Musicisti come
Walter Bishop, Kenny Drew,
Tadd Dameron, Mall Waldron,
Barry Harris
, Art Tatum, Bud Powell, Errol Garner, Teddy Wilson,
Sonny Klarke, John Lewis,
Duke Jordan, hanno dominato le scene del
"pianismo jazz" degli anni 30, 40 e indicato
ai pianisti moderni tecniche che rappresentano tuttoggi un patrimonio da possedere
e custodire gelosamente.
Nel tempo, però, il ruolo del pianista è
mutato, se in quegli anni si pridiligeva il "piano solo" e le tecniche desecuzione erano
spesso mutuate dallo stile "stride", successivamente con la prepotente affermazione del combo ritmico
(fine anni40, 50), quindi con la costituzione degli small group (trio, quartetto,
quintetto), fa ingresso prepotentemente un nuovo supporto armonico-ritmico rappresentato
dal contrabbasso.
Se i pianisti citati preferivano usare
voicings (accordi) che
prevedevano luso della nota fondamentale o radice dellaccordo, basandosi, per la
mano sinistra, su assi armonici di
terza, di sesta, di settima
o di decima (non vi preoccupate
ne parleremo approfonditamente nei Bud Powell voicings), i pianisti della generazione
successiva, preferendo delle formazioni dove era presente il bassista, incominciarono a
dubitare delluso della nota fondamentale nella costruzione degli accordi visto che essa
era sistematicamente collocata dal contrabbasso. Si chiesero, se non inserendo la radice
degli accordi avrebbero potuto dare nuovi colori alla loro musica, di contro però si posero
un altro quesito se il bassista avesse arbitrariamente e senza avvisare cambiato
nellesecuzione la nota fondamentale (sostituzione armonica) dove si sarebbe andato
a parare. A fugare ogni dubbio ci pensarono i pianisti Bill Evans e
Winton Kelly che
realizzarono per primi voicings privi della nota fondamentale che coprono anche le
eventuali sostituzioni, senza preavviso, del bassista.
Ma cosè un voicings, è il modo
americano per dire che ci troviamo in presenza di un accordo costruito con metodologie
diverse rispetto a quelle che la musica classica ci ha imposto (accordi di I specie,
II specie etc.). I voicings che prendiamo in considerazione sono: armonizzati a quattro
voci, non impiegano la radice quindi la nota che da il nome allaccordo, utilizzano al
suo posto la 9a in tutte le sue possibili collocazioni intervallari (9Maggiore,
9minore, #9, b9) rispetto alla virtuale nota fondamentale dellaccordo, sono esclusivi per la mano
sinistra, servono ad accompagnarci quando esponiamo un tema o realizziamo un solo,
non sono
indicati per accompagnare altri solisti.
Si costruiscono secondo uno schema simmetrico
che alterna (accade sempre nei II-V-I maggiori, non sempre in altre progressioni) i
gradi 3, 5(6), 7, 9 ai 7, 9, 3, 5(6) e viceversa (niente allarmismi adesso vi spiego).
Per 3, 5, 7, 9 intendo dire rispettivamente la terza, la quinta, la settima e la nona di un
accordo, per 7, 9, 3, 5 la settima, la nona, la terza, la quinta. Sì, parli bene tu potreste
appuntarmi, queste settime none etc. come sono: maggiori? minori o che altro? Come faccio
a saperlo? Ecco un esempio che spiega.
Mettiamo il caso che io stia affrontando una
progressione II-V-I in maggiore (ne parleremo approfonditamente in seguito) di questo genere
Dm7, G7,
Cmaj7 (re minore settima, sol settima, do settima maggiore), nellinterpretazione classica
gli accordi sarebbero costruiti come nella figura 2-1 in quella jazzistica come nella
figura 2-2.
Figura
2-1
Figura 2-2
|
Nella 2-2 è presente una progressione che alterna un
3, 5, 7, 9 per Dm7, a un 7, 9, 3, 5 per il G7, a un
3, 5, 7, 9 per
il Cmaj7; la sigla Dm7 ci avverte che se laccordo fosse in posizione fondamentale le note
che lo comporrebbero in ordine sarebbero: D, F, A, C, fondamentale, 3a minore, 5a Giusta,
7a
minore di Dm7.
Il voicing 3, 5, 7, 9 (nel 2-2)
elimina la fondamentale e aggiunge la nona
maggiore ed ecco il perchè esso si presenti così: 3a minore, 5a Giusta, 7a minore,
9a Maggiore.
La sigla dellaccordo ci dice con esattezza come considerare, se maggiori minori etc. gli intervalli,
quindi le note che comporrano il voicing.
Per gli accordi m7, maj7,
semidiminuiti inserisci 9 maggiori
, per quelli di 7 9Maggiori, b9,#9, b13=#5.
Sugli accordi di 7 preferisci, se vuoi, alla 5giusta
la 6 Maggiore (es. 3, 6, 7, 9 o 7, 9, 3, 6). Dal suonare lesempio vi sarete accorti che il
voicing
di Dm7 è uguale nellarmonia consueta ad un accordo di Fmaj7 in posizione fondamentale, che il
G7 replica perfettamente un B semidiminuito in secondo rivolto, che il
Cmaj7 è identico ad un
Em7 in posizione fondamentale, mentalmente sarebbe sbagliato pensare per lindividuazione dei
voicings a Fmaj, B semidiminuito, Em7, anche se senza nota fondamentale essi risuonano nella
tua mente come Fmaj, B semidiminuito, Em7. Tenendo premuto il pedale del sustain aggiungi al basso
la nota fondamentale adesso avverti un Dm7, G7, Cmaj7? Spero per la tua incolumità di
Siiii!!!
Osserva visivamente come le voci del 2-2 si muovono nel
passaggio da un accordo allaltro, guarda sempre con attenzione, sulla tastiera del
pianoforte, come le voci cambino posizione, piccoli cambiamenti (anche di una sola voce)
producono accordi che per realizzarli avresti dovuto fare salti mortali, invece è cambiata
la posizione di una sola nota questo accade, per esempio, in qualsiasi progressione II-V in maggiore
se utilizzi questa alternanza costruttiva 7-9-3-5 per l'accordo minore
e 3-6-7-9 per il 7 di
dominante.
Questi voicings, come nella logica delle cose, hanno
pregi
e difetti, i pregi li abbiamo ampiamente descritti, ci svincolano dalla nota fondamentale,
offrono nuovi colori ai cambi degli accordi, le sostituzioni armoniche del bassista sono comunque coperte
(come analizzeremo in seguito),
i difetti sono riscontrabili nel fatto che
essendo le voci molto ravvicinate - nel 3, 5, 7, 9 a distanza di terza e nel 7,
9, 3, 5 a distanza
di terza, seconda e di terza (parti strette) - funzionano, sulla tastiera, in una determinata
altezza delimitata dal C sotto il C centrale e il F# nellottava del C
centrale; ricordati
di realizzare sempre i tuoi voicings in questo range di tastiera.
Questa restrizione ci permette di
improvvisare solo nel registro medio-acuto di essa, e nelle esposizioni dei temi
spesse volte per evitare che le note della melodia e quelle dei vocings facciano cozzare
la mano destra contro la sinistra occorre suonare il tema o parti di esso un ottava più
in alto.
LO STUDIO
La progressione armonica utilizzata per applicare i voicings esaminati è quella di
"Autumn Leaves"
(partitura in basso).
Ho scelto questo pezzo
perchè il cambio degli accordi che lo domina ci permette di alternare con buona continuità
i voicings 3-5(6)-7-9 ai 7-9-3-5(6) e viceversa. Sulla partitura ho scritto di fianco agli
accordi come costruire i voicings relativi ad essi. Insieme al numerino avete notato delle lettere: quando
trovate M grande,
intendo dire che quell' intervallo è maggiore, quando trovate m piccolo è
minore, quando G è giusto,
quando #5 la quinta è aumentata, quando #9,b9 le none sono rispettivamente aumentata e minore.
Avete notato che per l'A
semidiminuito non ho usato un voicing ma un accordo in secondo rivolto, questo
perchè i voicings per il semidiminuito dovranno essere approfonditi e lo faremo più in là.
Se osservate
la struttura armonica di questo brano le prime otto battute sono indentiche alle seconde
otto, la B
inizia con le medesime quattro battute che la precedono, le successive 6 battute sono identiche alle prime
6, le ultime quattro differiscono dalle prime otto solo perchè l'A
semidiminuito e il D7 si trovano
in una unica battuta e non su due battute separate. Pertanto le uniche differenze sono collocate nelle
misure 27 e 28.
Fare questo tipo di analisi ottimizza lo studio, infatti le battute da studiare
sono solo 10 le
prime 8, la 27 e la 28, tutto il resto si ripete. Nella misura 6 ( D7),
il voicing visualizzato impiega sia la #9 che la b9 ma non simultaneamente, si alternano
e il loro valore è di 2/4.
RICORDA questi voicings sono specifici per la mano
SINISTRA, impara la progressione armonica di "Autumn leaves" a memoria, suona il tema con la mano
destra, fai attenzione a come le voci dei voicings si muovono sulla tastiera, memorizzare
visivamente le posizioni ti aiuta a replicare la stessa progressione in un altro brano.
E' giunta
l'ora che volge al DESìO, vai, parti con l'allenamento...
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COMMENTI | Inserito il 13/11/2021 alle 22:40:16 da "ignaspaalacla" Commento: Grazie, innanzi tutto! Ho iniziato da pochi minuti a leggere alcune lezioni e apprezzo l'impegno e la chiarezza espositiva unitamente ad una ricchezza di spunti che denotano una grandissima competenza. A presto Ignazio
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Data pubblicazione: 30/06/2000
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