Outlet in Jazz-Summer Night 2010
Helga Plankensteiner "El porcino organic"
Carlo Bernardinello "Mallets, Brushes & More" ospite Mike
Mainieri
Serravalle Scrivia, 10 agosto 2010
di Gianni B.Montano
Si parla,
non sempre a proposito, di artisti sottovalutati, accreditati da un consenso inferiore
rispetto alle loro qualità, che non figurano, se non raramente, nel circuito dei
festival più importanti in tutta la penisola. Helga Plankensteiner merita,
invece, questa qualifica a tutti gli effetti. Poco invitata fuori dal nord est,
non utilizza i mezzi consueti per promuovere la sua attività. Si propone, infatti,
con modestia e discrezione; suona il suo programma, un pezzo dietro l'altro, senza
dilungarsi in presentazioni o spiegazioni: è la musica che conta. Il resto, sembra
di intuire, non la riguarda più di tanto. A Serravalle Scrivia si è esibita con
un gruppo molto interessante: "El porcino organic". Il quartetto ha eseguito
un jazz rock melodico, con venature morbidamente funky, offrendo l'idea di una notevole
abilità nel conciliare composizione e improvvisazione. Ha incantato il trombone
di Mauro Ottolini, straordinario nei soli con diversi tipi di sordina, in
grado di dimostrare come si possa suonare in modo moderno-contemporaneo avendo interiorizzato
la lezione dei maestri dello strumento con la coulisse, da Tricky SamNanton a Albert
Mangelsdorff. La Planckensteiner, da parte sua, ha rilasciato assoli pregevoli con
un sax baritono cantabile e ha messo in mostra una bella voce in alcuni brani in
inglese, e nel leit-motive de "L'angelo azzurro" nella sua lingua madre,
il tedesco. Si è destreggiato con incisività Paolo Mappa, batterista adatto
a sostenere con intensità le cadenze pop e ad accompagnare con meno energia, ma
più attenzione alle sfumature, i temi più lenti. Michael Losch,, allo stesso modo,
ha cucito insieme le varie voci con un uso non invasivo del suo organo, uscendo
anche in soli brevi, ma pertinenti.
La serata è proseguita con il nuovo progetto di
Carlo Bernardinello,
denominato "Mallets. Brushes & more", con "guest star" Mike Mainieri.
L'illustre ospite è stato ampiamente omaggiato, soprattutto come ex leader dello
storico gruppo "Steps ahead". Nei primi anni ottanta questa formazione suonava una
particolare fusion, con i soli strumenti acustici. In realtà nei "Mallets" Sandro
Gibellini e Fabio Da Ronchi imbracciano, rispettivamente, chitarra e
basso elettrici, ma è una tecnologia "dolce", "di basso voltaggio". Il parallelo
ci può stare.
Bernardinello & co. hanno iniziato con una versione molto ritmata
di "Moon River", per proseguire con i cavalli di battaglia del gruppo capitanato,
oltre che da Mainieri anche da
Michael Brecker,
non tralasciando alcuni originals. Il vibrafonista ha avuto spazio pure per una
pensosa versione in solo di "Lush life" di Strayhorn e ha assecondato - per
il resto - con impegno e divertendosi, le disposizioni del band-leader. Claudio
Allifranchini ai sax e al flauto, ha suonato con padronanza i suoi strumenti
in un stile vagamente coltraniano. Gibellini è intervenuto nel discorso in
modo adeguato con assoli stringati, mai dispersivi. Basso e batteria hanno dato
vita ad una propulsione continua, ponendo in condizione i solisti di lanciarsi su
un tappeto ritmico vivo e palpitante.
Tutto bene, quindi? Dal punto di vista tecnico sicuramente sì.
E' mancata, però, qualche invenzione, qualche trovata un po' più originale. L'operazione
ha assunto, in certi frangenti, e a conti fatti, un aspetto quasi "revivalistico".
Il pubblico non molto numeroso in verità, ha gradito, comunque, il concerto sottolineando
i momenti più spettacolari e tributando applausi convinti, soprattutto nei confronti
del vibrafonista americano.
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Data pubblicazione: 12/09/2010
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