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Lino Patruno
I Love New Orleans
Jazz Me Blues Jmbcd-03
registrato in Milano, 29 novembre 2009
1. Bourbon Street Parade
2. Burgundy Street Blues
3. Bill Bailey, Won't You Please Come Home ? 
4. Do You Know What It Means to Miss New Orleans
5. Hindustan
6. Petite Fleur
7. You Are My Sunshine
8. If We Never Meet Again
9. Jambalaya (On the Bajou)
10. You Don't Love Me
11. Ciribiribin
12. Lazy River
13. Mama Inez
14. Amapola
15. When The Saints Go Marchin' In
Fabrizio Cattaneo - tromba, voce
(traccia 8)
Luciano Invernizzi - trombone, voce (traccia 10)
Claudio Perelli - clarinetto, sax soprano, alto, tenore
Laura Fedele - pianoforte, voce (tracce 3,4,12,15)
Lino Patruno
- banjo, chitarra (tracce 8 e 10), voce (tracce 1,15)
Aldo Zunino - contrabbasso
Walter Ganda - batteria
Che Lino Patruno
sia uno dei massimi esperti non solo italiani di jazz tradizionale è cosa ben nota
ai più. Ne è ampia prova la sua ricca discografia che abbraccia una forbice temporale
ben determinata, scansionandola con particolare attenzione, ma sempre rinfrescandone
le note, peraltro mai fruste. Dell'innamoramento definitivo per New Orleans (peraltro
il titolo del cd è con tanto di cuore,come nelle t-shirt)
Lino Patruno
ne parla nell'essenziale booklet, riportando quanto già scritto nel suo libro "Quando
il jazz aveva swing" (Edizioni Pantheon).
Un bel bagno di sessantasette minuti di jazz, un viaggio fatto a ritroso nel
tempo e che parte dal più recente 1951 con Bourbon Street Parade di
Paul Barbarin, ed approda al più lontano 1896 con la sempre entusiasmante When
The Saints Go Marchin'In. A condurci per mano in questo viaggio un eccellente
ensemble: a parte il leader, che appare non solo in forma smagliante, ma sempre
più entusiasta di poter divulgare il jazz "d.o.c.", novelty, con il suo tocco essenziale,
pulsante e finemente metallico, da vero virtuoso del banjo ed ottimo sostegno ritmico
anche con la chitarra. Accanto a lui la tromba di Fabrizio Cattaneo, carica
di swing e pronta a sorprendere ad ogni svolta d'angolo, vibrante e sempre ispirato
e che ben si fonde e palleggia con il trombone di Luciano "Big Lou" Invernizzi (che
ha avuto l'onore di suonare al fianco di
Louis Armstrong),
particolarmente abile nel dosare i volumi, e i sassofoni e il clarinetto di Claudio
Perelli, che riesce a tirare fuori tutto il meglio della tradizione di ance
e legno con omogeneità di timbro e di intensità. L'attenta e laboriosa sezione ritmica
è composta dalla pianista e vocalist
Laura Fedele,
poliedrico talento italiano che tiene bene a mente tutte le regole dello swing,
seppur mettendo in mostra il suo personale vocabolario armonico e palesando un'ottima
conoscenza delle inflessioni blues, un' eccellente dizione e gran senso del ritmo;
il contrabbassista Aldo Zunino, prezioso supporto e metronomica cerniera
tra le due sezioni e Walter Ganda, batterista di vaglia ben addentro alle
figure ritmiche di New Orleans e dintorni.
Il risultato non è solo quello di far ballare con gioia, ma anche di attraversare
l'evoluzione del jazz neworleansese dalle Street Parade a Congo Square. E' vero
che di lavori che guardano alla tradizione jazzistica ce ne sono molti in giro,
ma rari sono quelli pensati e suonati con perfetta cognizione di causa e tecnica
invidiabile. "I Love New Orleans" appartiene a questa seconda schiera.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
| 27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 07/02/2011
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- Alceste Ayroldi
