The Soul Breath
è il mio secondo
concept-album. Racchiude le emozioni e le sensazioni provate durante la mia
permanenza in Africa (Angola), dove ho fatto un tour con un gruppo di
musicisti africani, poi tradotte in musica. E' un disco molto esoterico,
spirituale e spontaneo: è come se avessi aperto un rubinetto e lasciato uscire
l'acqua liberamente. C'è tanto amore per l'Africa, per l'umanità e
per John Coltrane. E' il soffio della mia anima attraverso la
breath-guitar. La suggestiva copertina di questo disco è stata realizzata dalla
bravissima artista contemporanea bolognese Antonia Ciampi.
Le
foto all'interno sono realizzate da due grandi fotografi miei amici: Enrico
Grieco (autore di tutte le copertine dei miei precedenti lavori), e
Michele Stallo.
Liner notes:
Con questo disco ho cercato di tradurre in musica le sensazioni e le
emozioni provate durante un mio viaggio in Africa, la "madre" Africa, e che poi
è diventato il "viaggio" dentro me stesso.
L'Africa è un posto magico dove ti sembra di riconciliarti con madre
natura, di ritornare nel liquido amniotico del grembo materno. Ti rimane dentro
per tutta la vita. Vivendo in questo mondo "occidentale" votato al consumismo
più sfrenato, al potere del "Dio denaro", abbiamo dimenticato da dove
proveniamo, chi siamo, e non ci rendiamo conto che il "progresso", quello solo
consumistico che non cammina insieme a quello spirituale, ci sta pian piano
distruggendo. E' ora di svegliarci! Di capire che dobbiamo evolverci anche
spiritualmente e che abbiamo ancora tanto da imparare. L'omaggio a John
Coltrane con "A love
supreme" si inserisce
naturalmente in questo contesto, perchè egli rappresenta per me una grande guida
spirituale.
Coltrane mi ha insegnato ad essere un "viaggiatore cosmico", un
esploratore della mia interiorità, alla ricerca della "verità" assoluta che è
scritta dentro di noi. Ad ogni modo buon viaggio a tutti... e che sia un
viaggio, guidato dagli angeli, che vi faccia pensare con la vostra testa e con
il vostro cuore.
Antonio Onorato
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Dalla
guida mensile di Napoli "le Pagine dell’Ozio" n° 1, Gennaio 2002.
di Renato Sartini
The Soul Breath è un viaggio che inizialmente non volevo fare,
rifiutando di ascoltare qualcosa che apparentemente aveva poco a che fare
con il jazz; stavo precludendo ad un artista la possibilità di comunicarmi
ciò che aveva da dire, come in quella pubblicità in cui un attore parla e
l’altro si tappa le orecchie gridando per coprirne la voce. “That’s all
jazz” diceva Duke Ellington, il jazz è un’idea, un modo di affrontare la
musica ed esplorarla armonicamente. Improvvisarvi sopra creando
continuamente. In quest’ottica il lavoro di Antonio non è un’operazione ma “amore
che sgorga dal cuore” oltre che “un volo dell’anima”. Il richiamo
al Secret Story di Pat Metheny è chiaro - Onorato è pur
sempre un methenyano d.o.c. – e l’omaggio a Renato Carosone in
String and Bow è splendido ma quello che più risalta è un utilizzo
della musica a 360° che conduce ad un’esperienza che l’ascoltatore più
sensibile può far sua da “più di qualche ascolto in poi” e non prima.
L’incontro con i Manopula è il perno su cui ruota tutto il lavoro, di
una bellezza inaspettata e che vede nel film sonoro finale The Mistery
of Africa la sintesi, apparentemente non lucida, di questo viaggio
interiore. La spiritualità del grande John Coltrane, come
olio, è assorbita da tutta quest’incisione macchiandola indelebilmente.
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Data pubblicazione: 17/11/2001
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