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Livio Minafra & Louis Moholo - Moholo
Born Free
Incipit (2015)
1. Canto general (Pino Minafra) 5:31
2. Angel Nemali (Dudu Pukwana) 4:10
3. Flying Flamingos (L. Moholo – Moholo/L. Minafra) 14:16
4. Kanya Apho Ukhona (L. Moholo – Moholo) 5:49
5. Foxtrot (L. Moholo – Moholo/L. Minafra) 5:59
6. Canto general II (P. Minafra/L. Minafra) 4:59
Louis Moholo-Moholo - drums Livio Minafra - piano, bells
Track 1 recorded live the 14th September 2014 at Teatro Comunale of Ruvo di Puglia, Talos Festival Tracks 2, 3 and 5 recorded live the 10th January 2015 at Münster Theater, Internationales Jazzfestival Münster Tracks 4 and 6 recorded live the 13th January 2015 at Bunker Ulmenwall of Bielefeld
«Born Free» è la testimonianza, audio e video, di un incontro tra musicisti
diversi per ragioni anagrafiche e geografiche, ma accomunati dalla passione per
una musica che contiene in sé il concetto stesso di libertà. Frutto di tre differenti
concerti europei, dei quali coglie i momenti più significativi, il disco inizia
con un celebre brano di
Pino Minafra,
quel Canto general tanto frequentemente eseguito dalle varie formazioni che
hanno fatto e fanno capo alla famiglia ruvese. Qui l'inconfondibile drumming del
sudafricano Moholo – Moholo connota sin dall'inizio il clima intenso e creativo,
consentendo al magmatico pianismo di
Livio Minafra di volare alto e lirico. La storia musicale che
i due raccontano in parte è quella, bella e coinvolgente, del jazz sudafricano,
esemplificato dalla splendida melodia di Angel Nemali, seguita da un brano
improvvisato, tratto dal medesimo concerto di Münster, che mostra la sottile complicità
che intercorre tra i due musicisti, che riescono, pur nella piena libertà improvvisativa,
ad essere sempre leggibili e coerenti. Come ben ricorda il pianista nell'intervista
contenuta (insieme a frammenti di vari concerti) nel dvd, il jazz nel Novecento
ha reintrodotto la fisicità nella musica. Fisicità che sentiamo nelle voci di entrambi,
nel fischio, nella potenza con cui vengono percossi tasti e pelli, nell'energia
contagiosa che questa musica veicola verso chi ascolta.
Vincenzo Fugaldi per Jazzitalia
15/08/2010 | Südtirol Jazz Festival Altoadige: "Il festival altoatesino prosegue nella sua tendenza all'ampliamento territoriale e quest'anno, oltre al capoluogo Bolzano, ha portato le note del jazz in rifugi e cantine, nelle banche, a Bressanone, Brunico, Merano e in Val Venosta. Uno dei maggiori pregi di questa mastodontica iniziativa, che coinvolge in dieci intense giornate centinaia di artisti, è quello, importantissimo, di far conoscere in Italia nuovi talenti europei. La posizione di frontiera e il bilinguismo rendono l'Altoadige il luogo ideale per svolgere questo fondamentale servizio..." (Vincenzo Fugaldi) |
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Data pubblicazione: 12/03/2017
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