dei suoi adepti (Al Haig, Barry Harris, Tadd Dameron, Kenny Drew, Argonne Tornton, Duke Jordan, Sonny Clark, Bobby Timmons etc.).

I
l soggetto di questa lezione, giustappunto, focalizza l'interesse sul modo d'armonizzare di Bud.

La virtù che contraddistingue i "
Bud Powell voicings" è riferibile alla robusta pienezza armonica che ostentano all'ascoltatore, la loro edificazione combina l'uso delle due mani o della sola mano sx.

La sx adopera esclusivamente intervalli di 3a, di 6a, di 7a, di 10a denominati "
assi", la nota di partenza dei quali è sempre la radice o nota fondamentale dell'accordo (vedi figura 1).


Figura 1

Le dita della sx allo scopo investite sono sempre, nell'asse di 6a-7a-10a, il mignolo al basso il pollice nella parte più alta; nell'asse di 3a l'indice al basso, il pollice al vertice dell'intervallo.
Pongo l'accento su quanto compilato perché quasi tutti i miei allievi nella fase preliminare di studio, nel passaggio da un asse di 7a ad uno di terza, in quest'ultimo invece di utilizzare l'indice ed il pollice, impiegano molto spesso, istintivamente, il mignolo e il medio, avvenimento del tutto scomodo ed improponibile. 

Per esperire l'eventualità descritta suona la figura 2; si tratta di un II-V-I nella tonalità di C maggiore, gli assi impiegati sono di 7a minore per il Dm7, di 3a maggiore per G7, di 7a maggiore per Cmaj7; compara la posizione errata con quella giusta… che ne pensi?


Figura 2

Ho tessuto il "panegirico" (per la miseria!) del "Bud Powell voicing", giustamente ti chiederai come sistemare gli assi nella sx in rapporto a quello che mostra la sigla dell'accordo… ecco la soluzione!

Per il voicings m7

Asse di 3a = fondamentale + 3a m
Asse di 6a = fondamentale + 6M
Asse di 7a = fondamentale + 7m
Asse di 10a = fondamentale +10a m


Per il voicings 7

Asse di 3a = fondamentale + 3a M
Asse di 6a = fondamentale + 6M
Asse di 7a = fondamentale + 7m
Asse di 10a = fondamentale +10a M

Per il voicings maj7
Asse di 3a = fondamentale + 3a M
Asse di 6a = fondamentale + 6M
Asse di 7a = fondamentale + 7M
Asse di 10a = fondamentale +10a M
 

Per il voicings semidiminuito

Asse di 3a = fondamentale + 3a m
Asse di 6a = fondamentale + b6
Asse di 7a = fondamentale + 7m
Asse di 10a = fondamentale +10a m

Sordide perplessità emergono.

  1. Considerato che la distanza fra le voci è ampia posso avventurarmi nella parte più grave della tastiera?
  2. Visto che si basano su intervalli di 3a, di 7a e di 10a, i gradi che ratificano la qualità dell'accordo, li posso digitare con imperturbabilità per esporre un tema la cui estensione travalica il C centrale verso la parte bassa?
  3. Ma se questo è possibile, quando sono io il solista, combinando i "Bud" con gli "Evans" ho la possibilità di scendere di registro aumentando l'estensione della mia improvvisazione ?
Puoi sbizarrirti a piacimento attento però, mescolare i Bud con gli Evans non significa che un II-V-I lo formi con gli assi nella prima parte, con i voicings privi della fondamentale nella seconda; è consigliabile eseguire il tutto solo nel transito da un periodo armonico all'altro, eviti così di smarrire la tipica simmetria costruttiva dei voicings nel II-V-I o in altre consecuzioni similari (vedi lezione sul II-V-I).

F
requenta i "Powell" nei II-V-I, in tutte le tonalità, percorrendo il ciclo delle quinte a scendere e a salire. Se t'avvii con 1-7 per il IIm7, attraverso l'1-3 per il V7, raggiungi l'1-7 del Imaj7; se dai la stura con l'1-3 succede il contrario (1-3/1-7/1-3). 

I voicings della sx di Powell servono per sostenere armonicamente noi stessi, per affiancare in forma ausiliare un solista alla sx aggrega una triade con la dx, le voci ottenute sono 5, devono essere pressate contemporaneamente. Lo specchietto in basso t'illustra come fare:

Per il voicings m7
Asse di 3a mano sx = fondamentale +3a m + mano dx 7m-9M-5G (6M)
Asse di 6a = fondamentale + 6a M + mano dx 3m-5G -9M
Asse di 7a mano sx = fondamentale + 7m + mano dx 3m-5G (6M)-9M
Asse di 10a mano sx = fondamentale +10a m + mano dx 7m-9M-5G (6M)

Per il voicings 7
Asse di 3a mano sx = fondamentale + 3a M + mano dx 7m-9M (b9-#9-#11)-5G (13-b13)
Asse di 6a mano sx = fondamentale + 6M + mano dx 3M-5G-9M + mano dx 7m-9M-5G
Asse di 7a mano sx = fondamentale + 7m + mano dx 3M-5G (13-b13)- 9M (b9-#9-#11)
Asse di 10a mano sx = fondamentale +10a M + mano dx 7m-9M (b9-#9-#11)-5G (13-b13)

Per il voicings maj7
Asse di 3a mano sx = fondamentale + 3a M + mano dx 7M-9M-5G (6M)
Asse di 6a mano sx = fondamentale + 6M + mano dx 3M-5G-9M + mano dx 7M-9M-5G
Asse di 7a mano sx = fondamentale + 7M + mano dx 3M-5G (6M)-9M
Asse di 10a mano sx = fondamentale +10a M + mano dx 7M-9M-5G (6M)

Per il voicings semidiminuito
Asse di 3a mano sx = fondamentale + 3a m + mano dx 7m-9M (b9)-b5 (voicing poco usato)
Asse di 6 mano sx = fondamentale + b6 + mano dx 7m-11G-7m
Asse di 7a mano sx = fondamentale + 7m + mano dx b5-7m-11G
Asse di 10a = (voicings poco usato)

La "new generation" pianistica (dagli anni '50 in poi), ha quasi del tutto ignorato lo stile "stride" e ha in parte rinnegato i dettami armonici schizzati da Bud, ritengo invece, opinione del tutto personale, che le tecniche "Powelliane" possono soccorrerti in svariate occasioni.
In una sezione ritmica è auspicabile che tu non ne faccia uso quando accompagni (il solito problema della fondamentale), però al momento del solo del contrabbasso (molti bassisti ti supplicano d'includere la radice dell'accordo), usandoli riduci al minimo la disparità di pieno armonico e di dinamica tra l'intera sezione al servizio, che so, di un sassofonista, e il solo del "pizzicatore".

Nel jazz, naturalmente, non esistono leggi ma soltanto norme, quello che propugno potrebbe essere oggettivo per alcuni, soggettivo per altri; l'importante è percorrere come vuoi e con chi vuoi il tuo itinerario… solo buon viaggio!


PARTITURE
Il brano "cavia" della settimana è: "All The things you are" di Hammerstein/Kern (pag. 18 Real Book).
Potrei promuovere un'analisi minuziosa, narrare dell'intro destabilizzante rispetto a quello degli autori, riferire che il brano è tratto dalla parte centrale di un musical, raccontare della sua struttura da 32 + 4 misure, proferire che è sconsigliabile operare gli scambi ad otto con la batteria; ne potrei sparare delle belle… forse ne riparlerò in futuro.

O
ggi ti servi di questa composizione solo per i "Bud", la sua serie armonica è perfetta per l'approccio "a traumatico" ai nuovi voicings (fig. 3). Segui la partitura in basso, mantenendo fermi i gradi della mano dx, soprattutto negli accordi V7, prova a collocare le abituali alterazioni, inserire non significa aggiungere nuove voci (da tre a quattro), vuol dire che se ad esempio hai una 9a, la 9a se vuoi può diventare b9, #9. Hai notato che ho scritto soltanto le prime 16 misure? Continua tu il resto.

Non dimenticare che il migliore terreno di sperimentazione è il II-V-I, costruisci i Powell completi (mano sx + dx) in tutte le tonalità seguendo il ciclo delle quinte, facendo attenzione a non superare determinate estensioni sulla tastiera (i Powell funzionano bene partendo con la sx dall'ottava sotto a quella centrale proseguendo nella successiva più bassa, ma fino ad un certo punto, trovalo!). 

Buon lavoro !

Ascolta "
All the things you are", in real player, a nella vesione di Thelonious Monk, e in quella di Sonny Rollins.

All The Things You Are - versione di Monk
All The Things You Are - versione di
Rollins


Figura 3







Le altre lezioni:
02/11/2003

LEZIONI (piano): Le scale simmetrice esatonali. (Marco Di Battista)

23/07/2003

LEZIONI (piano): Inizia il secondo anno di corso con le scale simmetriche diminuite. (Marco Di Battista)

11/05/2003

LEZIONI (piano): Il modo misolidio. (Marco Di Battista)

02/02/2003

LEZIONI (piano): Il modo eolio. L'"antagonista" del...dorico.... (Marco Di Battista)

16/12/2002

LEZIONI (piano): I Rhythm Changes. L'Anatole, senza dubbio una delle strutture portanti del jazz, analizzato battuta per battuta. (Marco Di Battista)

20/10/2002

LEZIONI (piano): I Turnarounds: come "girare intorno" per riapprodare ad un I° grado (arbitrario o reale) (Marco Di Battista)

10/08/2002

LEZIONI (piano): Terzo capitolo sulle sostituzioni armoniche: il tritono. (Marco Di Battista)

15/06/2002

LEZIONI (piano): Sostituzioni armoniche II: le sostituzioni d'approccio o di moto (Marco Di Battista)

12/05/2002

LEZIONI (piano): Sostituzioni armoniche: come inserire un accordo al posto di un altro accordo tutelandone la funzione originaria o sconvolgendola totalmente....

31/03/2002

LEZIONI (piano): Dominanti secondarie: ingresso nella sfera delle sostituzioni armoniche, dove tutto è tutto e il contrario di tutto....

10/02/2002

LEZIONI (piano): Armonizzazione delle scale minore melodica e minore armonica (Marco Di Battista)

05/12/2001

LEZIONI (piano): Armonizzazione scala maggiore e minore naturale. Qual è la tonalità con cui improvvisare? Quale accordo si deve considerare come riferimento?. (Marco Di Battista)

22/09/2001

LEZIONI (piano): Tecniche modali sul blues. Graduale sostituzione degli accordi, sequenza delle scale per l'improvvisazione, "astuzie" per essere più disinvolti in jam session. (Marco Di Battista)

01/08/2001

LEZIONI (piano): Forme di blues singolare. Analisi delle 44 battute di Locomotion di Coltrane. (Marco Di Battista)

09/06/2001

LEZIONI (piano): Il blues di Coltrane (Marco Di Battista)

22/04/2001

LEZIONI (piano): Il blues minore con esempi e basi. (Marco Di Battista)

10/03/2001

LEZIONI (piano): Il blues di Charlie Parker. (Marco Di Battista)

25/01/2001

LEZIONI (piano): Il Blues: la scala blues, il blues forma primitiva. (Marco Di Battista)

30/12/2000

LEZIONI (piano): Voicings W. Kelly - B. Evans per accompagnare. Aiutiamo il solista ad esprimersi meglio. (Marco Di Battista)

03/12/2000

LEZIONI (piano): Cos'è una struttura, come si analizza, come si affronta. (Marco Di Battista)

08/11/2000

LEZIONI (piano): Il modo lidio (Marco Di Battista)

22/10/2000

LEZIONI (piano): Il modo dorico (Marco Di Battista)

30/09/2000

LEZIONI (piano): Cos'è un pattern? Creare una linea melodica su un II-V-I (Marco Di Battista)

05/09/2000

LEZIONI (piano): Cos'è un II-V-I, voicings su II-V-I (Marco Di Battista)

20/08/2000

Lezioni (piano): la pronuncia (Marco Di Battista)

10/08/2000

Lezioni (Piano): il repertorio (Marco Di Battista)

30/06/2000

Lezioni (pianno): I voicing - Bill Evans e Wynton Kelly. (Marco Di Battista)







Inserisci un commento

Marco Di Battista
Rosetta Stone


© 2000, 2002 Jazzitalia.net - Marco Di Battista - Tutti i diritti riservati

© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.

Questa pagina è stata visitata 34.677 volte
Data pubblicazione: 26/10/2001

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti
 
tml>