Jazzitalia: la musica jazz a portata di mouse...
versione italiana english version
 
NEWS
Bookmark and Share Jazzitalia Facebook Page Jazzitalia Twitter Page Feed RSS by Jazzitalia - Comunicati Feed RSS by Jazzitalia - Agenda delle novit�
INDICE LEZIONI

Analisi varie e letture possibili del brano
"Duke Ellington's Sound Of Love"
(Charles Mingus)
(Nogales, Arizona 22 aprile 1922 - Cuernavaca, Messico 5 gennaio 1979)
di Andrea Pellegrini

2. Trascrizione

Per cominciare ho confrontato l'ascolto del motivo (la "head", detta spesso impropriamente "tema", ovvero la parte melodica scritta e le sigle) delle due versioni registrate e pubblicate del brano (strumentale e cantata) con le trascrizioni esistenti, "legali" e "non legali"; lo ho poi studiato al pianoforte e cantato.



Ho ridotto alcune sigle togliendo le indicazioni di tensioni e di gradi naturali che si danno per scontati. Si vedano, a proposito di tale "riduzione ai minimi termini" operata nei confronti dell'armonia, le note in calce allo SPARTITO 1: es., per "Db Maj7/9" ho messo "Db" (battuta 2), perché l'indicazione della sola triade maggiore, in questo caso Db, se non è richiesta espressamente in forma di triade (nel qual caso avremmo l'indicazione "triad") prevede la VIIa maggiore; inoltre, la IXa, naturale, è nel tema, quindi, anche questa, ovvia).[2]

Ho lasciato le indicazioni delle alterazioni obbligate, ovvero obbligate dal motivo (se il motivo tocca una nota che rappresenta una tensione che non è la IXa, né la XIa, né la XIIIa naturali: ma quasi tutte le alterazioni sono indicate da Mingus, e non ce n'è stato gran bisogno) o dal compositore (es. battuta 5; il che indica la sonorità precisa richiesta, indicata da Mingus con sigle che non si potrebbero ricavare dalle informazioni implicite nel tema: altro es., "Ab7b9", originale di Mingus a battuta 3, non ricavabile dal tema).

Ho inserito le alterazioni in chiave per ogni tonalità toccata nella sez. B per rendere più agevole la lettura analitica (batt. 14, 16 ecc.) (nella sez. A, come vedremo, accade qualcosa di particolare). C'è da dire che, in ogni caso, il concetto di tonalità sta stretto a simili composizioni, sempre concepite con approccio tonale, politonale e modale insieme: un "approccio misto" tipico della musica di Mingus e di molti autori del jazz moderno.

Ho inserito delle pause, ovvie, a separazione di alcuni incisi evidenti e per corrispondenza ai punti dove verosimilmente il cantante respira, anche per questo per scopi analitici legati alla frammentazione (es. batt. 3).

Sono poi state condotte varie analisi su vari livelli.


Charles Mingus - bass
George Adams - tenor saxophone
Marcus Belgrave - trumpet
Jack Walrath - trumpet
Don Pullen - piano
Dannie Richmond - drums
Dannie Paris - vocal
Sy Johnson - arrangements

Recorded at Atlantic Recording Studios, New York, on December 27, 28, & 30, 1974


File Audio versione musicale da Changes One (MP3)
File Audio versione cantata da Changes Two (MP3)




(*) In maiuscolo nel testo

N.B.: la sigla che indica la triade maggiore (es. "Db") sottintende la 7a maggiore ("Maj7"); la triade minore sottintende la 7a minore ("m7", opp. "-7"), perchè più spesso la si pensa espressione di un II grado, es., inserito in una cadenza II/V/I; altrimenti se la triade minore rappresenta un I° grado, ha la settima maggiore, "mMaj7", es. "DbmMaj7"; ma in questo caso la si indica esplicitamente, di solito. In entrambi i casi, ovvero con triade maggiore o minore, le tensioni 9a e 13a sono naturali (nel maj7 e nella 7a di dominante, la 11a normalmente si intende eccedente, nel m7 naturale); la triade diminuita ("dim") sottintende la 7a diminuita ("o" oppure "o7" oppure "dim7"). Nell'accordo di settima dim. le tensioni (IXa, XI1, XIIIa e la XVa) si trovano un tono sopra alla Ia, alla IIIa, alla Va e alla VIIa diminuite; insieme a questi 4 gradi compongono la scala diminuita, di 8 suoni, scala simmetrica, tono - semitono (già teorizzata da Vito Frazzi all'inizio del 1900 come "scala alternata", insieme alla somigliante semitono - tono).
Le alterazioni obbligate inserite nelle sigle sono ricavate dalla versione pubblicata nel volume "Charles Mingus - more tha a fake book", Jazz Workshop, NY. A cura di Sue Mingus, distr. Hal Leonard Pu. Corp., Milwaukee, IL -USA

« Pagina precedente

Pagina successiva »


[2] Mi rapporto quindi alle sigle come a indicazioni astratte di sonorità che collegano le due dimensioni melodia (scale possibili applicabili alla sigla) – armonia (le possibili appartenenze dell'accordo indicato a tonalità e modalità, o a funzioni). Com'è noto, è ormai ampia la libertà con cui oggi l'esecutore, stando negli spazi scalari-armonici (come in un piano identificato da due coordinate x e y) indicati dal compositore, realizza le sigle: così, Db può essere letto come Db ionico, I di Db, ma anche lidio, IV di Ab, e altre possibilità. Le indicazioni in sigla, quindi, arrivano oggi più a escludere, che a indicare; ovvero, si leggono come indicazioni che, per esclusione, suggeriscono sonorità, senza indicare obblighi troppo stretti. Db quindi, ad es., esclude la IIIa minore, le Ve alterate, la VIIa minore o di dominante; ciò che non è escluso, lo si può in un certo senso realizzare.


Charles Mingus - Duke Ellington's Sound of Love: 1. Introduzione e inquadramento storico-stilistico
Charles Mingus - Duke Ellington's Sound of Love: 2. Trascrizione
Charles Mingus - Duke Ellington's Sound of Love: 3. Analisi e provocazioni secondo i meccanismi della retorica musicale e della corrispondenza testo – musica
Charles Mingus - Duke Ellington's Sound of Love: 4. Analisi formale
Charles Mingus - Duke Ellington's Sound of Love: 5. Analisi funzionale
Charles Mingus - Duke Ellington's Sound of Love: 6. Conclusioni






Articoli correlati:
25/05/2014

Trilogy (Quintorigo + Italian Jazz Orchestra + Roberto Gatto): "Un Primo Maggio diverso, al teatro Diego Fabbri di Forlì: incontro speciale tra Mingus, Hendrix e Zappa grazie ai Quintorigo" (Eugenio Sibona)

13/01/2014

Intervista con Jack Walrath: "Mingus assomigliava a un bambino mai realmente divenuto adulto: capace delle più affettuose tenerezze ma anche delle più bizzarre stravaganze tipiche di un bambino." (Achille Brunazzi)

11/09/2011

Mingus Reform School (C.O.D. Trio)- Andrea Gaggero

31/07/2010

The Salle Wagram Concert – Complete Edition (Charles Mingus – Eric Dolphy Quintet/Sextet) - Alceste Ayroldi

06/02/2010

Altre x-roads (Franco Minganti)- Franco Bergoglio

12/01/2009

Quintorigo Play Mingus (Quintorigo)

03/05/2008

Birdland 1951 (Miles Davis)

23/02/2008

Una vita in quattro quarti (Giuseppe Barazzetta)

15/09/2007

Mingus' sound of love (Federica Gennai Quartet)

22/09/2006

LEZIONI (Analisi): Analisi varie e letture possibili del brano "Duke Ellington's Sound Of Love", grandioso omaggio di Charles Mingus al "suono d'amore" del Duca (Andrea Pellegrini)

01/04/2006

Le "avventure" di Giorgio Buratti col grande Charles Mingus: "...Non abbiamo mai parlato di musica ma ci siamo comportati con grande semplicità come se ci conoscessimo da una vita e ci fossimo ritrovati parlando di noi e della nostra vita..." (Giorgio Buratti)

31/12/2005

Ogni martedì sera, all'Iridium Jazz Club di New York, la Mingus Big Band, gestita da Sue Mingus, si esibisce all'insegna della musica del grande Charles ospitando artisti di fama sempre diversi come, in questo caso, è stato per Randy Brecker...(Roberta E. Zlokower)

23/01/2005

Charles Mingus 2002 80th Anniversary: Il ricordo del contrabbassista al Brass Group di Palermo (Antonio Terzo)

25/07/2004

Tonight at Noon (Sue Graham Mingus)

01/12/2002

LEZIONI (Analisi): Psalm, ultimo atto di A Love Supreme di Coltrane. (Andrea Pellegrini)

07/10/2002

LEZIONI (Analisi): Pursuance, terzo brano del capolavoro A Love Supreme di Coltrane. (Andrea Pellegrini)

13/08/2002

LEZIONI (Analisi): Resolution, secondo brano del capolavoro A Love Supreme di Coltrane.(Andrea Pellegrini)

18/05/2002

LEZIONI (analisi): Avviata una sezione di analisi su A Love Supreme indiscusso capolavoro del grande John Coltrane. Il primo articolo è dedicato ad Acknowledgement. (Andrea Pellegrini)





Video:
Charles Mingus Sextet featuring Eric Dolphy Take The A Train
Take The A Train, tune of Billy Strayhorn interpreted by Mingus Sextet in Oslo., Charles Mingus Double Bass, Eric Dolphy Bass Clarinet, Dannie Richmon...
inserito il 01/09/2007  da 27max - visualizzazioni: 4206


Inserisci un commento

© 2002, 2006 Jazzitalia.net - Andrea Pellegrini - Tutti i diritti riservati

© 2000 - 2024 Tutto il materiale pubblicato su Jazzitalia è di esclusiva proprietà dell'autore ed è coperto da Copyright internazionale, pertanto non è consentito alcun utilizzo che non sia preventivamente concordato con chi ne detiene i diritti.

Questa pagina è stata visitata 11.693 volte
Data ultima modifica: 11/02/2008

Bookmark and Share



Home |  Articoli |  Comunicati |  Io C'ero |  Recensioni |  Eventi |  Lezioni |  Gallery |  Annunci
Artisti |  Saranno Famosi |  Newsletter |  Forum |  Cerca |  Links | Sondaggio |  Cont@tti