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Carlo Bernardinello feat. Mike Mainieri
Rain Makers
Autoprodotto (2011)
1. Moon River (Henry Mancini)
2. All in a row (Mike Mainieri)
3. Freely (Carlo Bernardinello)
4. Dance (Carlo Bernardinello)
5. Los dos Lorettas (Mike Mainieri)
6. Carlo's Waltz (Claudio Allifranchini)
7. Vurelì (Fabio De March)
8. This Foolish Bossa (Fabio De March)
9. That's My Job (Carlo Bernardinello)
Mike Mainieri - vibes
Carlo Bernardinello
- drums
Fabio De March - bass
Lorenzo Erra
- piano and keyboards
Claudiello 'wally' Allifranchini - sax and flute
Fabrizio Spadea - guitar (in That's My Job)
Raffinata e coinvolgente l'atmosfera che questo album crea fin dalle prime battute.
Un sound che ci ricorda il meglio del jazz-fusion modale degli anni
'80, qui proposto con piena maturità e modernità.
Il disco è stato autoprodotto da
Carlo Bernardinello
ed è costituito da brani originali, eccetto la storica "Moon River"
di Henry Mancini (track 1) che viene riproposta con ritmo e mood assai differenti
dall'originale, in una reinterpretazione che, proprio perché applicata ad un classico,
rappresenta il biglietto da visita e la dichiarazione d'intenti di questo progetto.
Mike Mainieri, il grande vibrafonista il cui nome è indissolubilmente legato
al celeberrimo gruppo fusion degli Steps Ahead, ma che negli anni ha collaborato
con artisti che vanno da Billie Holiday ai Dire Straits, è molto più che uno special
guest in questo album: appare infatti perfettamente coeso con il resto della formazione,
ed è anche autore di due dei nove brani qui presentati ("All In A Row" e
"Los dos Lorettas"). Gli altri brani sono tutte composizioni originali del
batterista
Carlo Bernardinello, del bassista Fabio De March e del
saxofonista e flautista Claudio Allifranchini che ha anche curato gli arrangiamenti
di sei tracks.
Un sound fatto di atmosfere ora rarefatte e molto sospese, ora maggiormente serrate
dove anche la parte ritmica emerge con il giusto risalto e modernità come in "This
Foolish Bossa". Molto gradevoli anche le ballads ("Vurelì").
Impeccabili le improvvisazioni sia da parte delle tastiere di
Lorenzo Erra,
sia da parte del sax e del flauto di Allifranchini. Il grande Mainieri sfodera come
di consueto nelle improvvisazioni ottimo gusto, idee ed abilità, unite alla capacità
di creare anche bei tappeti sonori in un clima di grande suggestione e raffinatezza.
Ascoltiamo in taluni brani l'esposizione tematica resa dalle voci all'unisono del
sax o del flauto di Allifranchini e del vibrafono di Mainieri, come accade ad esempio
in "That's My Job", dove anche la chitarra di Fabrizio Spadea improvvisa
con bel fraseggio ed equilibrata punteggiatura. Il pianoforte di Erra sa essere
assolutamente jazz, ma anche "gospel", quando necessita.
"Proprio come il ciclo della pioggia, elemento vitale e linfa indispensabile
per tutti gli esseri viventi, così anche la musica nel corso del proprio ciclo energetico,
penetra, alimenta e purifica lo spirito …"
Rossella Del Grande per Jazzitalia
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Data pubblicazione: 17/03/2012
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