"Un grande abbraccio" è un lavoro interamente realizzato presso lo studio "Il Parco"
di Napoli. Una serie di singolari episodi, tutti avvenuti in momenti diversi
della loro vita, ha caratterizzato i protagonisti di questo cd profetizzandone le comuni
affinità artistiche: Senese è stato il sassofonista e Amoruso a lungo il pianista della
band di Pino Daniele. Nello stesso periodo, in Brasile, Pat Metheny approdava alla scuola
di Minas Gerais e scopriva l'incredibile tecnica di Toninho Horta realizzando con lui diversi
dischi. La chitarra di "Toninho Horta e Pat Metheny" è citata da Pino Daniele nel testo
di "Samba in my mind", brano contenuto nel suo ultimo cd. Pat Metheny e Pino Daniele,
nel 1995, hanno tenuto alcuni concerti insieme in Italia. Antonio Onorato è stato open guest
del tour estivo 1997 di Pino Daniele ed è tra i musicisti preferiti sia da Pat Metheny
che dallo stesso Pino Daniele.
Joe Amoruso: Nato nel 1960, a Napoli. Inizia come "enfant prodige" all'età di 8 anni con il pianoforte. Dopo la fase di studi classici si sperimenta nel jazz e successivamente nel pop, nel rock e in varie forme espressive, fino ad impostare una vera e propria ricerca etno-musicologica tuttora in atto, nella quale sublima il suo stile considerato personale e particolare. Già a 17 anni entra di diritto in quel circolo esclusivo di musicisti partenopei che diedero vita al movimento di contaminazione che fu denominato "Neapolitan Power", del quale Joe Amoruso ne è considerato esponente di rilievo e che annoverava già artisti del calibro di Napoli Centrale, Tony Esposito, Pino Daniele Band ecc. Ma i due poli del suo sviluppo professionale diventano:
- Milano, in cui comincia svariate collaborazioni con i musicisti jazz-rock della fine degli anni 70 (Mauro pagani, Pfm, Area) e di conseguenza anche i primi approcci come arrangiatore della fiorente scuola dei cantautori.
- Napoli, con il musicista-cantautore Pino Daniele, con il quale continuerà un rapporto di lunga e prolifica collaborazione che coinvolgerà movimenti artistici e musicisti d'altissimo calibro internazionale della scena jazz-rock, tra cui "Wayne Shorter", "Gato Barbieri", "Al Johnson" ecc. ed i napoletani "Tullio de Piscopo" , "James Senese", "Rino
Zurzolo" ecc.
Joe Amoruso diventa dunque il collante e il catalizzatore di molti progetti che arrivano ad un alto apice qualitativo ed espressivo che annoverano anche esperienze di ritorno al mondo etnico con Roberto De Simone, Murolo, la Grande Orchestra e il Teatro. In seguito continua l'esperienza di arrangiatore della canzone d'autore collaborando con nomi di spicco come Zucchero Fornaciari e Vasco Rossi, fino a quando, con la sua esperienza a 360° e arricchito dai suoi continui studi musicologici e dalla parallela ricerca individuale di una evoluzione metafisica-spirituale, approda in nuovi territori di espressione. Quindi, dopo aver anche realizzato musica per immagini e per il campo cinematografico, viene chiamato in veste di produttore a realizzare progetti che tuttora sono al vertice e che portano la sua firma, come il fortunato lavoro "Andrea Bocelli" (SugarMusic, 1997) realizzato per il tenore toscano. Attualmente ha ripreso il rapporto diretto con i suoi strumenti: il pianoforte, nella sua più pura espressione viscerale, e le tastiere elettroniche, di cui è esperto programmatore.
"Il tempo che passa è una grande risposta alla vita che si sposta, la musica di Gilberto Gil che passa per la chitarra di Toninho Horta e Pat Metheny, perché noi all'equatore siamo più vicini."
Pino Daniele in "Samba in my mind" - brano del suo ultimo cd "Come un gelato all'Equatore"
Toninho Horta: Cinquantenne chitarrista di Belo Horizonte, Stato di Minas Gerais, Brasile. La scuola "mineira" è sicuramente tra le più raffinate del Brasile, nota soprattutto per le sue originali soluzioni armoniche. Già nel '77 la rivista inglese "Melody Maker" classificava Horta tra i 5 migliori chitarristi al mondo. Gli artisti con i quali ha maggiormente collaborato e registrato in studio sono Maria Bethania (sorella di Caetano Veloso) e Milton Nascimento . Il suo modo di suonare ha influenzato persino Pat Metheny, con il quale ha poi instaurato un grande rapporto di amicizia e di collaborazione artistica. Nel '95 ha partecipato ad un CD per le vittime del terremoto di Kobe in Giappone il cui titolo era "A Big Hand for Hanshin" e vantava le partecipazioni di Herbie Hancock, Keith Jarrett, Ryuicki Sakamoto. Tra i nomi di spicco con cui ha lavorato (dal vivo o in studio): Manhattan Transfer - Wayne Shorter - Eliane Elias - Tom Jobim - Caetano Veloso - Elis Regina - Gal Costa - Hermeto Pascoal - Nana e Dori Caymmi -Fernando Brant - Toots Thielemans - Gil Goldstein - Gil Evans Orchestra - Astrud Gilberto - Billy Higgins - Gary Peacock - Omar Hakim - Victor Bailey - - Philip Catherine - Joe Pass - Joe Diorio - Danny Gottlieb - Mark Egan - Nana Vasconcelos - Paquito De Rivera - Randy Brecker - Steve Rodby - Airto Moreira - Mick Goodrick - Carol Steele - Larry Carlton.
Antonio Onorato: Chitarrista e compositore napoletano. Dal 1987 propone una musica altamente mediterranea che si affaccia verso nuovi orizzonti senza dimenticare mai le tradizioni (la lezione melodica napoletana fusa al linguaggio tipicamente afro-americano) e le continue sperimentazioni di nuove forme musicali e di nuovi suoni, concentratesi di recente nell'utilizzo della Guitar Synth Yamaha con controllo a fiato. Ha all'attivo 4 cd: Gagà è uscito nel 1991 con l'etichetta Nueva/BMG, rinata sulle ceneri della New Sound Planet, ed è distribuito dalla Fonit Cetra. I successivi tre, Volo d'angelo (1995), South Winds (1996) e Bella Jurnata (1998), vantano il marchio della Polosud, etichetta napoletana rivelatasi al pubblico come una vera e propria fucìna di proposte (quasi tutte partenopee) di indiscussa qualità musicale. Nel'97 è stato "OpenGuest" del Tour estivo di Pino Daniele.
La sua "Breath Guitar": La rivista mensile specializzata "Chitarre", nel numero di Marzo 1998, ha pubblicato una lunga intervista nella quale Antonio si sofferma a parlare della Yamaha G10, strumento altamente rivoluzionario, da lui ribattezzato "chitarra a fiato". Caratteristica peculiare della G10 è quella di poter essere suonata proprio come un sassofono grazie ad un Breath Controller (imboccatura simile a quella di uno strumento a fiato) con il quale Antonio riesce a costruire dei suoni inediti, controllandone volume, brillantezza, profondità, vibrato, inviluppo e utilizzando gli stessi accorgimenti dei "fiatisti" (respirazione circolare, colpi di lingua). Anche in situazioni prevalentemente acustiche, la G10 di Antonio sa essere di grande intensità, come testimoniano i contributi ai lavori discografici di due noti artisti napoletani: Alchimusa (Pdg, 1998) del contrabbassista Rino Zurzolo e Neapolis Mantra (Sugar, 1998) e Oltre gli alberi (prodotto nel'99 da Joe Amoruso per la Sugar e vincitore, in Ottobre, della Targa Tenco come miglior opera in dialetto) del cantautore Enzo Gragnaniello, con il quale sia Onorato che Amoruso vantano circa un decennio di continue collaborazioni.
Rassegna Stampa
"Almamegretta e 99 posse sono gli artisti che rispecchiano maggiormente la Napoli di oggi. E poi c'è Antonio Onorato: lui rappresenta una Napoli diversa, è un chitarrista, un compositore, fa delle cose molto buone. Con questo tipo di musicisti siamo anche oltre l'identità napoletana; siamo al Mediterraneo."
Intervista a Pino Daniele dall'edizione napoletana del quotidiano "Repubblica" del 10/10/99
"Una chitarra a fiato per sognare, per liberare stati d'animo e sonorità di un napoletano con il volto da meticcio e il cuore da jazzista. Antonio Onorato parte da Napoli in viaggio per il centro del mondo con la sua sei corde."
Da "La chitarra suonata con il cuore". Articolo apparso sul Numero 190 di "Musica!" di "Repubblica" del 22/4/99
"La sorpresa della serata napoletana di Toninho Horta, giunto all'Otto Jazz Club con Nicola Stilo, flautista di origine calabrese (da ricordare i suoi otto anni al fianco di Chet Baker), è stato il duetto chitarristico con Antonio Onorato. Da 'Waiting for Angela', brano di Horta che Onorato ha voluto inserire nel suo ultimo cd, si è giunti fino a 'Manoel o audaz', canzone di rara bellezza resa ancor più celebre al grande pubblico dall'assolo finale di Pat Metheny."
Dall'edizione napoletana del quotidiano "Corriere della Sera" del 7/1/99
"Un premio prestigioso quello della stampa estera. Antonio Onorato, jazzista di caratura internazionale, lo ha ricevuto nel corso della diretta su Rete4 del Festival di Napoli. Tributo meritato che premia la giovane ma già prolifica e granitica carriera dell'artista, decisamente tra i più interessanti del panorama partenopeo."
Dal quotidiano "Il Mattino" del 26/8/1998
"Ad aprire il mio concerto c'è Antonio Onorato; ha avuto la benedizione persino del mio amico Pat Metheny, che di chitarristi se ne intende. E' anche specialista di uno strano strumento, una chitarra a fiato, ci soffia dentro e la fa suonare in una maniera incredibile."
Pino Daniele intervistato dal quotidiano "Il Mattino" del 29/7/1997
"Spesso bistrattati e chiamati a riempire lo spettacolo, fra i supporter vi sono però degli autentici talenti. E' il caso di Antonio Onorato, che con la chitarra ha una confidenza non indifferente: L'utilizzo di particolari tecniche gli ha consentito di riprodurre le sonorità di strumenti a fiato, sorprendendo ed entusiasmando."
Recensione del concerto di Pino Daniele dal quotidiano "La Nuova Ferrara" del 27/7/1997
"E' grande, come musicista e come uomo. Ogni musicista cresce con una propria influenza artistica. Dategli tempo di sviluppare un suo suono e vedrete."
Pat Metheny intervistato dal quotidiano "Il Giornale di Napoli" del 21/10/1996
"Che ci fa Pat Metheny al Murat, in pieno centro storico? Prima di affrontare il debutto cavese con Pino Daniele è andato a trovare un amico, Antonio Onorato, star della fusion partenopea che ha dedicato al collega-maestro un concerto, mentre la notizia della presenza di Pat faceva il giro della città e il locale diventava troppo piccolo per contenere i fans che sognavano almeno di potergli strappare un autografo."
Da "Il Mattino" del 20/9/1995
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[Antonio Onorato]
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Data pubblicazione: 23/09/2000
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