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Maurizio Brunod - Giovanni Palombo
Tandem Desàrpa
Fingerpiching.net (2012)
1. Carousel
2. Bellosguardo
3. Tandem desàrpa
4. Portami con te
5. La lunga attesa
6. Gaucho
7. Invocazione e danza
8. Sirio up & down
9. Milonga del nord
10. Nora
11. Stella del mattino
12. Te vojo bene assaje
Giovanni Palombo
- chitarra acustica
Maurizio Brunod - chitarra classica, acustica ed elettrica
Quello che conta principalmente, quando si suona in coppia, è il rapporto umano
che intercorre fra i musicisti. In questo "tandem" si concretizza una rimarchevole
unità di intenti e di obiettivi fra due chitarristi di diversa storia personale
e tendenza, accomunati, però, da stima e considerazione reciproche. In sovrappiù
si registra una sana curiosità per il background culturale del partner, da parte
di ognuno dei due artisti, tanto da far scaturire una notevole complicità, palpabile
nell'ascolto delle varie tracce del disco.
Giovanni
Palombo è certamente un virtuoso del fingerstyle, ma non fa sfoggio
della sua tecnica, preferendo far vibrare il suo strumento acustico con uno stile
di tipo melodico, rotondo, mediterraneo, di chiara origine controllata.
Maurizio Brunod è più appuntito, aguzzo nei toni, più nervoso, sempre rispetto
al compagno di avventura. Quando suona la chitarra elettrica produce note lunghe,
spesso, confezionando tappeti sonori o prende assoli lirici, ma di un lirismo asciutto,
contenuto. Anche quando il dialogo è in acustico, si differenzia da Palombo per
una maggior propensione alla sintesi, al fraseggio stretto, a un discorso più essenziale.
Il cd si apre con una spruzzata di aromi latini, come retroterra, in "Carousel"
e prosegue con la ballad "Bellosguardo", dotata di un bel tema arioso, degno della
buona e vecchia tradizione della canzone napoletana. "Tandem impro" dimostra come
si compenetri il linguaggio dei due musicisti pure in una situazione svincolata
da uno spartito. La delicata "Portami con te" si segnala per l'intervento "fisarmonicistico"
di Brunod, che con il pedale ottiene questo effetto molto musicale, adatto al brano.
"La lunga attesa" è tutta un ricamo delicato su un motivo ancora una volta soffice
e aggraziato, opera stavolta del valdostano. "Gaucho" si caratterizza per un inseguimento
fra le due chitarre su un motivo che scorre via veloce, ricordando un tango argentino
in salsa nostrana.
"Invocazione e danza" è il vertice dell'intero album. Comincia con un'introduzione
pensosa e tranquilla di Palombo. Si anima con l'intervento della chitarra elettrica,
che porta echi country e suoni di frontiera. A questo punto il musicista campano
si dedica ad un accompagnamento ritmico vivace, arricchito con colpi di mano sulla
cassa armonica del suo strumento. Alla fine ritorna la calma con il ritornello che
si riaffaccia in bella evidenza.
"Sirio up and down" è cosparsa di suoni elettrici. E' un pezzo rock lento, non memorabile.
"Milonga del nord" ci conferma la passione per la musica sudamericana da parte di
Brunod. Qui tutto è delocalizzato, ma la malinconia di certe atmosfere lontane,
di un altro emisfero, si avverte pienamente. Ancora gli arpeggi conseguenti di Palombo
a seguire la melodia distorta e manipolata di Brunod in "Nora", come la maggior
parte dei brani, su tempo lento.
Un colloquio alla pari è presente in "Stella del mattino", dove è tutto un botta
e risposta, senza una vera definizione dei ruoli, chi si occupa del canto e chi
viene dietro, come in altre tracce. Il tema è solare, come da titolo e i due comunicano
interamente la gioia di suonare insieme.
Chiude il disco "Te vojo bene assaje", un super-classico, arrangiata con sincera devozione
da Palombo, che la infioretta di abbellimenti, di microvariazioni, prima di cantarla
sottovoce, come sottotono, con deferenza, si approssima l'altra chitarra per non
rompere l'incanto. La tradizione non va mai tradita...
Non c'è da arrampicarsi sugli specchi per trovare una qualifica precisa a questa
musica. E' una bella e gradevole serie di motivi che la coppia di signori chitarristi
porge con garbo, in modo prevalentemente soft, senza strafare. Ed è un piacere ascoltarla.
Gianni Montano per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 18/08/2012
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