Lino Patruno
Quando il Jazz aveva Swing
Editoriale Pantheon 2009
Pagine 218
Euro 14,50
Una vita passata con indosso il jazz, quello tradizionale, vero e ruggente. La
summa dell'ultima fatica editoriale di
Lino Patruno,
artista a tutto tondo nel panorama culturale italiano e non solo, potrebbe riassumersi
nelle poche parole introduttive.
Un libro agile che sciorina gli autorevoli e significativi incontri di Patruno
con un "Virgilio" d'eccezione: Joe Venuti (che campeggia in copertina con
l'autore). L'incontro tra i due musicisti avvenne a Milano nel
1971, al mitico Capolinea. E così, dopo tante
chiacchiere tra empatici amici, prese forma il disco "Joe Venuti in Milan",
per la Durium, ovviamente con la sensibile presenza di
Lino Patruno.
Tanti gli incontri dell'autore: Big Bill Bronzy, Bill Coleman,
Charlie Beal, Oscar Klein, solo per citarne alcuni e tralasciando
l'infinità di attori e registi incontrati, qui trattati quasi "incidenter tantum".
Mercè Joe Venuti, nei primi anni '70,
Patruno conobbe Woody Allen che, cappellaccio in testa, suonava il suo clarinetto
al Michael's Pub di New York. L'impatto fu con la sua apparente spocchia
e proverbiale ritrosia al colloquio. Palpabile sensazione che si confermò anche
in seguito quando Patruno riuscì ad avere l'indirizzo di Allen e gli scrisse, senza
ricevere risposta alcuna. Se ciò non bastasse, nel 1998
dopo un concerto di Allen al Teatro Sistina di Roma (colmo come un uovo, manco a
dirlo), i jazzisti della capitale organizzarono una jam session, alla quale Allen
non intese partecipare, seppur presente. La "chicca" da backstage, però, è bene
lasciarla ai lettori, perché merita la lettura direttamente dalla penna dell'autore.
La seconda parte del libro ci porta verso "Il nuovo millennio", come lo
stesso Patruno afferma. Quindi, armato di una buona vis polemica, il musicista
crotonese attraversa le sue esperienze di direttore artistico, la diaspora da Musica
Jazz, il New Orleans Cafe' e, sorta di ciliegina sulla torta della provocazione,
un nutrito elenco di musicisti pandettato nel paragrafo: "Vorremmo sapere cosa
c'entrano con il jazz", sciorinando nomi e cognomi di alcuni artisti stimati
(per certi versi, anche sovrastimati, a parere di chi scrive) quali jazzisti e che
- ictu oculi –
Lino Patruno
ritiene che nulla abbiano a che vedere con la musica afroamericana.
L'interessante volume è corredato da una corposa, antologica e sistematica biografia
suddivisa per attività. Senza dubbio da leggere e da farne tesoro.
Alceste Ayroldi per Jazzitalia
27/06/2010 | Presentazione del libro di Adriano Mazzoletti "Il Jazz in Italia vol. 2: dallo swing agli anni sessanta": "...due tomi di circa 2500 pagine, 2000 nomi citati e circa 300 pagine di discografia, un'autentica Bibbia del jazz. Gli amanti del jazz come Adriano Mazzoletti sono più unici che rari nel nostro panorama musicale. Un artista, anche più che giornalista, dedito per tutta la sua vita a collezionare, archiviare, studiare, accumulare una quantità impressionante di produzioni musicali, documenti, testimonianze, aneddoti sul jazz italiano dal momento in cui le blue notes hanno cominciato a diffondersi nella penisola al tramonto della seconda guerra mondiale" (F. Ciccarelli e A. Valiante) |
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Data pubblicazione: 27/04/2010
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